Amo amare
“Amo Amare”, rappresenta una concettualizzazione romantica di Kvetoslava Fulierova, artista e moglie di Julius Koller, una delle figure più interessanti e singolari dell’arte contemporanea slovacca. La mostra, a cura di Massimiliano Scuderi, è una preziosa quanto inedita testimonianza della loro relazione.
Comunicato stampa
“Amo Amare”, rappresenta una concettualizzazione romantica di Kvetoslava Fulierova, artista e moglie di Julius Koller, una delle figure più interessanti e singolari dell’arte contemporanea slovacca. La mostra, a cura di Massimiliano Scuderi,è una preziosa quanto inedita testimonianza della loro relazione, tra ricerca artistica e intimità quotidiana, ma anche la documentazione di come il loro rapporto abbia segnato la stessa ricerca artistica di Koller. Da un punto di vista privato, Kveta ricorda la convivenza con un partner particolare, la loro ispirazione reciproca e rivela la genesi di alcune delle loro opere realizzate a quattro mani.
Julius Koller (Piešt'any,1939 - Bratislava, 2007) è un artista che ha attraversato varie esperienze, dal Fluxus all’internazionale situazionista ed è legato al contesto storico e socio-politico post-bellico determinato dal regime comunista in Cecoslovacchia.
Koller, ispirato dalla poetica dei luoghi e dall’azione del collettivo proto-situazionista del Gruppo42 di Praga,inventò un lessico artistico per dare un senso, con sarcasmo e scetticismo, alla vita sotto il comunismo, alla realtà sociale all’ambiente urbano intorno a lui.
Nel 1965 formula il Manifesto degli “Anti-Happening”, azioni, situazioni ed installazioni mirate alla presa di coscienza da parte del soggetto della realtà circostante. Al contempo inventa l’Anti-Painting e la Permanent Anti-gallery (con l’artista Peter Bartos), producendo una serie di cartoline fatte a mano, realizzate con un set di stampa per bambini, rappresentanti il suo emblema, un punto interrogativo.
Verso la fine degli anni sessanta, Koller conosce Kveta Fuilerova e tutto diventa più chiaro. “Crucial work: Love = Kveta, art = ?”
Così inizia il declino della fase dell’anti-happening per trasformarsi nell’Ufonauta J+K (Julius + Kveta) ed innescare un processo di progressiva dematerializzazione dei lavori, maggiormente connotati da una dimensione privata ed intima.
Per l’occasione sarà visionabile il libro “Amo Amare” edito da Sputnik o.z. edizioni con all’interno oltre ad un ricco materiale biografico, uno studio storico dell'arte sul tema J + K di Petra Hanakova, con memorie originali scritte da Kveta Fulierova.
La mostra è realizzata dalla casa editrice Sputnik o.z., ideatrice e già organizzatrice presso la Galleria Nazionale di Bratislava di “Amo Amare”. L’appuntamento aquilano presso il GSSI si realizza attraverso la collaborazione di Sputnik o.z. con l’associazione Soma per l’arte contemporanea, con il contributo del Ministero della Cultura della Repubblica Slovacca e il contributo della Fondazione Carispaq in occasione della 720° Perdonanza Celestiniana.