I fotografi della Grande Guerra
Apre presso la Galleria del Centro Ceco la mostra dedicata al centesimo anniversario della Prima guerra mondiale, “I fotografi della Grande Guerra”. Una collezione unica di fotografie scattate sui vari fronti da tre fotografi – soldati cecoslovacchi e riscoperta oggi dopo novant’anni.
Comunicato stampa
La mostra presenta una collezione di fotografie risalenti al periodo della Prima Guerra Mondiale, scattate da tre fotografi – soldati, Gustav Brož, Jan Myšička e Jenda Rajman. Le immagini mostrano la guerra in tutti i suoi aspetti: l'orrore, la vita sul campo e anche la quotidianità dei civili coinvolti. Ogni immagine è infatti accompagnata da una didascalia che ne descrive il contenuto: dalle colonne di autoambulanze che trasportano i feriti alla vita quotidiana dei soldati sul campo. Brož viene prima mandato sul fronte italiano e poi su quello russo, da cui diserterà; Myšička ci mostra prima il fronte ungherese e successivamente quello italiano; Rajman le immagini dall’ospedale sloveno di Podmelec.
Di questa raccolta di fotografie non si è saputo nulla per circa novant'anni; ora, riscoperte, danno origine a una collezione unica di valore mondiale. Sono, infatti, molto rare le raccolte di questo tipo, sia a livello storico che a livello documentario.
La mostra potrà essere visitata fino al 10 gennaio 2015, con ingresso libero, presso la Galleria del Centro Ceco in via G.B. Morgagni, 20 (MM1 Lima). Orari di apertura: lun – gio 13.00 – 18.00, ven 10.00 – 16.00, ultimo sabato del mese 10.00-17.00.
Gustav Brož
Il suo nome è stato identificato da alcune fotografie e dai suoi appunti dettagliati, che scriveva accanto a ogni evento fotografato. Brož cominciò la guerra sul fronte italiano; successivamente fu trasferito a est, al fronte Russo, dove furono scattate la maggior parte delle sue fenomenali fotografie. Nella metà del 1916, egli disertò in Russia. Le sue foto, come “V naší kuchyni” (Nella nostra cucina), “Skok sanitního psa” (Il salto del cane sanitario), “Polní udírna” (Affumicatori da campo) e tante altre, sono oggi considerate dei gioielli della fotografia ceca e sono largamente apprezzate a livello mondiale.
Jenda Rajman
Nel caso di Jenda Rajman ci troviamo di fronte a una collezione di fotografie senza negativi; essi infatti non sono stati ritrovati. Rajman lavorò durante tutta la guerra nell'ospedale militare di Podmelec, in Slovenia, dove fotografò la vita di tutti i giorni. Il terrore della guerra lo toccava da vicino con gli arrivi dei trasporti con i feriti dalle prime linee. Su una fotografia si vede una scritta sulla gamba di un soldato: “Ferito numero cinquantamila”. Si tratta di immagini assolutamente uniche, come un'operazione alla testa nelle condizioni da campo, una colonna di ambulanze, soldati feriti in un ospedale istituito in una falegnameria confiscata e molte altre.
Jan Myšička
Un’incredibile serie di negativi e copie conservata con cura da più di trent'anni nel solaio dell'insegnante Josef Bohuňovský, che la ricevette in regalo dall´unica figlia di Myšička, Mohelská. Myšička operò in Eger, in Ungheria e sul fronte italiano, dove fu ferito due volte.