Maravee Corpus 2014

Informazioni Evento

Luogo
CASTELLO DI SUSANS
Frazione Susans 88, Majano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Tutti i giorni 15.00 - 19.00 / chiuso il lunedì
Per gruppi e scolaresche, anche visite in altri orari

Vernissage
31/10/2014

ore 19

Patrocini

Con il sostegno di: Assessorato alla Cultura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Main Sponsor: Gervasoni Spa
Con il contributo di: Comune di Pordenone, Comune di Gemona, Obalne Galerije di Capoditria
Con il patrocinio di: Comune di Majano
Con la collaborazione di: Cinemazero, Cineteca del Friuli, Mittelmoda International Lab, Sartoria Farani, Balletto di Roma, Spellbound Dance Company, F.G. Teatro, Liceo Artistico Sello, Scuola Sperimentale dell’Attore

Artisti
Cindy Sherman, Matteo Basilé, Karin Andersen, Michael Fliri, David LaChapelle, Vania Comoretti, Debora Vrizzi, Marta Dell’Angelo, Roberto Kusterle, Mustafa Sabbagh, Zoé Gruni, Nicolai Lilin
Uffici stampa
ATEMPORARY STUDIO
Generi
fotografia, arte contemporanea, performance - happening, serata - evento

L’elogio del corpo come sistema sociale: l’identità plurale in fotografie, dipinti, video, costumi, performance e tatuaggi.

Comunicato stampa

MARAVEE CORPUS, l’arte contemporanea sulla festosa scena del trasformismo.
Il tripudio del corpo plurale, messo in scena dall’arte contemporanea con il festoso trasformismo che pulsa da fotografie, dipinti, video, costumi, performance e tatuaggi, prenderà il via al Castello di Susans di Majano (UD) il 31 ottobre 2014 alle ore 19 con ben 6 mostre, 4 eventi inaugurali e 5 incontri. L’inaugurazione ufficiale della 13° edizione della rassegna Maravee ideata e diretta da Sabrina Zannier, promette nuove meraviglie sul tema dell’identità, con nomi internazionali come quelli di Cindy Sherman, David Lachapelle, Mustafa Sabbagh e, in anteprima assoluta, l’universo poliedrico di Nicolai Lilin. Autore del romanzo “Educazione siberiana”, da cui è stato tratto l’omonimo film diretto da Salvatores, sarà presente con una personale che evoca il mondo dei tatuaggi dalla scrittura sfociata nel cinema, dal disegno approdato al tattoo, al design e alla moda.

Ponendo al centro del nuovo Maravee il tema del Corpo inteso come luogo di mutazione identitaria, mediante la ritualità del travestimento, del trucco, del tatuaggio, della performance e della creazione ambientale che sottende il principio della maschera, MARAVEE CORPUS affronta su basi sociologiche e filosofiche la questione del trasformismo con opere di Carolina Amoretti, CianoghaphicSisters (Emanuela Biancuzzi+ Debora Vrizzi), Karin Andersen, Matteo Basilé, Vania Comoretti, Claudia Contin Arlecchino, Marta Dell’Angelo, Michael Fliri, Zoè Gruni, Daniele Indrigo, Roberto Kusterle, David LaChapelle, Lorena Matic, Giuseppina Maurizzi, Eva Petrič, Alberto Quoco, Mustafa Sabbagh, Cindy Sherman, Debora Vrizzi: con performance di Claudia Contin Arlecchino, Drusilla Foer, Lorenza Franzoni, Rita Maffei, Eva Marangone, Erica Modotti, Martina Tavano e animazioni video degli studenti del Liceo Artistico Sello di Udine.

Proponendo la messa in scena creativa di personaggi diversi che abitano lo stesso individuo, la rassegna promuove la disposizione mentale al cambiamento, quindi la potenzialità di versarsi in ruoli e identità differenti, per suggerire un antidoto alla crisi esistenziale generata dalla crisi economica. Perché la versatilità individuale, la volontà e la capacità di cambiare - opponendosi alla rigida identità monolitica - possono aprire gli scenari di una nuova accoglienza, di un riscatto esistenziale che dall’arte sfocia nel sociale.

