MAD Lillabox – Lucia Finocchito
La mostra, che s’inserisce nel progetto #MadIsolaCulturale -volto a rendere il Centro Storico di Latina uno spazio permanente di fruizione e valorizzazione anche dell’Arte Contemporanea- si compone di sette fotografie.
Comunicato stampa
“Un mosaico di colori in una società in rapida trasformazione”: così definiamo la personale di Lucia Finocchito, allestita dal 2 ottobre al 30 novembre al Jolly bar per MAD Lillabox, ormai storica rassegna al femminile del Museo d’Arte Diffusa. La mostra, che s’inserisce nel progetto #MadIsolaCulturale -volto a rendere il Centro Storico di Latina uno spazio permanente di fruizione e valorizzazione anche dell’Arte Contemporanea- si compone di sette fotografie, e costituisce un’anteprima dell’esposizione che si terrà dal 19 ottobre Al Colonial, dove saranno esposte le cinquanta istantanee che Lucia Finocchito ha realizzato durante il suo viaggio in Brasile.
La passione dell’artista per la fotografia le si rivela sin da giovanissima, quando inizia a lavorare come fotoreporter ufficiale in alcuni giornali locali. Ha collaborato con riproduzioni fotografiche per un libro sull’architettura di Latina, immagini poi esposte nella mostra “Angiolo Mazzoni architetto 1932-1942”, allestita nel 1981 nel capoluogo pontino. Ha ricevuto premi e riconoscimenti sia in Italia che all’estero.
“Le fotografie di Appunti di Viaggio 2 mirano a cogliere l’anima, anzi, le anime del Brasile, un Paese così ricco di sfaccettature e contraddizioni, dove la tradizione indigena convive fianco a fianco con il nuovo esportato dall’Occidente. Sono i colori ad identificare queste diversità: alle cromie calde e molteplici delle favelas e delle realtà più disagiate –ma anche più umane- si contrappongono tonalità fredde e quasi monocromatiche dei grattacieli e degli scenari metropolitani. Il trattamento cromatico, poi, è dotato di una curiosa peculiarità: alcuni scatti, a prima vista, possono dare l’impressione di trovarsi di fronte a dei dipinti; per questo a proposito della fotografia dell’artista si è parlato spesso di fotopittura.
L’indagine e la scoperta di un mondo diverso dal nostro sono condotti con un approccio più emotivo che di ricerca progettuale: sia che ci troviamo di fronte a bambini, a uomini colti in condizioni di povertà ed emarginazione, o ad ambienti naturali tipici del Brasile, l’occhio e l’obiettivo di Lucia riescono a conciliare una tecnica impeccabile con una partecipazione sentita che ha poco di rigoroso; non c’è carattere di testimonianza passiva, nessuna istantanea può essere definita come documentazione di viaggio, ma la conoscenza di un Paese lontano e distante dal nostro s’intreccia inestricabilmente con le sensazioni provate dall’artista, che, di riflesso, si trasmettono a noi. Ed ecco che la Fotografia diventa Arte, espressione anche di esperienze personali, come mi racconta Lucia mentre discretamente le salgono le lacrime agli occhi; lacrime di gioia, di liberazione e di stupore di chi è finalmente riuscito, attraverso l’Arte, a esprimere se stesso”. (Laura Cianfarani)