DuexUno – Gianni Carletta / Valeria Lo Dico

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO CANNATELLA
Via Papireto 10, Palermo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Lunedì/Venerdì 10-13 su appuntamento
Lunedì/Venerdì 16:30-19:00
Sabato 10-12 su appuntamento

Vernissage
22/11/2014

ore 19

Artisti
Gianni Carletta, Valeria Lo Dico
Curatori
Desirée Maida
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Doppia personale di Gianni Carletta e Valeria Lo Dico
a cura di Desirée Maida.

Comunicato stampa

Gianni Carletta (Mussomeli, 1967), in occasione della sua prima mostra allo Spazio Cannatella, presenta otto tele realizzate tra il 2005 e il 2014, lavori che documentano come un diario di viaggio le tappe della sua formazione, dagli esordi all’Accademia delle Belle Arti fino alle indagini più recenti sulle potenzialità tecniche ed espressive della pittura a olio.
Il nucleo principale dell’esposizione è costituito dalle tele che raffigurano Monte Pellegrino, di cui l’artista gode della veduta dalla propria casa, captandone i mutamenti di colori e luci che si susseguono nell’arco della giornata.
L’elemento comune a tutti i lavori di Carletta è probabilmente la “riflessione”, da intendersi, questa, come momento di elaborazione e di interiorizzazione del dato sensibile: si tratti di un dipinto eseguito in studio o en plein air, l’artista coglie nuances, accosta e sovrappone pennellate che danno vita a sfumati da cui si irradiano luci a volte flebili, altre vivaci.

Valeria Lo Dico (Palermo, 1971) ci introduce in una dimensione fiabesca, fatta di colori, giochi, citazioni di storie e personaggi che ci riportano agli anni dell’infanzia: una forma di nostalgia della spensieratezza, della semplicità e dell’innocenza che da adulti perdiamo tra i mille affanni della vita quotidiana.
Quelli costruiti dall’artista sono mondi ludici solo in apparenza, che dopo una più attenta osservazione svelano turbamento, inquietudine, malinconia: un’alternanza di stati d’animo, come il rimpianto dei momenti sereni, l’ansia silenziosa di un’attesa, la delusione di un abbandono.
Le tele in mostra condividono il comune impianto compositivo, che prende forma attraverso la contrapposizione bilanciata di elementi a prima vista discordanti: la protagonista, sempre in primo piano, si staglia su uno sfondo paesaggistico lontano, sfumato, dalle linee morbide; questa delicatezza contrasta con i colori brillanti, a volte acidi, che l’artista utilizza nelle larghe campiture o nella definizione dei dettagli.