Passione gioco e agonismo
In mostra una selezione di circa settanta immagini rigorosamente vintage, realizzate fra il 1870 e il 1979 da vari autori.
Comunicato stampa
Progetto e organizzazione Associazione per la Fotografia Storica, Torino
Città di Torino. Biblioteche civiche torinesi
Curatore Laura Danna - Associazione per la Fotografia Storica
Catalogo testo di Giovanna Giordano
la mostra ed il catalogo sono stati realizzati grazie al contributo della Compagnia di San Paolo
Anche nello sport Torino è stata sempre all’avanguardia, tanti sono i suoi primati, fra cui la nascita
di molte federazioni sportive di ciclismo, canottaggio, sci, quella del Club Alpino e anche della prima squadra di calcio. La municipalità, sin dall’Ottocento, è sempre stata attenta a sostenere iniziative e a promuovere le attività, non dimentichiamo la costruzione dello Stadium nel 1911, che allora era il più grande stadio d’Italia ed uno dei più grandi nel mondo.
L’Associazione per la Fotografia Storica e le Biblioteche civiche torinesi, con questa iniziativa vogliono
inaugurare l’evento che vedrà Torino Capitale Europea dello Sport nel 2015. In mostra una selezione di circa settanta immagini rigorosamente vintage, realizzate fra il 1870 e il 1979 da vari autori tra cui: Allan, Cellini, De Sanctis, Gherlone, Le Lieure, Moncalvo, Moreschi, Ottolenghi, Quarone, Rognoni, Ronconi, Vanetti, Zilio.
Abbracciando un arco temporale di un secolo emergono, e vengono mostrati allo spettatore in simultanea, tutti gli aspetti sociali e culturali che hanno accompagnato questa tematica nel corso del tempo. Lo sport inteso non solo dal punto di vista agonistico ma legato anche al gioco al divertimento e alla passione che porta a misurarci con le nostre forze. Ogni immagine racconta una storia e rievoca sia personaggi mitici per il loro tempo e ormai dimenticati,
che figure di eroi minimi, marginali, ma di enorme impatto emotivo. Le discipline da sempre considerate più elitarie, come la scherma e l’equitazione, colgono immagini
di sportivi che ostentano tutta la sicurezza data loro dalla consapevolezza di appartenere ad un censo privilegiato ed è interessante vederle affiancate agli sguardi ingenui, timidi e speranzosi dei rappresentanti dell’atletica leggera e della marcia, in cui si legge lo spirito di sacrificio, la fatica e il desiderio di riscatto.
La mostra non vuole essere un’interpretazione dello sport da nostalgici del passato, ma grazie alle immagini sollecitare un momento di riflessione sul presente e può farci anche bene ricordare che spesso i campioni, o coloro che stavano per diventarlo, salivano sul podio per ritirare un panettone o una scatola di dolciumi ed erano felici come ragazzini.