Tomas – détrône defrag detox
La mostra/evento détrône, defrag, detox – inserita nel circuito Plus del Set Up Art Fair bolognese – propone l’opera pittorica dell’artista marchigiano Tomas attraverso tre percorsi, personalizzabili da parte del pubblico, al fine di arrivare a cogliere gli elementi essenziali e di frontiera inerenti la ricerca dell’artista.
Comunicato stampa
La mostra/evento détrône, defrag, detox – inserita nel circuito Plus del Set Up Art Fair bolognese è visitabile dal 22 al 25 gennaio 2015 – propone l’opera pittorica dell’artista marchigiano Tomas attraverso tre percorsi, personalizzabili da parte del pubblico, al fine di arrivare a cogliere gli elementi essenziali e di frontiera inerenti la ricerca dell’artista.I tre fili conduttori, tracciati già nel titolo stesso del progetto espositivo – détrône, defrag, detox – offrono una lettura che va oltre l’immediata percezione dell’opera d’arte, attraverso i cinque sensi, per arrivare all’essenza delle linee primarie che uniscono e dividono le figure.
Si sfrutta così il concetto di BYOD (“bring your own device”, in altre parole un invito a portare con sé il proprio tablet o smartphone) sempre più diffuso nelle pratiche quotidiane del pubblico attivo delle mostre. I tre fili conduttori, scalabili e personalizzabili attraverso la tecnologia e la metodologia delle realtà aumentata, si presentano al pubblico come tre diversi canali multimediali:
Détrône: Canale dedicato ai più piccoli (“Kids”) che letteralmente mette in prospettiva, deponendoli dal loro trono, i personaggi mitologici e archetipici presenti nei quadri (a questo si abbina un laboratorio con la tecnica del collage e i materiali di riuso per le scuole primarie);
Defrag: Canale dedicato ai più grandi (“Visitors”) che deframmenta le linee essenziali presenti nella sovrapposizione di elementi pittorici e/o materici;
Detox: Canale dedicato ai più giovani (“Young”) che toglie tossine e rappresenta l’epifania spirituale del percorso artistico dell’autore. È dedicato alla cultura pop e post-contemporanea.
Tre differenti piani narrativi s’intrecciano e attraversano uno stesso spazio espositivo, amplificandone le percezioni sensoriali. Fili invisibili a occhio nudo che rappresentano una mappa geografica emozionale della ricerca artistica di Tomas (per essere fruiti richiedono dispositivi portili e un’applicazione scaricabile gratuitamente per Android e iOS).
Percorsi di frontiera, dal multilinguismo del titolo del progetto espositivo, arrivano dapprima a togliere timore reverenziale ai personaggi mitologici, restituendone gli aspetti giocosi (détrône); si toglie dal trono la loro autorevolezza, per arrivare poi a deframmentare le informazioni, fino a ottimizzarle e ricollocarle attraverso il collage. Giochi percettivi neuronali che specchiano e intersecano superfici altre (defrag); infine, si arriva a uno stato percettivo depurato da elementi tossici. Linee essenziali ispirate a visioni quotidiane, contemporanee (detox).
L’esposizione occuperà due luoghi (uno reale e l’altro virtuale):
Spazio espositivo (Vedere il programma Set Up Plus);
Canale di Realtà aumentata attraverso Daqri, un app gratuita per
Android e iOS.
Questi si distingueranno per contenere al loro interno mappe invisibili che il visitatore più tecnologico potrà percorrere al fine di arrivare a osservare le frontiere intime delle opere di Tomas. Linee essenziali che uniscono e dividono e che costituiscono l’essenza eterea dei lavori pittorici.
