Marco Ceroni – Throw up
La ricerca artistica di Marco Ceroni si focalizza sull’indagine dello spazio urbano, soffermandosi su come l’arte possa sovvertire l’immagine di città e il nostro modo di abitarla.
Comunicato stampa
Sabato 11 ottobre 2014 alle ore 19 ADIACENZE inaugura “THROW UP”, una personale dell'artista faentino Marco Ceroni.
La ricerca artistica di Marco Ceroni si focalizza sull'indagine dello spazio urbano, soffermandosi su come l’arte possa sovvertire l'immagine di città e il nostro modo di abitarla.
Utilizzando come metodologia la ricerca e l’esplorazione urbana, l'artista ispeziona la città e vive con il proprio corpo le strade, rileggendo lo spazio che lo circonda attraverso azioni e interventi detournanti. Rivolge lo sguardo a quelle aree marginali, terrain vague, periferie, che vanno a rappresentare i luoghi del possibile, dove le probabilità si accendono rendendo libera la sperimentazione.
In THROW UP, Ceroni sviluppa per ADIACENZE un progetto site specific modellato su Bologna e sullo spazio espositivo che la abita, riportando a galla ciò che la routine ha nascosto. Formula un percorso che straripa, rompendo gli argini della galleria e dilagando per le vie della città, in un flusso continuo che richiama il fuori e il dentro della mostra.
Attraverso interventi artistici e performativi che avranno luogo anche nei giorni che precedono l'inaugurazione, Marco Ceroni sceglie di evidenziare lo scorrere nascosto del torrente Aposa, corso d'acqua oggi quasi totalmente coperto sul quale sorse l’antica Bononia, e il flusso delle sottoculture, le strumentazioni, la musica e gli slang propri della cultura hip hop che, dagli anni '80 ad oggi, hanno caratterizzato Bologna.
Ne consegue una visione diffusa che prende forma all'esterno, nelle vie in cui l'Aposa trascina le sue acque, evidenziando la presenza del torrente con gli elementi della cultura hip hop, fino a incanalarsi nelle mura dello spazio ADIACENZE. Il flusso d'acqua trascina con sè detriti industriali e suoni naturali che vanno a depositarsi insieme a manifesti, fanzine e ghetto blaster in un mash up underground, volto a far riemergere ed evidenziare ciò che sta sotto, culturalmente e materialmente.