Urban spray lexicon project
Il collettivo Ateliersi presenta Urban Spray Lexicon Project un progetto tra teatro, filosofia e arti visive: azioni performative dedicate alle scritte sui muri nel quale i graffiti diventano i segni da cogliere per un percorso tra le passioni e le contraddizioni del rapporto tra individuo e società, tra necessità esistenziale, azione politica e ambiente urbano.
Comunicato stampa
Dal 27 al 29 novembre prossimi – presso l’Atelier Sì di via San Vitale 69 – il collettivo Ateliersi presenta un progetto performativo dedicato alle scritte sui muri nel quale i graffiti diventano i segni da cogliere per un percorso tra le passioni e le contraddizioni del rapporto tra individuo e società, tra necessità esistenziale, azione politica e ambiente urbano.
Intorno alla questione dei graffiti si sta sviluppando – soprattutto negli ultimi mesi – un acceso dibattito nelle maggiori città italiane, anche in virtù della mobilitazione di numerosi gruppi di cittadini che si organizzano per la rimozione delle scritte. A Milano il Sindaco Pisapia ha indossato la tuta bianca e li ha affiancati con rullo e vernici, a Bologna il sindaco Merola sta per distribuire un kit anti-graffiti per evitare gli errori in cui recentemente sono incappati alcuni volenterosi comitati che hanno dovuto rifare il lavoro perché avevano sbagliato il colore della tinta. Eppure l’esigenza di incidere il proprio urlo sul muro è tanto antica quanto irrinunciabile e porta ad interrogarsi sulla natura stessa della superficie murale cittadina: elemento che circonda la piazza e delimita la via – spazi pubblici per eccellenza – o epidermide esterna di abitazioni ed edifici privati?
Questo esercizio interpretativo del lessico spray dal primo novecento fino a oggi vuole essere una pagina aggiunta per guardare la nostra parte di mondo, per incocciare nei rovesci, nei crolli – dice Fiorenza Menni, che con Andrea Mochi Sismondi ha ideato il progetto - Questi slogan sono precipitati di contesto che possono divertire, irritare, far marcare una propria lontananza o portare a incappare in intuizioni condivisibili. Si collocano nella pratica della rivolta, sono pensieri in forma germinale.
Le serate dal 27 al 29 ottobre si articolano in tre momenti:
dalle ore 18.00 alle ore 24.00 presso la Caffetteria del Sì sarà visitabile l’istallazione Compatibile a cura Diego Segatto (architetto), in cui 365 scritte murali, scelte e pubblicate sui social media da Ateliersi (una per ogni giorno del 2014 a partire dal primo gennaio) vengono proiettate e interagiscono con i materiali prodotti dagli Angeli del Bello e da tutti coloro che si danno la missione di rimuovere il lessico spray dai muri cittadini.
alle 19.00 al secondo piano dell’Atelier Sì sarà la volta della lezione/performance Freedom has many forms. Note e notizie sul come e perché delle scritte sui muri con Andrea Alessandro La Bozzetta, in cui attraverso proiezioni da libri, fotografie, e documenti audio e video Ateliersi rivela piccoli segreti, microstorie, aneddoti sugli autori delle scritte e sull'atto di scrittura/imbrattamento. Episodi che spesso rimangono celati dietro l'ignara fruizione di codici, slang, segni grafici e che portano le parole ad imprimersi temporaneamente su un muro: spazio d'espressione e limite tra dominio pubblico e privato.
alle 21.30 nello Spazio della Memoria, la sala teatrale inaugurata con Leo de Bernardinis e recentemente ristrutturata per Ateliersi, andrà in scena lo spettacolo Liao Ving Ze + Boia + Assemblea, in cui i versi murali acquistano voce e sonorità, e i messaggi visivi vengono trasformati in gesti performativi. Al gusto per il pensiero graffiato sui muri, nello spettacolo viene giustapposta la domanda su ciò che precede l’atto di scrittura, una domanda che oltrepassa la soglia tra individuo e comunità, una soglia su cui si pone il lavoro, a partire dall’intimo dialogo che apre lo spettacolo. Uno spettacolo dove il linguaggio teatrale agisce in stretto contatto con le arti visive e sonore e dove le dinamiche del paesaggio urbano diventano materiale scenico, frutto di una ricerca sulla strada quale elemento di confine tra individuo e corpo sociale per sua natura mobile e indefinito.
All’interno dello spettacolo intervengono gli studiosi Sara Baranzoni e Paolo Vignola, direttori della rivista di filosofia La deleuziana, con un dialogo incentrato sulla relazione tra scritta murale e appartenenza comunitaria.
Il percorso Urban Spray Lexicon Project, nato tre anni fa all’interno di un’iniziativa civica della comunità di Via dei Facchini a Bologna, è stato costruito lungo diverse tappe che hanno attraversato spazi teatrali e non in tutta Italia, per poi manifestarsi lo scorso luglio al festival di Santarcangelo e giungere ora – in forma completa - a Bologna, nello spazio gestito dalla compagnia, in un allestimento site specific per l’Atelier Sì.