Sabrina Mezzaqui – La saggezza della neve

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA CONTINUA
Via Del Castello 11, San Gimignano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da lunedì a sabato 10-13 / 14-19

Vernissage
13/12/2014

ore 15-19

Artisti
Sabrina Mezzaqui
Generi
arte contemporanea, personale

La saggezza della neve, un nuovo progetto espositivo di Sabrina Mezzaqui.

Comunicato stampa

Galleria Continua è lieta di accogliere
nei suoi spazi di San Gimignano
La saggezza della neve,
un nuovo progetto espositivo di
Sabrina Mezzaqui.
Sabrina Mezzaqui porta il proprio sguardo
sulle cose più minute della vita, ci invita
ad abbandonare la cultura del controllo, la
continua ricerca di sicurezze per riappropriarci
della possibilità di provare meraviglia
e stupore, “ci sono cose che ci arrivano
e noi dobbiamo solo saperle cogliere”,
spiega in una recente intervista. Fatta di
gesti ripetuti e di paziente manualità, la
sua pratica artistica è recupero della memoria
e immagine del tempo che l’ha generata.
La letteratura è l’oggetto privilegiato
della sua ricerca. L’esperienza della
lettura, intesa come percorso conoscitivo
e di maturazione e fonte inesauribile
di conoscenza, è alla base del processo
creativo. Attraversando simultaneamente
linguaggi diversi – arte figurativa e letteratura
– l’artista crea vere e proprie poesie
visive dove parola scritta e immagine
si sposano in maniera armonica.
La carta è il supporto principale nel lavoro
di Sabrina Mezzaqui. “E’ un materiale
che maneggiamo continuamente (biglietti,
scontrini, ricevute, giornali) e spesso ci
dimentichiamo che in realtà è un materiale
molto prezioso… usare la carta ha un significato
ambivalente: è un materiale molto
fragile, molto precario eppure manipolandolo,
sostiene l’artista, ne assaporo la
versatilità, la forza e la flessibilità. …C’è
anche un valore simbolico della carta… ha
una forte sacralità, all’inizio era depositaria
dei testi sacri, anche in Occidente il
primo libro stampato è stato la Bibbia…”.
Sabrina Mezzaqui lavora in casa, a Marzabotto
sulle colline bolognesi. Lavora seduta
al tavolo, taglia, incide, piega fogli di
carta, intreccia, infila, incolla frammenti,
riempie lo spazio bianco tra le righe, compone
origami, pensa e conversa. Da molti
anni con lei, un gruppo di lavoro, persone
che la aiutano nella realizzazione delle
opere e con le quali condivide tempo e
pensieri. “La fase di progettazione è solitaria,
quella di realizzazione è insieme agli
altri… è una possibilità di conoscenza…
facendo materialmente delle cose insieme
ci si conosce molto”, dichiara l’artista.
“Il mantello della Regina delle Nevi” è
l’opera che Mezzaqui presenta nello spazio
Torre della galleria. Un lungo mantello
composto da una miriade di fiorellini di
carta bianca, ispirato alla favola di Hans
Christian Andersen: “...una dama, avvolta
in un bellissimo velo bianco tempestato di milioni di fiocchi lucenti come stelle...”
(“La regina della neve” in “Fiabe”, ed. Einuadi,
pp.199-225). La Regina della Neve
è una creatura inquieta e pericolosa. Per
Andersen è la ragione priva di sentimenti,
l’ambizione senza capacità di ricordo.
Accanto alla fata, nella fiaba, altre due
figure femminili: Gerda, la bambina buona,
semplice, fedele e la bambina Brigante,
selvaggia e imprevedibile.
Da circa un anno l’artista lavora a “Il mantello
della Regina delle Nevi” insieme ad una
