Giulio Menossi – Tessere magiche

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA ARTE ARTE
via Galana 9 , Mantova, Italia
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Date
Dal al

dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. La domenica e il lunedì solo su appuntamento.

Vernissage
20/09/2014

ore 18,30

Artisti
Giulio Menossi
Generi
arte contemporanea, personale

È Giulio Menossi il mosaicista grande e creativo ad agitare il mare un tempo tranquillo della superficie musiva, ad addentrarsi in percorsi espressivi personali, in partiture pittoriche raffinate che ammiccano a sguardi aperti verso l’iperuranio platonico.

Comunicato stampa

Alla galleria ArteArte di via Galana 9 a Mantova, sabato 20 settembre, alle ore 18.30, si inaugura la mostra intitolata Tessere magiche, una personale che inquadra l’interessantissimo lavoro di Giulio Menossi, un mosaicista friulano di grande talento.
La mostra si avvale dell’intervento critico di Gianfranco Ferlisi di cui si riporta uno stralcio per cercare di tratteggiare la dimensione estetica della rassegna:

«Le superfici compatte oppure screziate, accese da cromatismi timbrici, il letto di tessere difformi, e poi le forme sinuose e irregolari e poi i piani differenti e gli accumuli e le stratificazioni dei materiali dissimili a movimentare superfici in cui il rigore bizantino sembra scomporsi per un improbabile bradisismo vulcanico: è l’incanto del mosaico dinamico contemporaneo.
E le tessere si fanno sempre più magiche nelle loro paste vitree, nei piccoli cubi di marmi introvabili, nelle gemme e nelle pietre semipreziose che appaiono qui e là ad esaltare cromatismi di raro pregio e intense ricercatezze, per accendere inedite estasi per la pregnanza di una sensibilità felice, per l’affiorare di una energia primordiale e segreta che si rapprende nella bellezza polimaterica del colore.
È Giulio Menossi il mosaicista grande e creativo ad agitare il mare un tempo tranquillo della superficie musiva, ad addentrarsi in percorsi espressivi personali, in partiture pittoriche raffinate che ammiccano a sguardi aperti verso l’iperuranio platonico.
L’elevata qualità di esecuzione delle sue opere, il forte impulso verso la sperimentazione, i cosiddetti mosaici dinamici frutto della sua incessante ricerca, l’originalità delle tecniche di realizzazione, i sistemi di impiego di nuovi materiali gli consentono di raggiungere effetti plastico-cromatici indicibili e una intensità espressiva che appartiene al territorio dell’arte. Perché opere come Risorgiva Notturna, come la colorata via delle farfalle, come il piccolo albero rosso, come oltre il velo colorato della notte, come la piccola luna di Israele, posseggono una autonomia estetica che le fa volteggiare tra i linguaggi dell’arte contemporanea, affrancate dalla tradizione dell’artigianato, in un rapporto più schietto, intrigante e coinvolgente con la suggestione cromatica e tattile delle tessere.
Una vertigine di meraviglia - sulle orme di una ispirata sorpresa per le sue trame generative e bizantine - ci conduce perciò verso le seduzioni dell’arte, in un mondo in cui il maestro mette in scena tutta la sua capacità di sbalordirci. E ogni opera che tocca il nostro sguardo conduce a una realtà immaginifica che aumenta le nostre prospettive percettive ed emozionali, perché palesa lo statuto dell’opera d’arte con l’inesauribile ed irriducibile polisemanticità del suo alfabeto, con la sfuggente seduzione della sua nobile alterità.»

