Conversazioni sul collezionismo – Collezionare Design
In occasione della mostra Martino Gamper: Design is a state of mind due collezionisti raccontano la loro passione per il design: Marco Ferrero e Stefano Minola. Due percorsi diversi una passione comune per il design d’autore che si tramanda da generazioni.
Comunicato stampa
CONVERSAZIONI SUL COLLEZIONISMO – COLLEZIONARE DESIGN
STEFANO MINOLA E MARCO FERRERO DIALOGANO CON PAOLA STROPPIANA
In occasione della mostra Martino Gamper: Design is a state of mind due collezionisti raccontano la loro passione per il design: Marco Ferrero e Stefano Minola. Due percorsi diversi una passione comune per il design d’autore che si tramanda da generazioni.
L’architetto Marco Ferrero, dopo la laurea al Politecnico nel 1994, apre il suo studio di architettura d’interni, allestimenti di mostre e spazi museali e design. Attraverso le gallerie di design di famiglia si dedica alla ricerca e alla produzione di progetti di nuovi designers e dal 2000 è responsabile dell’archivio e della collezione privata della sua famiglia, mantenendo i rapporti con designer, collezionisti, musei, case d’asta e fondazioni private.
L’Archivio Privato Ferrero comprende la collezione di arredi, lampade e oggetti di designer italiani e internazionali dagli anni ’40 ai giorni nostri. La collezione esplora la storia del design del XX e del XXI secolo attraverso esemplari rari, talvolta rarissimi, acquistati dalla famiglia Ferrero dal 1947 ad oggi. Nel 2000 l’archivio è stato completamente ordinato, catalogato e fotografato per essere a disposizione e ogni anno viene arricchito di nuovi pezzi.
Stefano Minola, torinese classe 1971, dal 1998 è titolare dell’agenzia di pubblicità Giò Minola fondata nel 1968 da suo padre, artista e calligrafo. Quella per l’arte è una tradizione e passione che da sempre lo accompagna: la nonna, Ada Minola, scultrice e gallerista (dal 1961 al 1974 fu direttrice dell’International Center of Aesthetic Research con Michel Tapiè) era intima amica di Carlo Mollino al quale, nel 1941, commissionò l’arredo della propria casa in Via Perrone a Torino. Oggi Stefano, insieme alla famiglia, si occupa della valorizzazione e implementazione della collezione d’arte.