Fatima Abbadi – Ritratti
Con i “Ritratti/Portraits” la fotografa non intende esibire i corpi femminili, ma vorrebbe che lo spettatore cercasse di dialogare con il soggetto alla scoperta della femminilità perduta dei nostri tempi.
Comunicato stampa
La femminilità è un linguaggio delicato e impalpabile. Non è un corpo esposto o una bellezza incarnale ma piuttosto un insieme di emozioni e sensazioni che la rendono unica. Purtroppo in tempi moderni spesso la gente associa la femminilità con i classici cliché imposti e dettati dalla società, scambiando la femminilità con il linguaggio del corpo esposto nudo e crudo; dando un’immagine errata della donna.
Con i "Ritratti/Portraits" la fotografa non intende esibire i corpi femminili, ma vorrebbe che lo spettatore cercasse di dialogare con il soggetto alla scoperta della femminilità perduta dei nostri tempi.
Fatima Abbadi è una fotografa free lance italo - giordana - palestinese. Nata e cresciuta ad Abu Dhabi, trasferitasi in seguito in Giordania per terminare gli studi obbligatori, vive e Padova dal 1997, dove si è svolta la sua formazione accademica. La passione per la fotografia la conduce, nel 2007, a seguire un corso di perfezionamento presso il Gruppo Mignon, nel quale due anni dopo entra a far parte. Scatta le sue fotografie con il metodo tradizionale analogico, realizzandone personalmente lo sviluppo in camera oscura.
Mignon è un’associazione fotografica culturale nata nel 1995 da un’idea di Giampaolo Romagnosi che, assieme a Ferdinando Fasolo, è il promotore di tutte le attività del gruppo. Mignon ha come motivo dominante la volontà di proporre uno sguardo sull’uomo e il suo ambiente. Non si tratta di un gruppo in cui ogni componente cerca “il suo specifico spazio”, ma di un progetto prettamente fotografico che tralascia “individualismi” tipici di tanta fotografia. Il successo di critica e l’interesse per le esposizioni del gruppo hanno portato Mignon a occuparsi anche della promozione di manifestazioni, serate, incontri e mostre di altri fotografi. L'associazione è nata realizzando un progetto fotografico finalizzato alla rivalutazione delle piccole cose che appartengono alla quotidianità, fissando come unico vincolo la ripresa e la stampa in rigoroso bianco e nero. “Piccole cose” che ruotano tutte intorno all’Uomo e all'ambiente, sono il cuore della ricerca del Gruppo Mignon. Sin dall’inizio, vi è un profondo interesse nei confronti delle storiche testimonianze della fotografia con vocazione sociale; dal fondamentale lavoro realizzato dalla F.S.A. Farm Security Administration, all’ineguagliabile funzione ricoperta dalla Photo League nella crescita della cultura fotografica fino alle migliori pagine del fotogiornalismo mondiale (LIFE e i fotografi di Magnum). Alcuni incontri con fotografi “umanisti” hanno contribuito a fornire gran vigore ed entusiasmo al progetto del gruppo. Le frequentazioni con Giovanni Umicini, hanno influenzato la poetica del gruppo determinando un’attenzione particolare alla “Street Photography” e agli strumenti operativi da utilizzare: un bianconero essenziale, seguito dalla ripresa fino alla stampa finale. Il prodotto di ciò, sul piano dell’immagine, è una forte economia visiva che lambisce quello “sguardo documentario” proprio della fotografia sociale (www.mignon.it).