Dal corpo individuale quale luogo simbolico e intimo degli anni ’60, siamo passati alla sua estensione socializzata, a una sorta di CORPO PLURALE che si eleva a sistema sociale. Un corpo polimorfo e in divenire, che ripudia ferite e lacerazioni, martiri e sofferenze, se non di piccola entità, finalizzate all’incisione di un segno identitario (tatuaggi), di un trasformismo in atto (vestizione, trucco, postura...), in cui la valenza estetica diviene tramite per l’altro da sé, costrutto di un personaggio.
Un elogio del corpo, quindi, che iperbolizza l’individuo in una dimensione dialogica, dove il principio di alterità e intersoggettività (comprensione dell’altro) si sviluppa nella riabilitazione del rito di passaggio delle società tribali. Per una FESTA DEL CORPO in cui la collettività prende coscienza della propria immortalità storica attraverso la maschera, che occulta e svela il corpo, lo fa scomparire e rinascere mettendo in scena il ciclo morte/rigenerazione.

MARAVEE CORPUS è ideata e diretta da Sabrina Zannier, gestita dall’Associazione Maravee grazie al sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e alla prestigiosa partnership dell’azienda Gervasoni, main sponsor del progetto, ai quali si aggiungono i sostegni dei Comuni di Gemona, Pordenone e Majano, oltre ai riconfermati partenariati di Cinemazero, Cineteca del Friuli, Obalne Galerije di Capodistria (Slovenia), Liceo artistico Sello di Udine e le nuove collaborazioni di Mittelmoda International Lab di Gorizia, Sartoria Farani, Balletto di Roma, Spellbound Dance Company, tutte di Roma, e la sartoria F.G. Teatro di Udine.

NUDO MA NON CRUDO
Carolina Amoretti / Vania Comoretti / Marta Dell’Angelo / Zoè Gruni / Roberto Kusterle / Eva Petrič
Mostra di fotografia e pittura che si apre nella sala d’ingresso al primo piano per proseguire in altre due stanze e affronta il tema del corpo attraverso il concetto della nudità occultata. Il nudo messo in scena nelle fotografie esposte dichiara la forza di una corporeità che svela la sua forma identitaria affinandola mediante la ricerca di una “seconda pelle”, sia essa pittura, tessuto, tela di sacco, piumaggio o, ancora, una pelle svelata all’ennesima potenza dalla messa in scena di rughe, vene, tendini. Nudo ma non crudo è la mostra che apre il percorso espositivo in castello per annunciare – attraverso la ricerca della bellezza nel dettaglio corporeo, nel gesto e nella postura, così come nella primordialità del rapporto uomo/natura radicata nella memoria collettiva - quel principio di travestimento che nella mostra successiva conduce alla creazione di veri e propri personaggi.

IL CORPO ABITATO
Karin Andersen / Matteo Basilé / Michael Fliri / Daniele Indrigo / David LaChapelle / Lorena Matic / Eva Petrič / Alberto Quoco / Mustafa Sabbagh / Cindy Sherman / Debora Vrizzi
Questa mostra di fotografia – allestita nel grande salone al secondo piano e in postazioni sparse - presenta le opere di artisti per i quali l’immagine fotografica rappresenta l’ultima tappa di una progettualità certosina, fondata sulla ricerca e/o la produzione di abiti e costumi, sull’attento studio di make-up, acconciature e parrucche, gesti ed espressioni, scenografie e ambientazioni. Ne emerge uno studio complessivo sul corpo inteso come luogo da plasmare e ri-creare.
Un corpo, quello degli artisti invitati o di persone da loro scelte, che attraverso l’opera si fa abitare da individui diversi. Veri e propri personaggi, in qualche caso diversissimi gli uni dagli altri, nel lavoro di uno stesso artista, che così sperimenta e mette in scena la propria moltiplicazione identitaria giocando ruoli
contrastanti relativi alla professione e alla propria collocazione nel sociale; che si catapulta nella letteratura e nei miti della cronaca, che ricostruisce in una quotidianità teatralizzata i vizi e le virtù o, ancora, che eleva la vita domestica a stra-ordinaria fiaba. Il Corpo abitato mette in scena donne e uomini affascinanti, con tante storie da raccontare, mutanti a metà strada fra regno umano e animale, personaggi ordinari, teatrali e cinematografici, in cui costumi, trucchi e maschere indagano il concetto di identità che rivendicano il proprio spazio sociale e psicologico.

