Festival Orizzonti
Col il titolo Tra Mito e Favola la Fondazione Orizzonti d’Arte e il Direttore artistico Andrea Cigni hanno voluto pensare a un festival che fosse dedicato alla Città di Chiusi con residenze, spettacoli, performance, laboratori, incontri, mostre e proiezioni in un susseguirsi di eventi che coinvolgono tutti gli ambiti performativi.
Comunicato stampa
Venerdì 1 agosto si apre Orizzonti - Festival delle Nuove Creazioni nelle Arti Performative. Otto gli ambiti artistici e 103 artisti che lavorano a nuove produzioni sviluppate intorno al tema scelto per l’edizione 2014 della manifestazione: tra mito e favola.
È la Compagnia Virgilio Sieni ad aprire il festival con la nuova produzione Col tempo in cui due danzatori si aiutano a vicenda nel sostenersi e riprendere a camminare: a turno vivono il momento dell’irregolarità del corpo, prendendo posture che mettono il corpo in opera, dolenti, storpi, zoppi, ciechi; una meditatio che ogni volta si espande nel gesto per renderlo “bello”. Si potrebbe dire che l’uno “guarisce” l’altro con la densità dell’azione, con l’ascolto che viene chiamato a dirigere l’azione. Il loro è un continuo peregrinare in un’unica direzione; un avan-zarsi che segue alla parabola. Lo spettacolo si terrà all’interno della cornice del Chiostro di S. Francesco, alle 19.45.
Alle 21.30 Chiara Guidi al Teatro P. Mascagni porta in scena Macbeth su Macbeth su Macbeth. Uno studio per la mano sinistra, un lavoro in cui l’azione non si compie mai fino in fondo. Il Re non sa essere Re. La finzione diventa impossibile. Di fronte a questa aporìa, la natura del teatro si interroga profondamente: quale teatro può resistere in questa confusione di piani, reali e linguistici? Quale teatro può tollerare un attore incapace di fingere? C'è una lotta in questa tragedia che si gioca tutta nell'oscurità dell'anima e nella natura non esposta del linguaggio umano. “Nulla è per me tranne ciò che non è”. Alla voce di tre attrici il compito di interpretare tutta la tragedia. Di bocca in bocca il corpo del poeta si frantuma in pezzi: il testo si spezza in arbitrari emistichi per nominare quell’unica profezia che contagia, come un morbo, tutte le presenze. E mentre il destino trova la sua unica voce, il suono accompagna lo sguardo nel vuoto della scena assumendo l’assenza come tema fondante della tragedia.
Nella prima giornata di festival, densa è la programmazione: nella mattinata il laboratorio sul gesto performativo condotto dalla Compagnia Virgilio Sieni e nel pomeriggio si succedono le inaugurazioni delle tre mostre che proseguono fino alla fine di agosto: al Museo Nazionale Etrusco di Chiusi Mito e Favola…I costumi della Sartoria Farani, una location ideale per sviluppare una suggestiva dialettica con gli storici costumi che la Sartoria Farani ha creato per il teatro e per il cinema; i Miti fragili di Emiliano Cavalli sono in esposizione alla Casa della Cultura, mentre la mostra fotografica de La Sposa di Carta di Davide Francesca con le foto di Laura Milano è installata nel foyer del teatro.
Un debutto importante per questo festival che giunge alla sua XII edizione ma che quest’anno avvia un percorso di rinnovamento con la nuova direzione artistica affidata ad Andrea Cigni che, con settantuno eventi in dieci giorni, ha tutta l’intenzione di inserire la manifestazione nel panorama dei festival teatrali estivi italiani con il preciso intento di dedicarsi alle Nuove Creazioni.