Michele Manzini – Snags in Palladio
L’ultima azione nella quale si è cimentato è stata “Snags in Palladio”, nella quale l’architetto che è in lui ha messo in relazione la matematica delle proporzioni palladiane con la perfezione imperfetta ed emozionante del corpo.
Comunicato stampa
“Snags in Palladio”: le proporzioni algide nel seduttivo incanto del corpo
di Elisabetta Pozzetti
Di Michele Manzini stupiscono i controluce. Sa essere apollineo e dionisiaco, devoto al pensiero razionale e pure straordinariamente incline allo slancio irrazionale.
Occhi come punte di spillo, inchiodano il pensiero nei meandri vasti della conoscenza, digradando per evoluzioni che dal design slittano all’architettura, all’arte e alla riflessione filosofica. La profondità del suo sguardo è pari alla luce del sorriso, che spiana improvviso se fulminea illuminazione lo coglie.
Ha studiato il paesaggio contrapponendo all’idea di armonia il concetto di instabilità e di conflitto. Non gli interessa rappresentare semmai presentare, la sua espressione può vivere senza la materializzazione fisica, purchè abbia la forza visionaria del concetto. I paesaggi come i luoghi divengono situazioni nelle quali l’elemento antropico genera interazioni capaci di smottamenti di preconcetti e pregiudizi. Il reale è sito da esplorare nelle sue contraddizioni, sempre in equilibrio precario tra il cartesiano cristallino e il pathos viscerale.
L’ultima azione nella quale si è cimentato è stata “Snags in Palladio”, nella quale l’architetto che è in lui ha messo in relazione la matematica delle proporzioni palladiane con la perfezione imperfetta ed emozionante del corpo.
Michele Manzini, artista Da anni concentra la sua ricerca sul tema del paesaggio contrapponendo all’idea di armonia la realizzazione di figure in grado di proporre l’instabilità ed il conflitto come elementi non risolti. Ha esposto le sue opere in numerose mostre e spazi sia in Italia che all’estero tra cui: l’Istituto Italiano di Cultura a Praga nel 2009, il MAXXI di Roma nel 2009, il SUPEC di Shanghai in occasione dell’Expò del 2010 e alle Biennali di Venezia del 2011 e del 2013. Ha pubblicato diversi testi tra cui ricordiamo nel 2002 “Il paesaggio e il suo mito” Editions de la Villette, Parigi e nel 2011 “Mescolanze” Edizioni Kn-Studio. Nel 2009 ha vinto il Premio Terna per l’Arte contemporanea.