SCRITTO SULLA PELLE
Personale di Nicolai Lilin con Happiness e Maserin
Con la personale di Nicolai Lilin il piano terra del castello è dedicato all’universo del tatuaggio, affrontato nel recupero dei suoi significati ancestrali, radicati nell’antropologia, entro un percorso che offre una più consapevole chiave di lettura di un fenomeno dilagato sul fronte della moda. Considerando la pelle come una membrana somatica pronta a trasformarsi in velo o in veste attraverso un processo rituale che affonda nello svelamento dell’identità e nella costruzione dell’individuo sociale, la mostra mette in scena la ricerca segnica

che il tatuaggio incide sul corpo per poi contaminare con i medesimi segni altre superfici legate alla corporeità: dal tessuto delle magliette all’oggettistica quotidiana, attraverso i quali il corpo si estende e si riconosce.

Laboratorio di tatuaggi e di studio del simbolo
Sabato 1 e domenica 2 novembre 2014 - dalle 14.30 alle 19.30
Nicolai Lilin / Marchiaturificio / Tattoo Agio
All’interno della mostra personale di Nicolai Lilin, dal titolo “Scritto sulla pelle”, verrà allestito uno spazio temporaneo per avvicinarsi allo studio del simbolo e potersi tatuare nell’insolita cornice del Castello di Susans che si presta ad ospitare sei differenti mostre d’arte per la rassegna annuale Maravee che quest’anno ha per tema il corpo.
Saranno presenti gli artisti tatuatori del Marchiaturificio di Solesino (Padova) e gli amici della crew Tattoo Agio di Milano. Tutti i soggetti saranno disegnati da Nicolai Lilin e a richiesta sarà lo stesso artista ad indicare il simbolo che più rappresenta una persona, i suoi valori, il suo vissuto.
Gli artisti del Marchiaturificio, abili tatuatori e disegnatori, che da diversi anni lavorano con Nicolai Lilin, ascolteranno la vostra storia personale per individuare i simboli che meglio la rappresentano.
La crew di Tattoo Agio avrà uno speciale SketchBook disegnato da Nicolai Lilin con alcuni simboli ricorrenti nella tradizione del tatuaggio siberiano.
Per poter far fronte a numerose richieste verranno realizzati solo tatuaggi di dimensioni contenute.
I tatuaggi sono a pagamento.
Non è obbligatorio prenotarsi preventivamente, ma se voleste farlo o avete delle domande potete scrivere a [email protected]

web: progettomaravee.com | kolima.it | marchiaturificio.it
facebook: Kolima-Contemporary-Culture | marchiaturificioveneto
instagram: @nicolaililin | @marchiaturificio | @tattoo_agio
hashtag: #scrittosullapelle #maraveecorpus #castellodisusans #nicolaililin
#marchiaturificio #tattoo_agio

TRA/VESTIMENTO
Mostra di abiti Couture a cura di Mittelmoda International Lab
In una sala al secondo piano del castello, questa mostra – curata da Mittelmoda International Lab di Gorizia - presenta una serie di abiti realizzati da giovani ma già premiati stilisti italiani e stranieri. Si tratta di capi selezionati tra quelli che nell’universo dell’Alta Moda eccellono per creatività e originalità tanto da essere concepiti sostanzialmente per la “messa in scena” nell’ambito delle sfilate e che rifuggendo dalle puntuali esigenze di pratica portabilità, sconfinano nell’immaginazione spettacolare prefigurando veri e propri personaggi attraverso l’identità della veste.

