Ventinovegiorni – Andrea Panarelli

  • MENEXA

Informazioni Evento

Luogo
MENEXA
Via di Montoro 3, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
06/12/2014

ore 18,30

Artisti
Andrea Panarelli
Generi
arte contemporanea, personale

L’artista dipinge 29 ritratti del figlio, uno al giorno, che sono, al contempo, un gesto di tenerezza, una esercitazione sul volto, un diario di evoluzioni intime.

Comunicato stampa

Andrea Panarelli

Il tempo che intercorre tra una mostra e l’altra del nostro ciclo, diventa motivo di ispirazione per Andrea Panarelli. L’artista dipinge 29 ritratti del figlio, uno al giorno, che sono, al contempo, un gesto di tenerezza, una esercitazione sul volto, un diario di evoluzioni intime. Questa serie di giorni, poiché appartiene al ciclo lunare, iscrive questi ritratti in un tempo maggiore, il tempo astrale, più grande di quello umano. In trasparenza però, occorre ricordare, Panarelli lavora da sempre sul tema della precarietà, essendo stato investito dal sisma di L’Aquila. Così questo appare un tempo residuo, un tempo ulteriore dopo la catastrofe, nel quale proiettare la vita, la ricerca, l’amore

Bio

Classe 1975, nato a Zurigo ed un’infanzia vissuta tra la Svizzera e l’Italia, gioca con i complicati meccanismi e paradossi della visione. Studi in The Florence Academy of Art, la pittura la sua prima grande passione è affiancata da installazioni e video. Il paesaggio – fisico, mentale ed emozionale – il cinema, la società, la propria storia personale e familiare diventano nelle sue mani elementi da modificare per rileggere la realtà.

Ventinovegiorni

Ventinovegiorni è un progetto per l’arte contemporanea organizzato da Kou, nello spazio Menexa di Palazzo Montoro a Roma. Questo progetto è legato alla temporalità del ciclo lunare, infatti da sempre la luna piena si è rivelata un segno attrattivo, facendo confluire lo sguardo dell’osservatore verso un riferimento certo.

La nostra rassegna vuole essere uno strumento per mettere in evidenza un artista in concomitanza del plenilunio.

In questo modo, ogni ventinove giorni, viene presentato un nuovo artista, facendolo illuminare da una luna feconda, nell'ospitalità di uno spazio non convenzionale, un luogo di lavoro creativo.

Menexa non è una galleria, ma lo è stata nel passato e ne conserva l’aspetto, e vuole creare dei trait d’union che contribuiscano a costruire un futuro all’arte contemporanea.

Come una fionda vuole lanciare nuove idee, usando la luna a guisa di acceleratore, come accade per le sonde spaziali, che la usano per proiettarsi nelle profondità dell’inesplorato.

Sorgono così, dopo il ciclo iniziato nel duemiladodici, una serie di nuove lune piene, che si illuminano senza necessità di cura, nella consapevolezza che l’arte non sia malattia, quindi non abbia bisogno di curatori. Questi cicli si reiterano attraverso gli artisti, che, mettendosi in gioco, accettano l’obbligo di esser loro stessi ad indicare l’artista successivo, creando così un percorso originale e privo di protagonismi.