Stefano Mori – TerrEmozione
Riappropriarsi di una lentezza dello sguardo ormai perduta: sembra essere questo il senso ultimo degli scatti di Stefano Mori raggruppati nella mostra “TerrEmozione”.
Comunicato stampa
Riappropriarsi di una lentezza dello sguardo ormai perduta: sembra essere questo il senso ultimo degli scatti di Stefano Mori raggruppati nella mostra “TerrEmozione”.
Semplici sussulti dell’animo hanno ispirato queste fotografie, piccoli racconti quotidiani, attimi legati a una storia individuale e a un legame profondo con il territorio. Stefano, da più di quindici anni, esplora nell’intimo quello che giornalmente è sempre intorno a lui, dal tragitto per andare al lavoro ai campi intorno a casa, ed è come se li vedesse tutte le volte con occhi diversi, rinnovati.
Guardando questi scatti non possiamo fare altro che contemplare e meditare sul piacere della semplicità e sulla bellezza delle piccole cose: fili d’erba mossi dal vento sembrano prendere vita, il silenzio assordante della neve rende tutto ovattato, l’infinito del cielo, la suggestione di un tramonto.
Inquadrature studiate e ben calibrate, scorci interessanti e tagli suggestivi danno vita ad atmosfere sospese in cui regnano quiete e tranquillità. L’abilità di Mori è quella di portare in superficie la poesia che ci circonda, immortalando e svelando un pensiero, concretizzando visivamente un sentimento, l’essenza della vita. Attraverso il suo sguardo e il filtro della macchina fotografica, gli elementi naturali perdono il loro significato oggettivo e si trasformano in paesaggi interiori che vanno oltre il soggetto rappresentato: l’immagine diventa così un evento nuovo che deve essere scoperto e interpretato da chi guarda.
Quello che colpisce di questo racconto per immagini è che Stefano parla di sé, dei suoi sentimenti, delle sue idee sul mondo e sulla società prendendo spunto da quello che lo ha colpito maggiormente nel paesaggio che ha davanti ai suoi occhi: queste foto sono come delle annotazioni, ricordi di un particolare momento, esperienze di vita, un modo per fissare gli stati d’animo che la natura ha suscitato in lui.
I titoli ironici delle fotografie e piccoli componimenti poetici arricchiscono il racconto rivelando una grande sensibilità, un’attenzione ai dettagli all’apparenza insignificanti e uno spirito d’osservazione sottile e arguto. “TerrEmozione” è un viaggio breve, in cui l’uomo, unico spettatore, ha lasciato poche tracce di sé, e deve solo lasciarsi trasportare dal senso di libertà e di pace che queste immagini trasmettono.
Camilla Mineo