Cinque autori per una collezione
La mostra proporrà al pubblico pisano e non cinque interessanti artisti contemporanei.
Comunicato stampa
Sarà visitabile dal 12 Agosto 2014 presso il GAMeC CentroArteModerna di Pisa (Lungarno Mediceo,26), la mostra "Ballantini, Bernardoni, Fidanzi, Martini, Morelli: Cinque autori per una collezione", a cura da Massimiliano Sbrana che proporrà al pubblico pisano e non 5 interessanti artisti contemporanei ossia Stefano Ballantini (Livorno) , Andrea Bernardoni (Firenze) , Paolo Fidanzi (Volterra) , Alberto Martini (Pisa) , Guido Morelli(La Spezia),
>Stefano Ballantini
Nato a Gabbro (Li) nel 1958 un paese nella campagna livornese, fin da ragazzo coltiva la passione per la pittura. Passione che verrà alimentata anche dalla suggestione della storia dei macchiaioli che in quella zona della Toscana ha avuto un certo peso. Nelle sue opere infatti la visione sentimentale di una campagna nell’evolversi delle stagioni è un’armonia ovattata avulsa da qualunque volgare intrusione umana, serrata in una sorta di poetico abbandono che conosce rovelli malinconici, inquietudini destinate a vorticare incerte oltre le disillusioni quotidiane.> Andrea Bernardoni (Firenze)
>Andrea Bernardoni
Andrea Bernardoni nasce a San Casciano Val di Pesa nel dicembre 1953 ed attualmente vive e dipinge a San Vivaldo (Montaione). Autodidatta, inizia a dipingere all'età di 20 anni. Dal 1976 al 1979 durante un soggiorno all'Isola d'Elba, viene a contatto con alcuni artisti elbani, insieme ai quali espone poi a Portoferraio. Gli anni che vanno dal 1980 al 1995 sono anni di riflessione nei quali la produzione artistica è decisamente limitata nella quantità ma mai nella qualità. Nelle sue opere Realtà e Memoria si fondono dando origine a forme sciabolate, tutte da intuire, che affiorano alla luce e si dissolvono in atmosfere respiranti l’eco di un vissuto lontano, orse primordiale, lasciando un’impronta decifrabile del loro esistere, una traccia che il tempo non cancella ma che perennemente plasma, disfa e ancora rimodella.
> Paolo Fidanzi
Paolo Fidanzi è nato a Pomarance (Pi) nel 1957. E' psicologo medico e psicoterapeuta. Si è occupato per alcuni anni di autismo infantile e ha lavorato a Siena con Michele Zappella.
Nel 1982 pubblica il primo libretto di poesie "il Desiderio di Vivere" ed. Gabrieli Roma. Sempre a Siena è stato cofondatore della rivista "La Collina" edita dal Collettivo Arci poesia, negli anni ottanta, alla quale collaborarono da F. Fortini a V. Magrelli, da M. Luzi a Milo de Angelis, da O. Macrì ad Attilio Lolini e U. Piersanti. Negli anni novanta, quale assessore alla cultura del Comune di Pomarance, cofonda e finazia il foglio di poesia "Il SIllabario", che esce come supplemento della risvista "la Comunità di Pomarance". Oggi è corredattore de "il Foglio di Poesia", bimestrale di cultura poetica edito da Felici Editore.
> Alberto Martini
Di professione medico neuropsichiatra infantile, seguendo le orme paterne ha da sempre coltivato interessi nel campo delle arti figurative. Dagli inizi degli anni '90 ha intensificato la sua produzione grazie alla individuazione di un linguaggio pittorico basato su un uso particolare, per quanto possibile materico, dell'acquerello. Con questa tecnica, partendo da appunti fotografici personali, ha dipinto le aperture paesistiche della piana di Asciano e lungo la Bigattiera, oggetto delle sue prime esposizioni (al CentroArteModerna nel 1995) e la serie dei lungarni che culminò nella mostra alla Chiesa della Spina del 2000.
>Guido Morelli
Nasce alla Spezia nel 1967. Studia pittura all'Accademia di Carrara, allievo di U.Buscioni. Numerose le mostre personali e collettive a cui ha partecipato. Le sue opere figurano in collezioni pubbliche. Dal 1997 vive e lavora a Piacenza.Le opere di questo giovane pittore ligure, hanno a che fare col paesaggio meno di quanto appaia, e anzi si potrebbe affermare che esse, al di là delle apparenze, non dipendono dalle cose reali se non in misura marginale. Questo non significa che Morelli non abbia dimestichezza con la natura; anch’egli, come tutti noi, sa che ancora oggi, ben dentro il postmoderno, la natura costituisce una risorsa unica, e che dal contatto con le terre e le acque e i cieli derivano a noi possibilità di redenzione e di salvezza.