L’esposizione resterà aperta sino al 4 ottobre dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. La domenica e il lunedì solo su appuntamento.
Info: Valentina Marongiu, tel. 3332121988 – ([email protected])

Nota biografica

Giulio Menossi, maestro mosaicista, vive e lavora a Udine, nel nord-est dell'Italia, ma il suo talento e la sua abilità tecnica lo hanno portato ad essere conosciuto in tutto il mondo.
La sua formazione comincia a Milano a metà degli anni '70, dove entra in contatto con il vivace clima culturale e artistico della grande città e conosce il suo maestro, Domenico Colledani. Qui, imparando a disporre le tessere con sensibilità e sapienza, scopre che il talento va al di là di una sterile istruzione istituzionale. Verso la fine della sua permanenza a Milano crea una piccola ma essenziale opera, usando una tecnica del tutto nuova e originale, che darà avvio alla sua ricerca in campo musivo.
Alla fine degli anni '70 torna a Udine dove apre il suo laboratorio, che ora è il più antico in regione.
Il talento e la passione per l'arte musiva lo hanno portato ad essere apprezzato per la realizzazione non solo di copie e ritratti, ma anche degli innovativi "mosaici dinamici", frutto della sua continua ricerca e sperimentazione.
Durante il suo percorso artistico ha partecipato a mostre regionali, nazionali e internazionali.
Nel 2008 e 2009 ha ricoperto il ruolo di giudice unico di una esposizione musiva a Charlotte (Nord Carolina) nella Ciel Galley di Pamela Goode.
Dal 2009 il Maestro Menossi, in collaborazione con Pam Givens, organizza - ogni primavera - dei corsi di mosaico per appassionati di tutto il mondo, per trasmettere loro tutto ciò che ha imparato sull'antica tecnica veneziana nei suoi 35 anni si carriera.
Nel 2010 Menossi ha partecipato al prestigioso concorso Exhibition in Print, presieduto da Scott A. Shields, curatore capo del Crocker Art Museum di Sacramento (California) e al quale hanno preso parte più di 300 mosaicisti da 25 paesi diversi, aggiudicandosi un posto tra i primi dieci classificati.
Ad aprile 2010 ha esposto le proprie opere al Fuori Salone, la famosa settimana del design, dell'arredamento e dell'innovazione milanese.
A settembre 2010 è uscito il suo primo libro antologico-biografico «Menossi: i mosaici», realizzato grazie all'aiuto della statunitense Jacqueline Iskander. Il libro racchiude tutte le opere più significative dell'artista, i suoi pensieri sull'arte e sulla tecnica e delle riflessioni sul proprio percorso artistico, sulla passione e la dedizione all'arte musiva.
«I veri gioielli di questo libro» scrive Bill Buckingham, editore di Mosaic Art Now Magazine «sono le brevi riflessioni di Menossi stesso. Egli parla del suo percorso artistico, della sua filosofia e dell'approccio all'arte e al mestiere del mosaicista. Questi brani sono più poesia che prosa, fanno entrare nella mente dell'artista».
Sergio Colussa, gallerista: «di Giulio Menossi conosco bene la passione artistica, le sue opere, la professionalità innata e invidiata agli occhi del mondo, so come opera, come taglia le tesserine dando un ritmo di sapiente precisione e leggerezza, come se con la martellina dolcemente spaccassse sul cuneo chicchi d'uva senza farne uscire il succo. [...] Quella di Giulio Menossi è una festa di colori, è e sarà una storia d'amore con l'arte, una tenerezza che durerà tutta la vita».
Paolo Maurensig, scrittore: «L'arte musiva di Giulio Menossi ci prende per mano per condurci a visitare luoghi antichi quanto il mondo; luoghi che l'abitudine, come una sorta di perversa cecità progressiva, ha finito per oscurare nella nostra coscienza. Egli incide la cateratta, strappa il velo e ci invita ad affacciarci su quel giardino dell’Eden dal quale siamo stati esiliati».
Elisabetta Armiato, già étoile del Teatro alla Scala di Milano: «Giulio Menossi si nutre della sua ispirazione e arricchisce i sogni degli altri regalando emozioni e incanto; i suoi mosaici raccontano storie di rara eleganza e raffinatezza e tendono all'immortalità».