Lena Salvatori – Variazioni su un tema di paesaggio
Sette serie pittoriche per inoltrarsi nell’immagine mentale del paesaggio, tra necessità immaterialità ed emanazione sensoriale: così Lena Salvatori reinventa la campagna romana nelle sue Variazioni su un tema di paesaggio.
Comunicato stampa
Sette serie pittoriche per inoltrarsi nell’immagine mentale del paesaggio, tra necessità immaterialità ed emanazione sensoriale: così Lena Salvatori reinventa la campagna romana nelle sue Variazioni su un tema di paesaggio, in mostra dal 30 ottobre al 20 novembre 2014 a Roma, nello spazio espositivo Artisti ai Banchi. Una personale che si preannuncia grande non soltanto per il buon numero di ope¬re esposte, ma anche e soprattutto per lo spessore artistico di un lavoro complessivamente straordina¬rio, che riassume anni di continua “messa a fuoco” della realtà e di originalissima ricerca personale.
Forte di un’abilità pittorica e figurativa che la apparenta ai maestri rinascimentali e ai grandi ve¬dutisti di ogni epoca, primi fra tutti Constable e Turner, la Salvatori qui punta a una sintesi estrema dei mezzi espressivi, dimenticando volutamente ogni accademia e sublimando la sua magnifica tec¬nica in una pittura stratificata, somma di infinite velature nere a olio ottenute con diverse diluizioni del “bruno di Marte” (che insieme al raro “blu di Königs” è l’unico colore usato per le Variazioni) su una base écru offerta da grossa tela di canapa. Ne derivano microcosmi densi di vita e magia, in cui il paesaggio si svela mutevole e cangiante come la vibrazione della luce che in ultima analisi lo crea, trait d’union tra infinito e finitezza, segno e sostanza, visibile e invisibile.
Per realizzare le Variazioni (il cui procedimento seriale ricorda da vicino quello della scrittura musicale e in particolare le geometrie spirituali di Bach) la Salvatori ha esplorato per anni i luoghi topici della campagna romana, metabolizzando anche le suggestioni artistiche e letterarie ad essi legate; e ha realizzato più di seimila fotografie prima di mettere mano ai pennelli; anche grazie a questo titanico lavoro di osservazione le sue “visioni su tela” sanno trasmettersi come risultanza di innumerevoli, atomiche percezioni, possibili per noi da interpretare e ricomporre con la stessa libertà che ha guidato la mano dell’artista.
Ufficio stampa a cura di Eleonora Tiliacos