Lina Bo Bardi. Vuoti materiali – Incontro
Anna Bonatti Mameli in conversazione con Ginevra Bria.
Comunicato stampa
Incontro
Lina Bo Bardi. Vuoti materiali
Progetto per una celebrazione, nel centenario dalla nascita
Anna Bonatti Mameli in conversazione con Ginevra Bria
Mercoledì 1 ottobre 2014, ore 18.00
Triennale Design Museum, Teatro Agorà
In concomitanza con la mostra Lina Bo Bardi: Together, a cura di Noemí Blager (aperta fino al 5 ottobre), Triennale Design Museum presenta una nuova, possibile, reintepretazione dell’opera di Lina Bo Bardi attraverso il progetto visuale di Anna Bonatti Mameli.
L’intervento illustra la ricerca svolta per l’allestimento di una mostra ideale incentrata sulla vita e il lavoro di Lina Bo Bardi, citando, fra gli altri progetti, i numerosi allestimenti dell’architetto italiano.
Il percorso immaginato e concepito da Anna Bonatti Mameli descrive una mostra dal titolo in fieri Lina Bo Bardi. L’iter viene introdotto e descritto per settori, introducendo una sequenza di diverse tematiche, legate alla biografia e all'opera, ma anche al profondo legame della progettista con la propria terra adottiva: il Brasile. Tra connessioni con l’architettura occidentale e sudamericana degli anni Sessanta, sezioni fotografiche e installazioni sinuose, l’allestimento non rappresenta una mera citazione letterale del linguaggio architettonico di Lina Bo Bardi, ma piuttosto si mostra come un’immersione in quell’alveo brasiliano che ha profondamente influenzato il lavoro dell’architetto italo-brasiliana, facendola crescere. Immersione coadiuvata dall’utilizzo di materiali come il legno e l’utilizzo di manufatti dell’universo popolare brasiliano.
Durante la conversazione, viene presentata anche l’ultima parte della mostra virtuale, rievocando una tematica puramente architettonica, con l'esposizione di una composizione di volumi sospesi e bagnati dalla luce, sia all'esterno che all'interno. Il volume puro riassume quell'idea di superfici non rivestite ma vestite di naturalezza che hanno caratterizzato il linguaggio di Lina Bo Bardi durante l’arco di una vita, restituendole il proprio ruolo di precorritrice e di generatrice contemporanea.
Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con Emilio Pizzi Team Architects e Nicoletta Rusconi Art Projects.