Tamas Jovanovics
Negli spazi espositivi di via Nerino 3, il più recente ciclo di lavori di Jovanovics il cui leitmotiv si manifesta nell’indagine pittorica condotta sulle possibilità di interazione e reciproca influenza tra luce e colore.
Comunicato stampa
Dopo l’importante esposizione nel monumentale Temple space del Kiscelli Museum di Budapest, MAAB Gallery presenta la prima mostra personale a Milano dell’artista ungherese Tamas Jovanovics (1974).
Negli spazi espositivi di via Nerino 3, il più recente ciclo di lavori di Jovanovics il cui leitmotiv si manifesta nell’indagine pittorica condotta sulle possibilità di interazione e reciproca influenza tra luce e colore. Al fine di trasformare il colore in luce, ottenendo da esso il suo valore più puro, la ricerca artistica di Jovanovics si origina dal nero, il colore che racchiude tutti gli altri. Le linee geometriche, realizzate a pastello e disposte sulla tavola, seguendo un ordine composto e calibrato, acquistano una luminosità a loro intrinseca che tuttavia si manifesta attraverso il dialogo misurato con il nero, ossia l’assenza di luce.
L’essenzialità astratta delle opere di Tamas Jovanovics, ove il tecnicismo e l’individualismo lasciano spazio al segno primario e alla geometria piana, giunge così all’estasi metamorfica e intangibile del colore che si tramuta in luce.
Biografia
Tamàs Jovanovics è nato a Budapest, in Ungheria, nel 1974. Si è laureato nel 1997, e ha ottenuto il dottorato di ricerca in Belle Arti, prima nel 2004 all’Accademia Ungherese di Belle Arti a Budapest, e in seguito all’Université de Provence Aix-Marseille ad Aix-en-Provence, in Francia. Dal 1999 inizia la sua attività grazie a numerose mostre in gallerie e musei, sia pubblici che privati, a Berlino, a Bruxelles, a Budapest, a Londra, a Milano, a Mosca e a New York. Nel 2007 ha vinto un concorso di arte pubblica, completando, nel 2008, l’installazione permanente e monumentale sulle tre facciate del Föiskola Nyíregyházi campus a Nyíregyháza, in Ungheria. Le strutture tridimensionali – in acciaio e alluminio con un peso di circa 14 tonnellate - sono applicate su facciate e soffitti dell'edificio, fino ad avere un’altezza massima di 23 metri. La stessa realizzazione vince il Prix Award FIABCI d'Excellence nel 2009 come migliore sviluppo del settore pubblico dell'anno. Nel 2009 è stato selezionato per un “Artist in Residence” di tre mesi a New York (USA) presso lo Studio Fellowship di Harlem MontrasioArte. Nello stesso anno ha ricevuto una menzione speciale da parte dei curatori della sede di Milano Premio Artivisive San Fedele. Nel 2014 ha avuto l’onore di ottenere una mostra personale nel monumentale Temple space del Kiscell Museum a Budapest. Vive e lavora in diverse città d’Europa, cambiando spesso residenza tra Milano, Budapest, Londra e Vienna.