decina di persone. L’opera sarà ultimata in
galleria il 13 dicembre con i partecipanti
del tavolo di lavoro di Marzabotto. In una
saletta attigua verrà allestito un grande
tavolo con una decina di sedie e forbici,
spilli, strisce di carta, perline, filo metallico,
tutti i materiali che hanno contributo
alla realizzazione del mantello. Qui l’artista
e il suo gruppo di lavoro, nel consueto
modo conviviale, opereranno per qualche
ora portando a termine l’opera.
Sabrina Mezzaqui è nata a Bologna nel 1964,
vive e lavora a Marzabotto. Numerosi gli spazi
espositivi in Italia e all’estero che hanno accolto
opere dell’artista, recentemente: Krobylos,
un groviglio di segni. Da Parmigianino a Kentridge,
Palazzo del Podestà / Museo della Città, Rimini;
Se di-segno, a cura di S.Avveduti con I.Guzman,
Padiglione Esprit Nouveau, Bologna; Bookhouse
- La forma del libro, a cura di A.Fiz, Marca, Catanzaro;
Autoritratti. Iscrizioni del femminile
nell’arte italiana contemporanea, MAMbo, Bologna;
Bestiario contemporaneo, a cura di G.Testa
e G.Verzotti, Museo di storia naturale, Venezia;
Andata e ricordo – There and Again – Souvenir
de voyage, Mart, Rovereto; Trame, a cura di
M.Minini, S.Raimondi e M.Zanchi, Basilica di Santa
Maria Maggiore, Bergamo; Maravee Anima, a cura
di S.Zannier, Castello di Susans, Majano, Udine;
Tra-Edge of Becoming, a cura di A.Vervoordt,
D.Ferretti, R.Martinez e F.Poli, Palazzo Fortuny,
Venezia; Arte e Design - Vivere e pensare in
carta e cartone, a cura di P.Biscottini, Museo
Diocesano, Milano; Cosa fa la mia anima mentre
sto lavorando? Opere d’Arte Contemporanea
dalla Collezione Consolandi, a cura di F.Pasini e
A.Vettese, MAGA, Gallarate, La scultura italiana
del XXI secolo, a cura di M.Meneguzzo, Fondazione
Arnaldo Pomodoro, Milano; Linguaggi e
Sperimentazioni (Giovani artisti della collezione
AGI, Verona), a cura di G.Verzotti, Mart, Rovereto
(TN); Libri d’artista dalla collezione Consolandi
1919-2009, a cura di G.Maffei e A.Vettese,
Palazzo Reale, Milano. Tra le mostre personali
ricordiamo: Il bianco tra le parole, Chiesa di
Santa Cristina, all’interno del festival Ciò che ci
rende umani, Teatro Valdoca, Cesena; SABRINA
MEZZAQUI ‘Appello ai meditanti’, Palazzo della Pilotta,
Parma; Una forma di attenzione. In dialogo
con Antonella Anedda, Galleria Passaggi, Pisa;
Sabrina Mezzaqui, a cura di A.Cestelli Guidi, in
Libri come-Festa del libro e della lettura, Auditorium-Parco
della Musica, Roma; The Dormancy
of the Seed/La dormienza del seme, a cura di
G.Guglielmino, Bengal Art Lounge, Dhaka (Bangladesh);
Forse noi siamo qui per dire: casa, ponte,
fontana, brocca, albero da frutti, finestra,
L’Ozio, Amsterdam; La realtà non è forte, Sala
Gandini del Museo Civico d’Arte, Palazzo dei Musei,
Modena; Equipaje de mano/Bagaglio a mano,
Istituto Italiano di Cultura - MOCA, Buenos Aires;
Come acqua nell’acqua, Castel Sant’Elmo,
Napoli; C’è un tempo, GAM – Galleria Civica d’Arte
Moderna, Torino; Sabrina Mezzaqui, One Severn
Street, Birmingham, (GB).
Grazie a: Antonella Fiocchi, Jo Lolli, Debora Domenichelli,
Rita Aldrovandi, Antonella Mazzetti,
Claudio Faccioli, Stefano Muratori, Ferruccio
Laffi, Grazia Bandini, Fabrizia Paulucci, Cinzia
Corsi, Elisa Lavello, Francesca Papa, Cristina Navacchia,
Patrizia Picchietti, Patrizia Izzo, Silke
De Vivo, Chiara Neviani, Roberto Camatta, Paolo
Carraro, Ruggero Pini.