Naturalia et mirabilia

Informazioni Evento

Luogo
RACCOLTA LERCARO
Via Riva Di Reno 57, Bologna, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

gio e ven 10-13, sab e dom 11-18.30; chiuso il 25 dicembre e dal 29 dicembre al 1° gennaio (compreso); aperto il 26, 27 e 28 dicembre con orario festivo (ore 11-18.30) e dal 2 al 6 gennaio (compreso) sempre con orario festivo (ore 11-18.30)

Vernissage
15/12/2014
Biglietti

ingresso libero

Generi
documentaria

I fossili del cardinale Lercaro dalla Wunderkammer privata al museo. Testimonianze, risalenti al periodo dell’Eocene, del clima e del paesaggio esistente milioni di anni fa nell’area degli attuali monti Lessini.

Comunicato stampa

La Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro, in collaborazione con la prof.ssa Donatella Serafini Fracassini (già professore ordinario di Botanica presso l'Università di Bologna) è lieta di presentare otto straordinari fossili appartenenti alla collezione personale del cardinale Giacomo Lercaro.

Esposti esclusivamente nella residenza del Cardinale, a Ponticella di San Lazzaro di Savena, oggi, per la prima volta, vengono resi noti al grande pubblico attraverso un allestimento permanente che li porterà a diventare parte integrante della collezione della Raccolta Lercaro.

Si tratta di tre splendide e grandi palme, due piante acquatiche e tre pesci, tutti in ottime condizioni conservative, provenienti dal territorio veronese (Bolca) e risalenti al periodo dell'Eocene (circa 49-52 milioni di anni fa), che si pongono come testimonianze del clima e del paesaggio esistente milioni di anni fa nell'area degli attuali monti Lessini, paragonabile a quello delle barriere coralline: un mare caldo ricco di ogni forma di vita, mangrovie estese lungo i litorali bassi e terre emerse rigogliose di vegetazione.

Attestazioni reali della vita e del mondo naturale presente sulla terra milioni di anni fa, i fossili hanno da sempre sollecitato la curiosità dell'uomo e, fin dall'antichità classica, sono stati oggetto di osservazioni e congetture. Intuiti nella loro essenza reale, ma non compresi nei meccanismi di genesi, sono stati via via interpretati come prove del diluvio universale, scherzi della natura, prodotti di forze speciali o autogenerati dalla terra per influenza delle stelle.

È così che, per il loro carattere straordinario, nel corso del Quattrocento e, più compiutamente, nel secolo successivo, fossili di ogni genere si assiepano nello studiolo del collezionista erudito: raccolti e stipati in vetrine e cassetti insieme a una miriade di altri oggetti di varia natura, diventano allo stesso tempo oggetto di studio e motivo di stupore la cui fruizione è da riservare a se stessi e a pochi altri. In queste stanze, che diventano vere e proprie “camere delle meravaglie” (Wunderkammern), si vanno così costituendo collezioni enciclopediche che perdureranno per tutto il Seicento e in cui, a oggetti prodotti dall'uomo (artificialia), si affiancano stranezze della natura (naturalia). Nel caos ordinato della Wunderkammer personale di principi, letterati ed eruditi, i fossili costituiscono, insieme a conchiglie, animali impagliati, medaglie, reperti archeologici e sculture, una rappresentazione in miniatura del mondo dell'uomo, della natura e delle sue leggi: un piccolo “teatro del sapere” in cui vanno sommandosi esigenze di conoscenza e di meraviglia, di studio e di sbalordimento, di ricerca scientifica e di esibizione dello straordinario.

Da queste due anime – lo studio e la meraviglia – gradualmente nasceranno due diverse tipologie di museo: infatti, con la crescente esigenza di dare un ordine scientifico alle collezioni e operando una più chiara separazione tra quanto prodotto dalla natura e quanto dalla mano dell’uomo, nel corso del Settecento prenderà avvio una distinzione tra le collezioni di storia naturale e quelle di arte e archeologia, che condurrà, nell'Ottocento, alla creazione dei grandi musei di concezione moderna dedicati alla natura, da una parte, e all'arte, dall'altra, ma ugualmente destinati alla fruizione e alla formazione di un vasto pubblico.

Nell'opera di collezionismo svolta dal cardinale Giacomo Lercaro, orientata alla formazione culturale e spirituale dell'uomo, sono presenti entrambi questi aspetti, ma considerati entro una prospettiva di senso cristiana. Ecco quindi che indirizzare alla conoscenza e all'uso dell'intelletto e, allo stesso tempo, restituire all'uomo la possibilità di guardare alla creazione con stupore, diventano i due aspetti portanti attorno ai quali si realizza la sua attività di collezionista.

La “collezione d'arte e di meraviglie” del Cardinale, concepita come una moderna Wunderkammer ragionata e ordinata sulla base di un criterio di senso cristiano, può ancora oggi essere luogo in cui sostare per riflettere e rintracciare in ogni cosa l'impronta dell'opera creatrice di Dio.