DIETRO LE QUINTE
Mostra di maschere per il corpo e costumi per il volto Claudia Contin Arlecchino e Giuseppina Maurizi
Nell’altra sala al secondo piano del castello, questa mostra propone costumi realizzati per spettacoli di teatro e di danza e maschere costruite per la messa in scena di specifici personaggi.
Costumi destinati al corpo, realizzati dalla costumista e scenografa viterbese Giuseppina Maurizi e maschere destinate al volto, realizzate dall’attrice autrice Claudia Contin Arlecchino, ma che nel complesso processo del trasformismo cambiano di segno, mutuando i costumi in vere e proprie maschere e le maschere in abiti per il volto. Destinati a specifici personaggi entro le narrazioni messe in scena, puntano l’attenzione sul ruolo del costume e della maschera nella costruzione dell’identità, in tal caso teatrale, quindi “caricata” di segni e messaggi ai quali concorrono le linee formali, la variazioni cromatiche e le proprietà dei tessuti.

IL CORPO POLIFONICO
Mostra di ritratti animati realizzati dagli studenti del Liceo Artistico Sello
di Udine
Nel grande salone al secondo piano del castello, a fianco dell’esposizione intitolata Il Corpo abitato, su una parete dotata di monitor, questa “mostra nella mostra”, con i suoi ritratti d’artista animati – realizzati dagli studenti della sezione Multimediale e Audiovisivo del Liceo Artistico Sello di Udine - funge da memoria all’operatività dei performer che si esibiscono nell’omonimo spettacolo previsto al primo piano nel corso della serata inaugurale. Una carrellata d’immagini a identificare un’identità molteplice per ogni artista performer, una per monitor, dove in alcuni casi la dissolvenza di fotografie mette in scena i fermi immagine di un ritratto multiplo fondato sull’identità generata dal travestimento; mentre in altri casi le sequenze video di performance e azioni teatrali illustrano la creazione identitaria fondata sulla gestualità e la recitazione.

CORPI ANIMATI
Videomapping degli studenti del Liceo Artistico Sello
Apre la serata inaugurale la videoproiezione ideata e curata dagli studenti delle classi quinte, sezione Audiovisivo e multimediale del Liceo artistico Sello di Udine. Con il supporto e la supervisione dei docenti e nell'ambito di una collaborazione con Maravee ormai collaudata, i ragazzi hanno elaborato un video per ogni artista performer che interverrà nel corso della serata inaugurale. Partendo da immagini fotografiche di scena, le identità mutanti di Claudia Contin Arlecchino, Drusilla Foer, Lorenza Franzoni e Rita Maffei, ogni video traccia il passo di quella molteplicità identitaria che caratterizza l'edizione di quest'anno. E lo farà a partire da questi quattro intriganti personaggi, che proiettati sulla facciata del castello, accoglieranno il pubblico all'insegna di una curiosa festa del corpo.

IL CORPO POLIFONICO
Performance di azioni e parole con Claudia Contin Arlecchino, Lorenza Franzoni, Rita Maffei
Nel salone al primo piano del castello, questo spettacolo a più voci e azioni è una messa in scena corale della mutazione identitaria che caratterizza l’opera di tre artiste; attrici che dal mondo del teatro versano la propria creatività sul fronte della performance d’arte visiva. Su un canovaccio tratto dalla letteratura di Fernando Pessoa, da quel suo concetto di eteronimi letterari che, sfociato poi su internet, ha dato corso alla sua palese democratizzazione, lo spettacolo si dipana come un ludico e incalzante “passa-parola” da un personaggio all’altro. Per annunciare l’anima del trasformismo che conduce alla creazione d’identità molteplici, dando corpo scenico al concetto di “Corpo abitato” presentato nell’omonima mostra.
CLAUSURIS. ELOGIO DELL’IMMOBILITA
di e con Drusilla Foer
Immobile e maestosa, in un suggestivo tableaux-vivant - che anticipa la mostra “Corpi abitati”, dove appare nelle fotografie di Mustafa Sabbagh – Drusilla Foer sarà presente all’inaugurazione di Maravee Corpus. La raffinata nobildonna fiorentina, già attrice e jetsetter negli anni 70, con un passato da attrice hollywoodiana e musa/amica di tanti stilisti, lanciata sul web dall’artista toscano Gianluca Gori, approdata come opinionista in TV, nella trasmissione “The show must go off” di Serena Dandini e al cinema, nel film Magnifica presenza di Ferzan Ozpetek, proporrà la performance Clausuris. Un vero e proprio elogio dell’immobilità, che dalla messa in scena fotografica e cinematografica, sfocia per Maravee nella presenza live.

