Enrico T. De Paris – A visionary man

Informazioni Evento

Luogo
KANALIDARTE
Via Alberto Mario, 55 Brescia, Brescia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a sabato, dalle 15.30 alle 19.30

Vernissage
15/11/2014

ore 18

Editori
ALLEMANDI
Artisti
Enrico T. De Paris
Uffici stampa
ILARIA GIANOLI
Generi
arte contemporanea, personale

La mostra a visionary man – 25 years of selected works, raccoglie opere scelte (1990 – 2014) che Enrico Tommaso De Paris ha dedicato al tema della trasformazione del pianeta operata dall’uomo, dalle biotecnologie all’elettronica, dalle migrazioni sociali alla medicina.

Comunicato stampa

La mostra a visionary man - 25 years of selected works, raccoglie opere scelte (1990 - 2014) che Enrico Tommaso De Paris ha dedicato al tema della trasformazione del pianeta operata dall’uomo, dalle biotecnologie all’elettronica, dalle migrazioni sociali alla medicina.
Verranno presentate alcune opere dedicate alla metropoli Smart-City, i dipinti della serie Flussi, un polittico della serie Good news composto da 40 tele, l’installazione Laboratory, l’installazione >chromosoma<, un gruppo di light-box dalla serie Bio-landscape, i lavori su carta della serie Cosmic map e la nuova serie di opere Pezzi di universo. L’uso di diversi linguaggi, l’installazione, il dipinto e opere digitali è funzionale a raccontare il mondo ri-costruito dall’uomo e la necessità di un approccio non lineare alla comprensione del fitto sistema di simboli che caratterizza la contemporaneità. Dice l’artista: “Nella mia ricerca si possono individuare alcuni temi costanti quali l’interesse ad altre discipline - biologia – poesia – sociologia – storia – geopolitica - design - questa è la mia visione del mondo che ci circonda e che verrà, tutto sta diventando così poco probabile - imprevedibile”. La ricognizione sull’opera di Enrico Tommaso De Paris vede la galleria Kanalidarte di Brescia aprire i propri orizzonti sul mondo del contemporaneo attraverso un nuovo spazio dedicato con la denominazione di Kanalidarte Up che va ad accostarsi al lavoro si qui svolto e dedicato all’astrattismo degli anni ’60 e ’70. L’esposizione a visionary man - 25 years of selected works, comprende diverse serie di opere sviluppate dagli esordi (1990) fino ad oggi: Smart-City, dipinti dedicati all’alienante metropoli, una visione ironica della cultura ipertecnologica prevaricante sulla natura e l’individuo. Cosmic map, lavori su carta “arches” di puro cotone, rifiniti con smalto cromato, traiettorie complesse si dipanano in uno spazio impalpabile, l’uomo ritratto nella sua quotidiana corsa verso l’infinito. Escape, piccole capsule di vetro dove l’artista coglie l’attimo della mutazione psicologica, biologica, materiale e sociale che come un’onda ci sta travolgendo. Laboratory, strutture in acciaio inox, monitor, luci led, oggetti, rappresentazioni di luoghi animati, l’insieme come un carotaggio di realtà dove l’uomo può osservare per riflettere su se stesso. Good news, polittici pittorici dove l’artista esalta il flusso di sensazioni, informazioni, segnali, da cui veniamo bombardati nel caos quotidiano. Pittura come linguaggio. Tutto questo per inventare nuove metafore per riconoscere il nostro mondo che velocemente si trasforma. H.F.E.A., la human fertilisation and embryology authority (hfea-autorità britannica), ha deciso di autorizzare gli scienziati a creare embrioni ibridi, umano-animale a scopo di ricerca. Da questa situazione è nata l’esigenza e dice l’artista: «mi sono assegnato simbolicamente il ruolo di “disegnatore genetico”». Possiamo così vedere queste nuove forme viventi chiuse in cilindri di plexiglass e avvolte da una luce neon blu, ibridazioni ricche di metaforiche allusioni verso nuovi panorami. Flussi, dipinti dove la