Conversazione sul Collezionismo – Mario Trevisan
Mario Trevisan racconta insieme all’amico Marco Antonetto come si costruisce una collezione, differenziando una raccolta di immagini come dire da appendere da una collezione vera e propria rigorosa e con dei programmi e i possibili temi portanti per una collezione anche in senso molto lato.
Comunicato stampa
CONVERSAZIONE SUL COLLEZIONISMO
MERCOLEDÌ 3 DICEMBRE, ORE 18.30
Sala di Consultazione
Pinacoteca Agnelli, Torino
MARIO TREVISAN DIALOGA CON MARCO ANTONETTO
Mario Trevisan racconta insieme all’amico Marco Antonetto come si costruisce una collezione, differenziando una raccolta di immagini come dire da appendere da una collezione vera e propria rigorosa e con dei programmi e i possibili temi portanti per una collezione anche in senso molto lato.
Svelerà come nel tempo la fotografia contemporanea e il suo incontro con l’arte contemporanea ne abbia cambiato la storia. Una collezione tra le più significative in Italia, formata da circa 270 immagini, che vanno da un dagherrotipo del 1846 di Ferdinando Brosy, alla fotografia più contemporanea del 2014.
Ama il surrealismo e questo è in qualche modo il fil rouge della collezione. Partendo dalla stagione d’oro di questa corrente in Francia, Man Ray, Roger Parry, Ubac, Maurice Tabard, Hans Bellmer, Brassai, Jacques-André Boiffard per andare indietro pescando nell’Ottocento quegli autori che, anche senza saperlo, hanno creato delle immagini di sapore surreale. Non possono mancare i vari autori surrealisti americani come Arthur Tress, Friedrich Sommer, Herbert Bayer, e i contemporanei come Sandy Skoglund, Adam Fuss, Paolo Ventura, etc.
Trevisan sostiene che “chiaramente la collezione non è finita… se la si considera finita si è morti…. ci sono sempre mille cose da scoprire, autori nuovi da scoprire, amori che finiscono, la collezione deve essere viva e dinamica.”