Marilena Pitturru – (In)fabula

Informazioni Evento

Luogo
(IN)VISIBILE
Via Barcellona 75, Cagliari, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

giov / ven / sab h. 19-21

Vernissage
08/11/2014

ore 20

Artisti
Marilena Pitturru
Curatori
Efisio Carbone
Generi
arte contemporanea, personale

(In)fabula, un leggendario racconto dell’antico oriente narrato dalle abili mani di Marilena Pitturru e destinata ad un pubblico adulto, se accompagnato dai bambini.

Comunicato stampa

(In)fabula, un leggendario racconto dell'antico oriente narrato dalle abili mani di Marilena Pitturru e destinata ad un pubblico adulto, se accompagnato dai bambini.
Il mondo è sempre quello delle plastiche riciclate modellate con sapienza e fuoco per ottenere epiche figure, in un'asciutta e calibrata narrazione di ombre.
Una grande lampada individua otto scene sulla quale scorre la storia di un prodigioso arciere Hou Yi e di sua moglie Chang E i quali vivevano durante il regno dell'Imperatore Yao nel 2000 a. C. La fiaba narra di prodezze, di prove difficili, di amore e di fiducia e dell'eterna lotta tra gli opposti, in un sogno che, come dice Pascoli, è l'infinita ombra del vero.

Per questa sua ultima creazione Marilena Pitturru si ispira al teatro delle ombre cinesi che la tradizione vuole nato cento anni prima di Cristo sotto l'Imperatore Wudi: nel tentativo di consolarlo per la perdita della sua concubina preferita, gli eunuchi fecero realizzare una statua in legno con le fattezze di lei. L'Imperatore si sentiva confortato quando proiettavano la scultura sulle tende della camera da letto.

La meticolosa cura delle forme e la ricercatezza dei colori accostano le figure create da Marilena Pitturru al Wayang Kulit, tradizionale teatro delle ombre giavanese, dove le proiezioni sulla tela di cotone erano destinate alle donne mentre accadeva che gli uomini potessero vedere lo spettacolo dalla parte opposta.

Otto grandi carte traslucide individuano otto quadri che nel teatro sono scene sulle quali si sviluppa la narrazione. I personaggi sono descritti con sapiente introspezione psicologica facendo ricorso ad una tradizione iconografica dal sapore orientaleggiante.

L'Imperatore e l'Imperatrice sono grandi figure solitarie poste a diversi gradini sopra le teste dei sudditi, sfavillano di luce fissa come centri di un cosmo; l'arciere e la sua sposa vibrano in una maggiore complessità di forme, lui quasi costretto nei suoi gesti epici reiterati , lei più disinvolta e liquida nelle scelte anti-eroiche; il popolo sembra inciso su pance di ceramiche greche. E ancora le forme simboliche del sole e della luna che si dilatano sullo spazio esigendo distanze zenitali .
Tutto ciò crea un metatesto che mantiene invariato il nucleo del racconto lasciando ad una lettura più attenta il compito di scoprire sotto quali metafore si nasconde il giudizio dell'artista.
Efisio Carbone