Meeting Architecture Part II – Jean-Louis Cohen
La British School at Rome presenta il settimo appuntamento del programma Meeting Architecture, che vedrà protagonista lo storico dell’architettura Jean-Louis Cohen in una conferenza dal titolo La guerra come energia creativa: l’architettura britannica 1939-1945.
Comunicato stampa
Mercoledì 17 dicembre 2014, alle ore 18.00, la British School at Rome presenta il settimo appuntamento del programma Meeting Architecture, che vedrà protagonista lo storico dell'architettura Jean-Louis Cohen in una conferenza dal titolo La guerra come energia creativa: l’architettura britannica 1939-1945.
Jean-Louis Cohen, curatore della mostra Architettura in uniforme. Progettare e costruire per la seconda guerra mondiale in programma al MAXXI dal 19 dicembre 2014 al 3 maggio 2015, affronterà il tema della creatività nell'architettura britannica in tempo di guerra, concentrandosi sul rapporto tra architettura e altre discipline, dall’arte alla scienza alla sociologia.
Meeting Architecture, a cura di Marina Engel, continua così ad analizzare le modalità secondo cui architettura e altri processi creativi si incontrano e collaborano attraverso una serie di conferenze e mostre-studio ad opera di importanti personalità dell’architettura, dell’arte e del cinema.
"Il Museum of Modern Art nell’inaugurare, nel 1941, la mostra Britain at War ribadiva che le macchine destinate alla difesa civile dovevano essere disegnate con cura perché tale cura è segno di ordine e di quanto di pulito e di buono resiste al disordine inevitabile e al caos della guerra. L’insistenza sul buon disegno non fu l’unica caratteristica dell’architettura britannica nel periodo bellico. La ricerca prosperò nel prefabbricato e nell’uso dei nuovi materiali. La necessità del camouflage ispirò l’uso creativo del colore mentre gli architetti cominciarono a sperimentare secondo il criterio della prova e dell’errore, in parallelo con quanto andavano inventando scienziati e tecnici in nome della ricerca operativa. Discutendo nel 1946 sul RIBA Journal di Scienza nell’architettura, il fisico J. D. Bernal sottolineava come i progetti del tempo di guerra avrebbero potuto stimolare gli architetti a studiare strategie post-belliche, che avrebbero dovuto essere non solo altrettanto tecniche, ma anche sociologiche.” [Jean-Louis Cohen]
La conferenza sarà tenuta in italiano.
BIOGRAFIA
Con una formazione da architetto e da storico, Jean-Louis Cohen è titolare della cattedra Sheldon H. Solow di Storia dell’architettura all’Institute of Fine Arts della New York University e nel 2014 è stato invitato a insegnare al Collège de France. La sua ricerca è dedicata soprattutto alle avanguardie architettoniche francese, tedesca e sovietica, alle situazioni coloniali e alla storia urbanistica di Parigi. Tra le sue oltre trenta pubblicazioni, si segnala: Architecture in Uniform (2011), The Future of Architecture Since 1889 (2012) e Le Corbusier: an Atlas of Modern Landscapes (2013). È stato curatore di numerose mostre, tra cui: la mostra celebrativa per il centenario di Le Corbusier, L'aventure Le Corbusier (1987), al Centre Georges Pompidou; Scenes of the World to Come al Canadian Center for Architecture (1995); Interférences / Interferenzen – Architecture, Allemagne, France al Musées de Strasbourg (2013); Le Corbusier: an Atlas of Modern Landscapes al Museum of Modern Art (2007).
PROSSIMI APPUNTAMENTI
Il prossimo appuntamento di Meeting Architecture (17 febbraio 2015) ospiterà l'architetto olandese Wouter Vanstiphout – del collettivo di storici dell'architettura Crimson Architectural Historians – il quale affronterà il rapporto tra creatività e politica in una conferenza dal titolo A Clock Jerusalem: Architettura, Politica, Rivolte e la fede in un mondo migliore.
Il programma proseguirà nel mese di maggio con altri due appuntamenti. Il primo vedrà protagonisti gli artisti Alfredo Pirri e Thomas Schütte che analizzeranno la relazione delle proprie ricerche con l'architettura attraverso una conversazione e una mostra-studio. Il secondo invece ospiterà Dante Ferretti, scenografo italiano per tre volte premio Oscar, che illustrerà in una conferenza l'impatto dell'architettura sul suo lavoro.