Giuseppe Carta – La luce e il suono

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE STELLINE
Corso Magenta 61, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a domenica h 10.00- 20.00 (chiuso il lunedì)

Vernissage
17/12/2014

ore 18,30

Contatti
Email: arcoit@libero.it
Biglietti

ingresso libero

Artisti
Giuseppe Carta
Curatori
Ivan Quaroni
Uffici stampa
CH2
Generi
arte contemporanea, personale

La mostra ripercorre le tappe della carriera dell’artista nato in Sardegna, in particolare l’ultimo ventennio di attività, attraverso l’approfondimento dei temi che egli utilizza nella sua ricerca: gli intimi legami che esistono tra suono, luce, musica e colore.

Comunicato stampa

L’opera di Giuseppe Carta è al centro del progetto espositivo LA LUCE E IL SUONO, che inaugurerà il 17 dicembre alle h. 18.30 alla Fondazione Stelline di Milano nella Sezione Stelline Spazio Aperto, e che resterà in programma nel periodo 18 dicembre 2014 - 11 gennaio 2015.
La mostra, è ideata e promossa da Ar.co.it Arte Contemporanea Italiana, e curata da Ivan Quaroni.

A ridosso di alcune tappe fondamentali della sua carriera, quali la partecipazione alla Biennale di Venezia nel 2009 e nel 2011, e la collaborazione per l’Andrea Bocelli Humanitarian Award tenutosi a settembre 2014 il cui oggetto simbolo, premio a personalità internazionali del mondo del cinema e della musica quali George Clooney, David Foster, Sophia Loren, Reba McEntire, Lionel Richie, è stata l’opera Germinazione, una scultura in bronzo policromo raffigurante una melagrana, realizzata da Giuseppe Carta anche come scenografia per il grande concerto del Teatro del Silenzio di Andrea Bocelli nel 2012 (Lajatico), la mostra LA LUCE E IL SUONO ripercorre le tappe della carriera dell’artista nato in Sardegna, in particolare l’ultimo ventennio di attività, attraverso l’approfondimento dei temi che egli utilizza nella sua ricerca: gli intimi legami che esistono tra suono, luce, musica e colore.

Protagonisti delle sue opere sono una serie di elementi di uso comune dal sapore antico, quali svariati tipi di bicchieri e calici, oppure cesti, mele, agrumi, grandi zucche o ancora libri, antiche tovaglie poggiate su vecchi cassettoni, oggetti che egli indaga attraverso l’utilizzo sapiente della luce e del suono.
La luce è un elemento fondamentale, capace di dar vita alla scena, e costruisce un senso generale ogni volta diverso, che sia di realizzazione, di precarietà, di presenza e altro ancora, mentre il suono è perfettamente espresso attraverso il concetto di sinestesia: le sue opere sono pervase da una “luce musicale” che deriva dalla passione e dalla profonda conoscenza in campo musicale oltre che pittorico dell’artista.

Tutti i soggetti di Giuseppe Carta sono estremamente reali, ma non possiamo parlare di iperrealismo, poiché i pensieri che suscitano le opere di Carta si riferiscono ad un simbolismo cognitivo e creano un pensiero simbolico dove le generalizzazioni relative ai concetti sono fatte sulla base di caratteristiche comuni. Ogni sua opera, che si tratti di tele o di sculture, è attraversata da un’armonia perfetta che nasce dalla mente dell’artista e che può essere paragonata all’armonia musicale, grandissima passione dell’artista che è maestro di pianoforte e studioso d’organo, che in molte opere si ispira alle sinfonie di Mozart, che egli ascolta mentre dipinge, creando quella “luce musicale” che dona intitolando molte sue tele Mozartiana seguite da un numero progressivo.

L’installazione della sala interna presenta circa sessanta tele, e ad accompagnare la mostra verrà diffuso un flusso musicale ininterrotto avente a tema musiche e composizioni molto care a Giuseppe Carta.

All’esterno, nella splendida cornice del giardino della Fondazione Stelline, saranno posizionate le sculture che l’artista ha realizzato per il Padiglione della Repubblica di Costa Rica durante la 53° Biennale di Venezia (2009).
Anche nelle sculture, realizzate completamente in alluminio specchiante, è presente una forte aderenza alla realtà che dialogano sapientemente con lo spazio circostante, che riflettono, grazie al materiale da cui sono costituite, ciò che le circonda.

Come omaggio e anticipazione degli argomenti che verranno trattati durante l’EXPO di Milano, nell’installazione esterna i soggetti, quali grappoli d’uva, melograni, ciliegie, mele, pere, rimandano al tema del cibo, tema molto caro nell’opera di Giuseppe Carta.

Il catalogo dell’esposizione, in italiano e inglese, è edito da Silvana Editoriale, contiene il testo critico di Ivan Quaroni e sarà disponibile anche presso il bookshop della Fondazione Stelline.