Public art spazio urbano e relazioni sociali
Il workshop Public art, spazio urbano e relazioni sociali propone un’attiva modalità di lettura dello spazio urbano e delle relazioni sociali che questo determina utilizzando la conoscenza e la pratica dell’arte contemporanea come strumento di comprensione del reale. La città di Bologna sarà indagata e vissuta come luogo sperimentale di azione.
Comunicato stampa
Il workshop Public art, spazio urbano e relazioni sociali propone un'attiva modalità di lettura dello spazio urbano e delle relazioni sociali che questo determina utilizzando la conoscenza e la pratica dell'arte contemporanea come strumento di comprensione del reale. La città di Bologna sarà indagata e vissuta come luogo sperimentale di azione.
Public art, spazio urbano e relazioni sociali è un laboratorio aperto a tutti che inviterà i partecipanti a discutere di arte pubblica, arte relazionale, arte partecipativa, costruzioni di microcomunità e strategie di auto-organizzazione dei cittadini. Dopo un'introduzione storica alla Public Aart e alle problematiche relative al rapporto tra arte, ambiente e luogo specifico, e a quelle legate all'interrelazione tra arte e pubblico e alla spettacolarizzazione dell'arte contemporanea,si prenderanno in considerazione le modalità di intervento di: Pablo Helguera, Francis Alys, Bruce Nauman, Jon Rubin, Cesare Pietroiusti, le psicogeografie lettriste, Felix Gonzales Torres, Christo e Jeanne Claude, Daniel Buren, Maurizio Cattelan. Si parlerà, inoltre, di social street, arte util, arte di camminare (dal flaner di Baudelaire alle tattiche di elusione del potere messe in atto dai cittadini).
Particolare attenzione sarà riservata al concetto di “partecipazione” e alle sue numerose valenze comunicative. Il termine “partecipazione” usato in prima istanza dal linguaggio televisivo e da quello politico, dallo spettacolo al vivere civile, dagli anni '70 in poi si presenta nell'arte contemporanea con una declinazione estremamente precisa. Saranno inoltre mostrati ai partecipanti al laboratorio una serie di progetti di socially engaged art realizzati dai conduttori del workshop. Public art, spazio urbano e relazioni sociali è un workshop aperto a tutti coloro che sono interessati allo spazio urbano e alle dinamiche sociali che in questo si manifestano, mutano, si rigenerano, senza alcuna necessità di una preparazione artistica pregressa.
Agli iscritti sarà data la possibilità di partecipare ad un evento performativo programmato all'interno di ArtCity 2015, ospiti del nuovo lavoro di AnnaMaria Tina "Popular Fiction" a cura di Leonardo Regano al Museo Internazionale della Musica e Biblioteca di Bologna.
Date: 16, 17, 18 gennaio.
Orari: venerdì 19.00 - 22.00; sabato - domenica 10.00 - 18.00
Dove: Scuola Popolare di Musica Ivan Illic, via Giuriolo 7, Bologna.
Contatti: [email protected]
tel: 051 35 77 53 dal lunedì al venerdì ( 17. 30-20. 00)
www.spmii.it
About:
Leonardo Regano, curatore.
Leonardo Regano è uno storico dell'arte e curatore specializzato in progetti di arte ambientale e relazionale. Ha lavorato per Istituzioni museali come la Collezione Maramotti di Reggio Emilia e per il percorso museale bolognese Genus Bononiae - Musei nella Città. Tra giugno e settembre 2012 ha collaborato al progetto “Quatre”, un percorso d’arte contemporanea a cielo aperto nei territori delle Hautes Vallées della regione PACA (Francia) per l’Associazione Voyons Voir | Art contemporain et territoire di Aix en Provence. Attualmente è direttore artistico del progetto di "Renkontigo - Incontri tra Arte e Territorio", un progetto di valorizzazione del territorio tramite l'arte contemporanea pensato per la regione Puglia.
AnnaMaria Tina, artista visiva.
AnnaMaria Tina, laureata nel 2004 all'Accademia di Belle Arti di Bologna con tesi in teoria e metodo dei mass media. Nel 2012 è selezionata per Residenza EU PA, European Public Art Project, Jesolo, in partnership con University Of Arts London, College ST. Martin, KIBLA Multimedia Center (Maribor SL) e CIANT- Centro Internazionale d'arte e new tecnologies (Prague CZ),a cura di Scott Burnham. Nel 2011 è selezionata per Aelia Media,scuola di giornalismo d’arte e broadcasting itinerante, a cura di Julia Draganovic e Claudia Loeffelholz, Villa delle Rose,Bologna, in collaborazione con Mambo e Regione Emilia Romagna.Tra i suoi ultimi appuntamenti: 2014, ideazione e sviluppo del progetto indipendente “wave equation_pratiche di attivazione” con Katia Baraldi; “Lenti divergenti sulle social practices. Case Study Bologna”, Art City 2014 in collaborazione con Bologna Fiere.