Igor Boza Borozan – Azul
La Feltrinelli Point di Terni presenta “Azul” l’ultimo libro d’arte del maestro Igor Boza Borozan.
Comunicato stampa
Azul, ultimo libro d’arte del maestro Igor Boza Borozan, verrà presentato il prossimo 17 gennaio alle ore 17.30 presso La Feltrinelli Point di Terni a cura del Professor Paolo Cicchini, esperto di storia dell'arte. Un volume che vuole essere un omaggio al colore inteso come materia prima dell'Arte. Un 'viaggio' intenso ed emozionante che svela il modus operandi dei maestri di tutti i tempi. è un progetto editoriale trasversale, molto intrigante per contenuti e struttura compositiva.
Azul è un libro sul Mediterraneo, culla delle più grandi civiltà della storia, le nostre radici profonde sono immerse in questo mare.Una scrittura intima e personale sul concetto di appartenenza, le origine impresse nel dna di ognuno di noi.Un piccolo scrigno dove sono custoditi tanti acquerelli, l’acquarello per plasmare i pigmenti della terra, i minerali, utilizzando appunto l’elemento acqua. Opere tra terra e mare, una giostra di colori, di sensazioni, che si susseguono pagina dopo pagina in un ritmo incalzante, crescente. Un focus sul colore e l’alchimia, fondamenti dell’arte.Arancione bruciato, Terra verde, Cobalto, Ciano sono alcuni dei contenuti del libro.
Il capitolo centrale del volume è dedicato ad un musicista contemporaneo Muchachito e al suo gruppo “I Compadres”. L’ispirazione nasce dalla sua musica, la rumba che Muchachito rielabora in maniera alternativa e molto personale. Un fuori classe emergente che travolge fiumi di persone ai suoi concerti di rumba catalana, un genere musicale sviluppato dalla comunità rom catalana nella città di Barcellona, in Spagna, a partire dalla metà da metà novecento. Un mix tra ritmi che derivano dalla rumba, dal flamenco con influenze di musica cubana e di rock & roll. Borozan ha conosciuto il musicista Muchachito ad un concerto a Roma e tra i due artisti è stato subito feeling. C’è uno straordinario connubio tra colore e musica, entrambe i linguaggi si basano sui toni e sul ritmo dando vita ad una vibrazione straordinaria.
Azul è dunque, e fuori da alcun dubbio, un ritorno al colore e alla pittura in un tempo, il nostro, dove la fotografia e le video-installazioni hanno preso posizione nel mondo dell’arte e non soltanto invadendo, talvolta in modo eccessivo, gallerie e web. Non un regresso ma una presa di posizione ferma e solida che rivaluta il “fare arte” secondo la tradizione classica e il rapporto simbiotico tra uomo-colore-emozione.