Disobedience Archive
Una conversazione tra Marco Scotini e il filmmaker e attivista Omar Robert Hamilton – tra i fondatori di Mosireen, un media-centre non profit di base al Cairo – con la proiezione di alcuni film prodotti dal collettivo, tra cui The Camel Battle, Martyrs of the Egyptian Revolution e altri.
Comunicato stampa
“The most powerful aspect of a revolution still ongoing is the way it spreads, grows, like a virus. This movement is far from perfection, yet wherever it goes it shakes the system.”
Mosireen, Revolution Triptych.
Mercoledì 29 ottobre dalle 17:30 alle 19:00, nell’ambito della mostra Open Museum Open City, il museo MAXXI è lieto di ospitare, negli spazi della Galleria 3, DISOBEDIENCE ARCHIVE (The Square): una conversazione tra Marco Scotini e il filmmaker e attivista Omar Robert Hamilton - tra i fondatori di Mosireen, un media-centre non profit di base al Cairo - con la proiezione di alcuni film prodotti dal collettivo, tra cui The Camel Battle, Martyrs of the Egyptian Revolution e altri.
Dal suo esordio, l’insurrezione del 25 gennaio 2011 è stata segnata da una documentazione ossessiva. Una moltitudine di materiali video e una raccolta eterogenea di artisti, attivisti e registi hanno preservato e registrato la lotta per il cambiamento politico in Egitto. Mosireen ha creato un archivio sulla rivoluzione e dall’ottobre 2011 ha pubblicato più di 250 brevi documentari. Tahrir Cinema è stata un’estensione di questo processo nel facilitare la distribuzione collettiva e la registrazione della storia. La piazza è diventata il simbolo della rivolta egiziana.
Dopo oltre dieci anni di ricerca, esperimenti e collaborazioni, esposto nelle principali istituzioni museali internazionali - dal Van Abbemuseum di Eindhoven, Nottingham Contemporary, Raven Row di Londra, Massachusetts Institute of Technology di Boston, Bildmuseet di Umeå, ai più recenti Castello di Rivoli e SALT di Istanbul - l’archivio Disobedience, a partire dal 2004, è cresciuto nel tempo e ha raccolto un centinaio di materiali video e filmici che documentano istanze autonome di resistenza e conflitto, dall’analisi politica del grande ciclo di lotte che, dal laboratorio italiano degli anni Settanta, trova una forte eco nelle sollevazioni più recenti. All’indomani delle insorgenze arabe Disobedience ha archiviato un’ampia sezione The Arab Dissent che ha cercato di porre degli interrogativi sulle forze di antagonismo, rappresentanza e cambiamento presenti oggi in Medio Oriente.
Qual è stato il potenziale dei movimenti insurrezionali del Nord Africa nell’era della globalizzazione? Queste forme contemporanee di mobilitazione di massa sono antitetiche rispetto alle rivoluzioni classiche? Qual è il ruolo dell’immagine in queste lotte? In che modo le rivoluzioni arabe – con le loro molteplici visioni, attori ed avversari – ci insegnano a sfidare il sistema globale? Alla luce di queste insurrezioni The Square intende osservare retrospettivamente la complessità delle storie e delle realtà sociali e geopolitiche del mondo arabo.
Disobedience risale al 2004 quando, a Berlino, Marco Scotini concepisce un’esposizione itinerante di video, materiali grafici ed ephemera. La mostra-archivio indaga le relazioni esistenti tra pratiche artistiche contemporanee, cinema, media tattici e attivismo politico. Ideato come un archivio di immagini video eterogeneo e in evoluzione, il progetto si pone come una user’s guide attraverso le storie e le geografie di quattro decenni di disobbedienza sociale: dalla rivolta italiana del 1977 alle proteste globali, prima e dopo Seattle, fino ad arrivare alle insurrezioni in corso nel Medio Oriente e nel mondo arabo. Dagli storici videotape di Alberto Grifi ai film di Harun Farocki, dalle azioni performative del gruppo americano Critical Art Ensemble a quelle del collettivo russo Chto Delat?, dalle inchieste di Hito Steyerl a quelle di Eyal Sivan, Disobedience ha raccolto negli anni centinaia di materiali documentari, in un work in progress che riflette la Storia nel suo divenire, nel quale contenuti e forme mutano in ogni sede espositiva. L’archivio è strutturato in nove sezioni: 1977 The Italian Exit, Protesting Capitalist Globalization, Reclaim the Streets, Bioresistence and Society of Control, Argentina Fabrica Social, Disobedience East, Disobedience University, Gender Politics e The Arab Dissent.
*DISOBEDIENCE ARCHIVE (The square) è dedicato ad Harun Farocki presente nell’archivio sin dalle prime esposizioni.