Nuovo percorso espositivo della Chiesa di Santa Reparata
In occasione della Festa di Santa Reparata l’Opera di Santa Maria del Fiore aprirà al pubblico il nuovo percorso espositivo della Chiesa di Santa Reparata nel Duomo di Firenze.
Comunicato stampa
APRE AL PUBBLICO IL NUOVO PERCORSO ESPOSITIVO DELLA CHIESA DI SANTA REPARATA NEL DUOMO DI FIRENZE
Si tratta dell’unico sito archeologico, fruibile dal pubblico, che illustra la vita dell’antica Florentia
Nel pavimento paleocristiano a mosaico l’emblema di un pavone e una epigrafe con i nomi dei donatori
Per la Festa di Santa Reparata visita gratuita per i residenti a Firenze
In occasione della Festa di Santa Reparata, mercoledì 8 ottobre 2014, l’Opera di Santa Maria del Fiore aprirà al pubblico il nuovo percorso espositivo della Chiesa di Santa Reparata nel Duomo di Firenze. Per tutta la giornata l’ingresso al sito sarà gratuito per i residenti a Firenze. Alle 9.30, nella cripta, sarà celebrata la Santa Messa per la festività.
L’area archeologica della Chiesa di Santa Reparata, sotto la Cattedrale di Firenze, fu aperta al pubblico nel 1974, dopo una campagna di scavi durata circa dieci anni. Ad oggi, si tratta dell’unica testimonianza, fruibile dal pubblico, dell’antica Florentia. Qui i visitatori possono vedere non solo la storia della Cattedrale ma il passato e le vicende urbanistiche della Firenze meno nota, quella romana e paleocristiana.
Il nuovo percorso espositivo ha un andamento cronologico che va dal I secolo d.C. al XIV secolo: dai resti di epoca romana, preesistenti alla costruzione della chiesa, alla sua fondazione in epoca Paleocristiana, la fase altomedievale e quella romanica. Pannelli e video in lingua italiana ed inglese supportano la visita. Una nuova illuminazione con in evidenza i punti chiave della narrazione, come lo splendido pavimento a mosaico di epoca paleocristiana, fatto da maestranze nord-africane, a figure geometriche e con un emblema a forma di pavone. Tutto concorre a rendere il percorso più fruibile e unitario. “Si tratta - come afferma l’architetto Samuele Caciagli che per l’Opera di Santa Maria del Fiore ha progettato l’allestimento - di un percorso che favorisce la leggibilità della complessa stratificazione del sito, anche mediante l'ausilio di moderne tecnologie”.
Il nuovo percorso espositivo fa parte di una serie di interventi messi in campo dall’Opera di Santa Maria del Fiore per migliorare la fruizione dei monumenti del “Grande Museo del Duomo”: dal nuovo
percorso di visita della Cattedrale (già attivo), al riallestimento del Campanile di Giotto, oltre a Santa Reparata, alla collocazione di una nuova segnaletica interna ed esterna ai monumenti.
Secondo alcune tradizioni medievali, la fondazione della Chiesa di Santa Reparata è da far risalire alla vittoria sulle orde barbariche di Radagaiso, sconfitte nel 405 d.C. nei dintorni di Firenze nel giorno dedicato alla santa. Una serie convergente di dati consente di circoscrivere ai primi decenni del V secolo d.C. la fase costruttiva della chiesa più antica, di 52 metri di lunghezza per 25 di larghezza, divisa al suo interno in tre navate separate da due file di 14 colonne, realizzate in cunei di pietra forte intonacati. Un pavimento in mosaico a forme geometriche (esagono, losanghe, nodi di Salomone), con al centro della navata un emblema che raffigura un pavone, ancora oggi visibile anche se mancante in alcune parti. Sempre nella navata centrale, più in direzione dell’originale facciata, una lunga epigrafe con i nomi dei donatori dei mosaici, diviso in base al numero dei “piedi” finanziati. Dell’edificio di questa epoca si conservano anche parti del muro settentrionale e di quello meridionale. Tra l’VIII e l’ XI sec. d.C. la chiesa mantiene le proporzioni precedenti anche se vengono realizzate numerose modifiche concentrate soprattutto nell’area presbiteriale: rifacimento dell’abside, costruzione di due torri campanarie, cappella meridionale con sacello a croce, trasformazione delle colonne originali in pilastri a pianta rettangolare. A questo periodo risale il pavimento in cotto con frammenti marmorei e lapidei di riutilizzo, steso a circa 20 centimetri sopra quello musivo, di cui sono visibili delle parti. L’ultima fase, quella romanica, conobbe le maggiori trasformazioni della chiesa. L’edificio fu rialzato, sette pilastri per lato divisero le tre navate, una cappella settentrionale speculare a quella altomedievale diede vita a una pianta a transetto. A questo periodo risale anche il nuovo pavimento in cotto a circa 65 cm sopra il precedente. “Controverse sono le ipotesi relative alla cripta” - spiegano gli archeologi Lorenza Camin e Fabrizio Paolucci - secondo quella più accreditata fu realizzata sotto la navata centrale già nell’XI secolo, per essere poi ampliata nel corso del XIII sino ad occupare le navate laterali”. La chiesa venne decorata con affreschi e continuò a essere un luogo di sepoltura privilegiato fino alla fine del XIV secolo, quando il cantiere della nuova cattedrale era in un’avanzata fase di esecuzione.
Per informazioni sugli orari di apertura e modalità di visita della Chiesa di Santa Reparata:
http://www.ilgrandemuseodelduomo.it/