Andrea Kvas – Atacai
Nella mostra Atacai, l’artista si concentra sui passaggi formali e concettuali che hanno caratterizzato la sua ricerca degli ultimi anni, adottandoli come oggetto per un’ulteriore scomposizione e messa in gioco.
Comunicato stampa
«Un giorno ci furono delle circostanze impreviste che fecero tardare i preparativi per il pranzo di Fugai, un maestro di Zen Soto, e dei suoi discepoli. Allora il cuoco andò in tutta fretta nel giardino, tagliò col suo coltello ricurvo le cime di certi ortaggi, le tritò ben bene e ne fece una zuppa, senza accorgersi che nella fretta aveva tagliuzzato con le verdure anche un pezzo di serpente. Ai seguaci di Fugai quella zuppa sembrò la più buona che avessero mai mangiato. Ma quando il maestro trovò nella propria scodella la testa del serpente, chiamò il cuoco. «E questa che cos'è?» domandò, reggendo con due dita la testa del serpente. «Oh, grazie maestro» rispose il cuoco, prendendo il bocconcino e affrettandosi a mangiarlo.»
Tratto da “101 Storie Zen” a cura di N.Senzaki e P.Reps, Adelphi Edizioni
Il lavoro di Andrea Kvas si basa sulla decostruzione e sull’analisi dell’oggetto pittorico. Tale approccio analitico fa sì che l’autore definisca dei campi di azione entro i quali muoversi in modo istintivo ed emotivo, sperimentando tecniche e approcci differenti.
Nella mostra Atacai, l’artista si concentra sui passaggi formali e concettuali che hanno caratterizzato la sua ricerca degli ultimi anni, adottandoli come oggetto per un’ulteriore scomposizione e messa in gioco. Kvas sceglie di ri-problematizzare gli stilemi e le “soluzioni” che hanno dato vita ai lavori presentati in occasioni quali Laboratorio (Brown project space, Milano, e MACRO, Roma) le mostre personali Campo (Museo Marino Marini, Firenze) e Boy with bucket (Chert, Berlino) e il progetto Plantel Renovado (O’, Milano) reinterpretandoli e riportandoli ad una dimensione aperta.
L’estemporaneità contraddistingue la pratica di Kvas, le cui opere sono organismi composti da tensioni materiche, stratificazioni; relazioni cromatiche, spaziali evocative ed espressive. È su questo piano fisico, non mediato, che avviene l’incontro con lo spettatore, invitato a relazionarsi con i lavori nella loro specificità individuale e contestuale.
Andrea Kvas (1986, Trieste, IT) vive e lavora in Italia.
Mostre personali e progetti: 2014 - ABC, Berlino (G); Plantel Renovado, O’, Milano (IT); 2013 - Boy with bucket, Chert, Berlino (G); Campo, Museo Marino Marini, Firenze (IT); 2012 - Laboratorio, MACRO, Rome (IT); 2011 - Sisyphe, Cripta747, Torino (IT); Ogni cosa a suo tempo, Adrian Paci e Andrea Kvas, Basilica di Santa Maria Maggiore, Bergamo (IT); 2010/2011 Laboratorio, Brown Project Space, Milano (IT)
Mostre collettive: (upcoming) - Club of matinee idolz, CO2 at Los Angeles (CA, USA); De generation of painting, Fondazione 107, Torino, (IT); 2014 - Picchio Verde (The remains of the day), San Giovanni Valdarno, Arezzo (IT); Ah, si và a oriente!, Fondazione per l’arte, Roma (IT); 2013 - Editionshow, Chert, Berlin (G); Elephant Talk, Car drde, Bologna (IT); The Time Machine (The Survivors), Frutta, Roma (IT); I’ll explain you everythiinnngggg, Chert, Berlin (G); 2011 - Segalega, ZERO…, Milano (IT); Posso errare ma non di core. Passato prossimo e futuro anteriore dell’Italia, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Monfalcone (IT); Difetto come indizio del desiderio, Neon>campobase, Bologna (IT); Del povero B.B., Gum Studio, Carrara (IT); 2010 - Half Square. Half Crazy, Milano (IT); Certo Sentimento, Cripta747, Torino (IT); Seven, Conduits Gallery, Milano (IT); 2009 - Spazio Chiuso, UscitaPistoia, Pistoia (IT), Prague Biennale 4 - No More than a Point of View, Praga (CZ)