Il primo percorso espositivo sarà integrato attraverso il canale “détrône” dedicato ai più piccoli. Qui saranno inseriti i lavori d’ispirazione mitologica, onirica o biblica. A volte, alcune di queste figure potrebbero essere percepite come inquietanti, saranno pertanto deposte da questi riferimenti per essere riportate in un piano percettivo più leggero e ludico attraverso un gioco performativo che s’ispira alle favole e filastrocche della tradizione. Detronizzare, si riferisce anche a personaggi come Re Lear di Shakespeare che abdica in favore delle due figlie malvagie, accecato dalla propria percezione deforme della realtà. La figura del matto, in questo caso, riporta continuamente il Re pazzo alla realtà dei fatti attraverso filastrocche e simulazioni performative. Un matto diviene più autorevole e saggio di un Re. Da queste tematiche prenderà spunto il laboratorio per le scuole primarie. Il collage con i materiali di riuso e la rielaborazione giocosa di elementi mitologici paurosi sarà alla base del lavoro manipolativo. Gli allievi e le allieve potranno così costruire e decostruire i personaggi abbinandoli alla lettura di fiabe.
Il secondo percorso è inerente la filosofia dell’artista, si abbina al canale “defrag” e si sviluppa attraverso la deframmentazione informativa degli elementi presenti nei quadri per arrivare all’essenza stessa dell’opera. Mappature emozionali sono alla base dei percorsi non lineari di frontiera. I frammenti dei collage riflettono il modo di percepire l’ambiente interiore ed esteriore del cervello umano. Superfici specchianti, riflessi, immagini non scontate riportano alla recente scoperta dell’azione dei neuroni specchio (Rizzolatti & Sinigaglia, 2014). Cellule del cervello che si attivano compiendo azioni e vedendo altri compierle. I neuroni specchio permettono al cervello umano di capire chi ci sta di fronte, senza che sia necessario un ragionamento complesso. Inoltre, preparano il sistema nervoso a imitare le azioni degli altri e a entrare in empatia con gli interlocutori. I diversi piani informativi dei collage di Tomas riflettono una percezione umana deframmentata e restituita da più punti di vista che si specchiano reciprocamente l’uno nell’altro. La deframmentazione delle informazioni è ricollocata dall’artista secondo nuove superfici percettive che mutano attraverso le interrelazioni umane quotidiane.
Nel terzo percorso dalla deframmentazione di tutti gli elementi informativi percepibili si passa al loro alleggerimento attraverso il setaccio del filone “detox”. Dedicato ai più giovani, questo percorso presenta temi legati all’esperienza percettiva di tutti i giorni. Questi soggetti (ballerina brasiliana, rapper ecc.) rivelano, attraverso il canale dedicato, tratti leggeri e aeriformi. Questi restituiscono gli effetti di una percezione distorta per arrivare all’essenza della filosofia dell’autore e alla ricerca ultima di leggerezza e consapevolezza giovane.
Partendo dunque da figure archetipiche vicine a personaggi quali Re Lear, si passa per una deframmentazione percettiva delle informazioni e dei personaggi (Minotauro, Ruggero e Angelica, San Giorgio e il drago, San Giovanni Battista ecc.), per arrivare infine a una sorta di epifania spirituale post-contemporanea. Questa si esplica in opere che presentano soggetti distinti da tocchi leggeri. Questi ultimi sembrano aver rielaborato la tossicità dei falsi miti per rinascere finalmente consapevolmente giovani.
In breve..
La mostra/evento di Tomas – détrône, defrag, detox – su progetto di Giuliana Guazzaroni – fa parte del circuito Plus di Set Up Art Fair.
La mostra è visitabile nei giorni e negli orari indicati nel programma di SetUp ArtFair 2015, la fiera d’arte contemporanea indipendente di Bologna.
La mostra si arricchisce di Realtà aumentata per arrivare a cogliere gli elementi essenziali e di frontiera inerenti la ricerca dell’artista (attraverso l’app gratuita Daqri per Android e iOS).
Oltre all’attivazione degli appositi canali multimediali di realtà aumentata, saranno su richiesta avviati Laboratori per conoscere e utilizzare la tecnica del collage con i materiali di riuso e la rielaborazione giocosa di alcuni elementi mitologici presenti nelle tele.
Articolo originariamente pubblicato in L’Adamo.
Nella foto collage di Tomas.