Andrea Diamantini – To the Wonder
La meraviglia si deve anche all’uso intimo, privato, quasi scandaloso che Andrea fa del colore. I blu di Diamantini non sono solo “notti” ma catturano la luce e i toni che nessun filtro ottico è in grado di riprodurre se non l’emozione, il suo ricordo, la sua esperienza.
Comunicato stampa
Visitando lo studio di Andrea Diamantini ci siamo resi conto che il suo lavoro, per realizzarsi, ha bisogno di spazio, non solo fisico ma anche e sopratutto "emotivo". Andrea nel suo lavoro riflette infatti sull’impatto che la meraviglia e lo stupore, avvolgendoci, si determinano in un momento e in uno spazio particolare, di fronte al quale qualcosa di normalmente spiegabile, in quell'istante e in quel luogo interiore, ci lascia storditi. E’ andare oltre il significato, anzi annullarlo in nome dell’emozione. Così i suoi boschi, non sono più boschi reali ma sono l’impronta, il "negativo" che rimane sulla nostra anima, come qualcosa di conosciuto e allo stesso tempo sconosciuto e conturbante. Lo spazio delle enormi tele, da cui ha inizio questo lavoro diventa allora necessario, indispensabile.
Abbiamo accolto con entusiasmo il suggerimento di Andrea per il titolo di questa personale: “To the Wonder”, come l'omonimo film di Terrence Malick. Dice Andrea: "...la mia pittura nasce per un riconoscimento della bellezza. Tutto quello che ho fatto è nato da questo, per la meraviglia verso le cose create. Nel momento in cui ti stupisci alla vista di qualcosa di inatteso, già cerchi a chi indirizzare la tua gratitudine e ti chiedi "Cos'è questo amore che ci ama?" proprio come Malick fa dire alla protagonista del film. La realtà fecondata dallo stupore, una domanda semplicemente vera." La meraviglia si deve anche all'uso intimo, privato, quasi scandaloso che Andrea fa del colore. I blu di Diamantini non sono solo "notti" ma catturano la luce e i toni che nessun filtro ottico è in grado di riprodurre se non l'emozione, il suo ricordo, la sua esperienza. Come i tratti neri, assoluti...sai di averli "visti" così..eppure sai anche che "così" non sono mai esistiti. Sono lì solo per te. Per ipnotizzarti, per incantarti, per portarti...TO THE WONDER.
Andrea Diamantini
È nato a Rho il 16 luglio del ’72, nel 1996 ha conseguito presso l’Accademia di Belle Arti di Brera il diploma di pittura.
Le sue opere raccontano l'uomo nella sua interezza, fatta di stupore e bellezza ma anche di distruzione e dolore.
La natura è ritornata ad essere protagonista negli ultimi suoi lavori,nati dall'osservazione che il disordine in natura lo percepiamo come ordine, e di fronte a questa casualità-ordinata restiamo stupiti.
Il suo lavoro è stato un affronto diretto con la tela, a smalti fluidi e olio, insieme a qualunque altra cosa, pastelli, legni, spatole,raschietti, acidi, stracci, che potesse smuovere la pasta ferma del colore e favorisse l'intervento della casualità nell'atto creativo facendo emergere l'immagine in completa autonomia.
Le sue opere risiedono in collezioni private sia in Italia che all’estero. Attualmente vive e lavora a Milano.
Personali
2014 RossoSegnale 3001/LAB - “To the wonder”
Collettive
2013 AAF - Milano, Galleria Ferrari,Treviglio
2011 Wilderness, Spazio Lumera, Milano
2010 Logicamente impossibile, Spazio Lumera, Milano
2010 All Rights, dei diritti secondo 25 artisti, Nuovo Studio Legale, Milano
2009 Città, lavoro, periferie: urban-scape dell’immaginarioa, chiesa S. Annunciata, Abbiategrasso, curatrice Jacqueline Ceresoli
2009 Alimentart, Fortino S.Antonio, Fondazione Nicolaus, Bari
2009 Lex, disegni di legge di 12 artisti, Nuovo Studio Legale, Milano
2008 Artâthlos, dedicata alla figura e alla fatica dell’atleta, Haidian Exhibition Center Casa Italia, XXIX Giochi Olimpici, Pechino, curatore Piero Addis
2008 Artâthlos, Galleria Spazioinmostra, Milano
2008 Tutti siamo stati bambini, Fortino S.Antonio, Fondazione Nicolaus, Bari
2007 A ferro e fuoco, Triennale di Milano, kermesse artistica per il 180° anniversario di Buitoni, Milano, curatore Piero Addis
2007 Cucina d’autore, artisti contemporanei interpretano lo straordinario quotidiano della cucina, Galleria Spazioinmostra, Milano
Premi
2012 Segnalato tra i finalisti al Premio Arte, Milano - n° 469 Arte, settembre, Cairo Editore