Massimiliano Gatti – Lampedusa o dell’esteso deserto
Con la mostra “Lampedusa o dell’esteso deserto” Gatti parla di morte e di risurrezione, riportando agli sbarchi di immigrati a Lampedusa.
Comunicato stampa
La Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro-Raccolta Lercaro durante la kermesse di ArteFiera 2015 dialoga con il panorama artistico contemporaneo ospitando la mostra "Lampedusa o dell’esteso deserto. Fotografie di Massimiliano Gatti", a cura di Andrea Dall'Asta S.I.
Con questo lavoro Gatti parla di morte e di risurrezione, riportandoci agli sbarchi di immigrati a Lampedusa. Tuttavia le sue foto non ritraggono «persone», quanto piuttosto i loro oggetti personali che, persi durante l’approdo, il mare ha raccolto e restituito. Una teiera, un bicchiere da te, un pezzo di stoffa... Piccoli oggetti che sprigionano un alto valore simbolico in quanto ridanno dignità ai loro possessori. Immersi in uno sfondo bianco, quasi che il giovane artista abbia cercato di mettersi il più possibile da parte, pongono interrogativi sulle persone che non hanno potuto riprenderli con sé. Dove sono? Quale approdo avranno raggiunto? Saranno sopravvissuti?