Il simbolo non è neutro

Informazioni Evento

Luogo
LORENZELLI ARTE
Corso Buenos Aires 2, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
20/01/2015

ore 18

Generi
presentazione

Presentazione del libro “Il simbolo non è neutro”. La spiritualità delle avanguardie artistiche del Novecento, di Roberto Borghi.

Comunicato stampa

Scheda del libro
Roberto Borghi, IL SIMBOLO NON È NEUTRO. La spiritualità delle avanguardie artistiche del Novecento, Edizioni Lorenzelli, Milano 2014, pp. 96 ill., € 18,50
Nella biblioteca di Piero Dorazio, così come in quella di Emilio Vedova, di Tancredi e di altri protagonisti della scena artistica italiana del secondo Novecento, aveva una posizione rilevante Della spiritualità nell'arte, particolarmente nella pittura, la prima traduzione in italiano dello scritto di Kandinsky. Il volume venne pubblicato nel nostro paese solo nel 1940, cioè quasi 30 anni dopo la sua uscita in Germania, e solo grazie alla tenacia e all'intervento economico del suo traduttore, il duca Giovanni Antonio Colonna di Cesarò. Ministro delle Poste durante il primo governo Mussolini, e in seguito acceso avversario del fascismo in nome dei principi liberali. Colonna di Cesarò è stato un interessante e misconosciuto protagonista della storia politica e culturale d'Italia: il suo nome è legato al primo e fallito attentato alla vita di Mussolini, ma anche a delle originali ricerche sul significato dei simboli, e alla diffusione del pensiero teosofico e antroposofico nel nostro paese. La ricostruzione della avventurosa vicenda editoriale di Della spiritualità nell'arte, presente nel primo dei saggi che compongono il libro di Roberto Borghi, si intreccia con un'indagine sull'influenza dei principi teosofici sulla società e sull'arte italiana del primo Novecento (in particolare sul futurismo), all'insegna del connubio tra filosofia spiritualistica e modernità scientifica.
Gli altri tre saggi raccolti nel libro si focalizzano sul legame tra la cultura simbolista e le avanguardie storiche, sul rapporto tra la pittura di Malevič e la tradizione dell'icona, e sulle opere tarde di Klimt: tre momenti della storia dell'arte dello scorso secolo nei quali un certo concetto di simbolo ("non neutro", e anzi capace di "tenere insieme", come prescrive il suo significato etimologico, il visibile e l'invisibile, il noto e il radicalmente ignoto) mostra la sua persistente fecondità.