Fratelli Broche – Black Market

Informazioni Evento

Luogo
TEATRO SAN LEONARDO
via San Vitale 63, Bologna, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
05/12/2014

ore 19,30

Artisti
Fratelli Broche
Generi
performance - happening

Fratelli Broche presenta Black Market azione performativa tratta dal progetto Postalmarket a casa Broche.

Comunicato stampa

Questo episodio del progetto, indaga, come l'oggetto resista all'uomo e di quanto per egli sia importante, più della propria vita; ci si àncora alla materia più di quanto ci si àncori alla propria esistenza, per tramandarne con essa la propria memoria. Allora per un attimo gli oggetti spariscono e come in un sogno diventano evanescenti, ed è in quel momento dell'oblio in cui non esiste più il possessore, ma solo la memoria di esso, che gli oggetti diventano ombre di se stessi proprio come quelli disegnati da Morandi.. non oggetti, ma fantasmi di essi.

con l'intervento artistico della chitarrista Irene Elena
Postalmarket a casa Broche è un progetto artistico poliedrico in cui scrittura, performance e installazione ne divengono i linguaggi espressivi. Il lavoro indaga su come l’Oggetto sia diventato la religione della società contemporanea e non solo occidentale. L’apoteosi della materia che pervade l’uomo negli anni 2000 in antitesi al vuoto materiale e approcio new age alla vita degli anni ’90. La prima sfida di questo progetto è la scrittura di racconti, una raccolta, incentrati sull'Oggetto. Storie tratte dal vero, rubate dal lavoro dei Broche: oggetti rinvenuti, il tramite di chi li raccoglie, li rapisce, li salva e il nuovo destino, custode dell'oggetto salvato.

Il Postalmarket fra gli anni ’70 e soprattutto ’80 del 1900 era un sistema di vendita a domicilio che si materializzava in un catalogo spedito in tutte le case degli italiani. Ma il postalmarket oltre ad essere un business economico è stato altro. Ha riempito solitudini giovani e vecchie. E’ stato un miraggio per desideri frustrati. Sul catalogo potevi trovare una gamma così ampia di articoli fotografati, che potevano soddisfare le esigenze di chiunque ne sfogliasse le pagine. C’erano i costumi da bagno, i trapani per bricolage, le saponette, le macchine fotografiche, le sementi del prezzemolo, vibratori erotici spacciati per vibromassaggiatori per il collo, alberi di Natale, ciabatte ortopediche, fattorie giocattolo, lampadari, tailleurs e bijoux, friggitrici, acquari, sedie, shampo e smalto per unghie, gabbie per gli uccellini.

A ripensarci è stata l’evoluzione del bazar di paese e il precursore dei grandi magazzini su scala mondiale. Ora la stessa gamma di prodotti la puoi trovare negli ipermercati, ma ciò che rendeva speciale il postalmarket era l’intimità in cui lo potevi leggere. La fantasia che ti poteva ispirare: fattore impossibile in un supermercato dove la privacy e il tempo sono annullati.
Le caratteristiche del fenomeno sociale postalmarket su cui soffermerei il pensiero sono gli aspetti del voyerismo e il ruolo avanguardistico della pubblicità di massa precursore del consumismo global.