materia pittorica diventa organica alla sperimentazione e ci fa attraversare strutture molecolari o asimmetriche astrazioni, vie di fuga per nuovi cammini mentali. >Chromosoma< installazione già presentata alla 51. Biennale di Venezia (2005), costituisce una riflessione sul DNA, elemento fondante della vita. L’uso del vetro e dell’acciaio, materiali “puliti”, insieme ad oggetti presi dalla quotidianità, contribuisce a rendere l’opera un percorso sorprendente tra elementi luminosi e suoni che ricostruiscono il carattere attivo della struttura genetica. Genesis, installazioni con le quali De Paris ricerca un linguaggio non incentrato sull’estetica quanto sulla scientificità, attraverso cui egli analizza la trasformazione del pianeta da un punto di vista che ne evidenzi le implicazioni socio-tecnologiche, golem-robot. Bio-landscape, light-box immagini digitali che rappresentano la nuova frontiera delle neuro-scienze la neuro-tech. La nascita e lo sviluppo dei nuovi neurotrasmettitori ci trasformeranno in un essere con capacità sconosciute. Pezzi di universo, sculture e dipinti dove un’alta densità di “corpi” interagiscono fra loro, uno still-life tridimensionale, la creazione di un luogo dove vivono più luoghi. Al centro del pensiero artistico di Enrico T. De Paris c’è l’uomo, colto nella sua innata tensione al futuro, attraverso il bisogno di stabilizzare diritti, sogni e bisogni all’interno della fragile dimensione della realtà i cui confini sono ristabiliti e riscritti dalla manipolazione biologica ed elettronica. Il futuro è un territorio in costruzione e le mappe per decifrarlo vengono dalle stesse tecnologie che lo trasformano. Enrico T. De Paris, attraverso microambienti e contesti alternativi, invita lo spettatore a riflettere sulle condizioni sociali, ma anche politiche ed economiche che governano la nostra epoca. Il suo è lo sforzo di “percepire la realtà” come ha scritto l’artista stesso: “come un mosaico di mezze realtà”, di “percepire varie dimensioni come un multi-universo” possiamo anche così comprendere lo sforzo sperimentale della sua ricerca dove le diverse tecniche espressive e la molteplicità di materiali usati esaltano la sua poetica. “L’artista - dichiara De Paris - deve esaltare nella sua immaginazione i contenuti della vita contemporanea e portare positività assoluta… segnali illuminanti, costruire così opere in-progress, strutture riconfigurabili otticamente e aperte all’interpretazione, non vi è inizio o fine ma una galassia di significati. Non si potrà dare una chiave di lettura univoca, definitiva, soddisfacente…” Enrico Tommaso De Paris è nato a Mel, in provincia di Belluno, nel 1960. Vive e lavora a Torino. Ha esposto opere e installazioni presso numerosi musei, spazi pubblici e gallerie d’arte italiane ed estere: Graz Kunsthalle - VAF Foundation (Graz-A); Kiel Stadgalerie – VAF Foundation (Kiel-D); Galleria Civica Arte Contemporanea (Trento-I); “tina b.” The Prague Contemporary Art Festival” (Praga-CZ); Museo di Scienze Naturali (Torino-I); KunstMeranoArte (Merano-I) 51. Biennale di Venezia, Spazio Thetis- Arsenale Novissimo (Venezia-I); Museo d’arte contemporanea MASEDU (Sassari-I); 50° Biennale di Venezia, S. Maria della Pietà (Venezia-I); Museo di Scienze Naturali (Trento-I); Padiglione Arte Contemporanea PAC (Milano-I); Galleria d’Arte Moderna (Bologna-I); Museum Van Bommel-Van Dam ( Venlo-NL); Koninklijnk Museum S.K. / I.C.C. (Anversa-B); Centro Cultural La Beneficencia (Valencia-E); Museo di Arte Contemporanea Castello di Rivoli (Torino-I); Civico Museo Revoltella (Trieste-I); Ministero dell’Ambiente Olandese (L’Aia-NL); MART Museo di Trento e Rovereto (Rovereto-I); Byblos Gallery (Verona-I); Artiscope (Bruxelles-B); E. Tedeschi Gallery (Torino-Milano- Roma-Tel Aviv-IL).