Massimo Barlettani – Polline
In mostra circa 30 opere pittoriche inedite di Massimo Barlettani.
Comunicato stampa
FIRENZE. Più che una mostra un evento, solo per una sera al “Uoll” di Firenze (Via Renato Fantoni, 8 - zona stazione Rifredi), saranno visibili, dalle ore 18.00 di sabato 18 ottobre, circa 30 opere pittoriche inedite di Massimo Barlettani nella mostra “Polline” curata da Roberto Milani e Filippo Lotti con il coordinamento di Giovanna Ciampi.
Nato a Volterra (Pi) nel 1956, Barlettani ha iniziato a dipingere fin da giovanissimo. Questa passione lo ha portato a scegliere una professione creativa e nel 1979 ha aperto una sua attività in campo pubblicitario. Nel 1989 ha fondato l’agenzia B&A che tuttora dirige.
È stato uno dei fondatori di Casa d’Arte San Lorenzo e ne ha seguito il percorso di ricerca e di promozione artistica. Insieme a loro ha contribuito all'ideazione ed al coordinamento del “Premio Patrizia Barlettani Next Generation” dedicato ai giovani artisti.
Nel frattempo ha continuato la sua ricerca artistica con un percorso che dalla pittura astratta si è evoluto in una ridefinizione figurativa di elementi iconici in particolare figure femminili ed elementi naturali.
Il contatto professionale continuo con fotografi ed artisti internazionali lo ha aiutato a sviluppare una forte sensibilità, vicina al mondo della moda e del design. Vive e lavora a Cerreto Guidi (Fi).
“Polline” è la sua prima mostra personale.
«Dipingo da tanti anni, da sempre – dice Barlettani – e ad un certo punto della vita, ho deciso di far conoscere anche questa mia passione creativa».
«Troppo facile sarebbe – scrive Milani – ricondurre il titolo di questa rassegna ai temi trattati sulle tele qui presentate. “Polline”, invece, come metafora della vita che, come avviene sempre nel mondo vegetale, necessita di nuova energia, nuova linfa, nuovo polline appunto, per poter rigenerarsi ed andare avanti».
La mostra presenta al pubblico opere realizzate a partire dal 2006 per arrivare - con il corpus più nutrito delle stesse- fino ai giorni nostri. L'artista dipinge i fiori nella loro essenza. Un estro creativo che è nel DNA di Barlettani: la voglia, quasi il bisogno, di raccontare attraverso un lavoro carico di poesia con colori pastello sapientemente calibrati dall’uso del pennello; toni sommessi, tenui sfumature senza eccessi coloristici che danno l’imprinting alle sue opere d'arte di indubbio taglio fotografico dove è proprio la zoomata a renderli equilibrati.
«Una mostra monotematica – aggiunge Milani –, tutta risolta attraverso l’indagine di un unico soggetto. Fiori, trattati ed indagati come totali ed assoluti protagonisti di una ricerca pittorica perpetuata da anni ma mai esposta. Si tratta, infatti, di una grande prima. Una sorta di festa dove gli attori principali sono i dipinti e gli intervenuti sono semplici comparse.
Un modo speciale per raccontare e raccontarsi, attraverso un gesto creativo che esula dall’attività professionale di comunicatore e pubblicitario di Massimo Barlettani, ma che, di fatto, ne è la sintesi e l’essenza».
Una mostra decisamente piacevole che appaga lo sguardo e lo spirito, in una location d’eccezione.