Rodolfo Fiorenza
L’Archivio Rodolfo Fiorenza annuncia la selezione di due opere inedite dell’artista nell’ambito della XIII edizione di FOTOGRAFIA – Festival Internazionale di Roma
2014, presentate da Gregorio Botta con un testo che unisce il ricordo dell’amico all’analisi del suo lavoro fotografico.
Comunicato stampa
L’Archivio Rodolfo Fiorenza annuncia la selezione di due opere inedite dell’artista
nell’ambito della XIII edizione di FOTOGRAFIA - Festival Internazionale di Roma
2014, presentate da Gregorio Botta con un testo che unisce il ricordo dell'amico all'analisi
del suo lavoro fotografico.
Si tratta di sequenze che ritraggono due artisti, Nunzio e Roman Opalka, nel corso
dell'istallazione della mostra Visioni. 20 artisti a Sant'Agostino, tenutasi a Bergamo nel
2005.
La serie relativa a Nunzio ripropone il foglio di stampa dei dodici provini a contatto di una
6x6, mentre quella di Roman Opalka nasce da una selezione di nove scatti a costruire un
racconto.
Le fotografie sono rappresentative di un percorso di conoscenza che indaga sul lavoro
dell'artista, riunendo in un frammento episodico il soggetto e il suo gesto, l'elaborazione e
il suo oggetto: “Fermarsi, soffermarsi di più, perdere un po' più di tempo sull'aneddoto:
sempre di più credo che la forma conoscitiva sia l'episodio, il frammento, vuoi raccontato
in forma scritta vuoi per immagini. Meglio questo aspetto, questa forma desideravo fossero
tanti a seguirla, fossero tante le persone a vederla e speravo, con un pizzico di bellezza in
più, di contribuire.” (Rodolfo Fiorenza)Gregorio Botta nel presentare le fotografie dell’amico artista le definisce
Sequenze/Essenze e dice: “L'autoritratto preferito di Rodolfo Fiorenza era un'ombra.
Un'immagine sfocata, quasi indecifrabile, riflessa in uno specchio. Fantasia di scomparsa:
come se l'autore volesse cancellarsi, per diventare un occhio libero da se stesso, vergine,
totalmente aperto all'esperienza visiva. Ma invece: in quell'annullamento c'era tutto lui, e
tutta la sua cifra. Quella di un uomo generoso e gentile, di un artista esigente che amava
fotografare l'arte e gli artisti colti nel momento più intimo: quello del rapporto con l'opera.
Sparendo, ne coglieva l'essenza.”
Rodolfo Fiorenza (Roma 1944–2012), dopo esperienze di pittura, disegno e stampa d'arte, dalla
metà degli anni '70 si è dedicato alla fotografia declinandola nelle più diverse sfaccettature, fino
all'installazione ambientale. Negli ultimi anni, parallelamente ai ritratti di artisti, la sua ricerca si è
concentrata su dettagli di monumenti e frammenti di pietre antiche.
Tra le sue mostre si ricordano la Biennale Internationale pour la Photographie d'Art et de
Recherche, Parigi 1986 e 1990; Fotografia. Festival Internazionale di Roma, V, VI e X edizione;
Sulla Soglia, Fondazione Volume!, Roma 2009; Trentanove ritratti più uno, Castello di Rivara (To)
2011.