CORPI DI-SEGNI
Performance di e con Martina Tavano, Eva Marangone, Erica Modotti
Nell’ambito della mostra personale di Nicolai Lilin, si terrà la performance ideata e prodotta dall’Atelier enidUDanza (ADEB) di Udine, che metterà in scena il corpo tatuato nella tensione fra bellezza classica e segno contemporaneo. Una sorta di dea greca, di Eva che dialoga con la priomordialità della mela del peccato, posta in relazione con il gioco fisico di altre due figure, ammiccheranno alla profondità del blu che caratterizza l’universo del Tattoo di Lilin.

IL CORPO IN TAVOLA
Body sushi a cura di Kascia Raffin e del locale Opium. Con la partecipazione di Friultrota e Vicentini Orgnani
La centralità del corpo inteso come luogo di mutazione e alterazione identitaria trova luogo anche nella sfera del Food Design, dove i cibi per il banchetto inaugurale fungono da vestimenti per un corpo in cui la dimensione scultorea delle forme e i toni dell’incarnato affiorano come traccia di un tableaux-vivant in divenire. Curata da Kascia Raffin, cordenonese con origini giapponesi, e dal locale Opium di Zoppola (PN), questo evento offrirà al pubblico la possibilità di partecipare in presa diretta all’elogio della bellezza corporea unita ai sapori del palato tesi tra Oriente e Occidente

IDENTITA’ MIGRANTE
Personale di Mustafa Sabbagh
“La Natura per l'artista è non più di quello che è per il filosofo, cioè solo il mondo ideale che appare tra continue limitazioni, o solo il riflesso imperfetto di un mondo che esiste, non fuori di lui, ma in lui”. A partire da questa citazione filosofica di Schelling, Mustafa Sabbagh propone un affascinante viaggio dell’identità migrante che affiora in fotografie di corpi vestiti con abiti e maschere, di corpi dipinti o velati, in ogni caso svelati dietro il concetto della maschera. Svelati nella loro relazione con l’altro da sé, con la storia della pittura e con le bellezze del paesaggio e della natura morta.

CORPI PUBBLICI
Mostra di fotografia e installazione CianoghaphicSisters (Emanuela Biancuzzi + Debora Vrizzi) e Lorena Matic
Facendo leva sull’immaginario collettivo generato dai media che amplificano il concetto di personaggio e alimentano il processo d’identificazione per cui il personaggio diviene un “corpo pubblico”, questa mostra presenta in prima assoluta il nuovo duo artistico CianoghaphicSisters (Emanuela Biancuzzi + Debora Vrizzi) con l’inedito progetto PMC Talent Agency. Si tratta di un’agenzia di attori che attraverso il proprio sito web, stampe fotografiche e manifesti cinematografici promuove versatili e talentuosi attori professionisti, tutti interpretati da Biancuzzi e Vrizzi. Nell’inscenare i diversi personaggi, le due artiste moltiplicano all’infinito le potenzialità dell’atto interpretativo inventandosi identità altre costruite su scarti di esperienze vissute in una continua moltiplicazione di senso.
A contraltare di questo progetto, costruito sull’invenzione di figure cinematografiche, viene riproposta l’installazione di Lorena Matic intitolata Statue viventi. Inquadrando in piccole cornici i ritratti degli artisti di strada su postazioni che alludono alle mobilie domestiche dove si conservano i ricordi delle persone care, quest’opera figura come un elogio del “corpo pubblico” che attraverso la “maschera” si rifugia nell’anonimato.