Lorenzo Lotto e i Tesori artistici di Loreto

Informazioni Evento

Luogo
CASTEL SANT'ANGELO
Lungotevere Castello 50, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a domenica dalle 9.00 alle 19.00
lunedì chiuso

Vernissage
03/02/2015

no. Apertura ore 9

Artisti
Lorenzo Lotto, Annibale Carracci, Simon Vouet, Guido Reni, Pomarancio, Andrea Sacchi, Filippo Bellini, Perin del Vaga
Generi
arte antica

L’attuale mostra è organizzata in vista di un nuovo, più scientifico e razionale riallestimento delle collezioni museali del Museo-Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto e per proporre ad un pubblico più vasto, ed internazionale, che visita gli spazi del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, questo ricco e prezioso patrimonio di arte e di fede.

Comunicato stampa

Il Museo-Antico Tesoro di Loreto, ospitato negli ambienti del cinquecentesco Palazzo Apostolico di Loreto,
adiacente alla basilica della Santa Casa, prende vita a seguito dei periodici trasferimenti di opere ed oggetti
d’arte nelle sale del Palazzo Apostolico, a partire dalla metà dell’Ottocento, dalla Basilica e da altri ambienti
contigui, come la farmacia. Nel 1919 Luigi Serra pubblica il primo catalogo della Santa Casa di Loreto. Il
museo viene inaugurato ufficialmente l’8 settembre 1951, ma solo molti anni dopo, il 15 giugno 1974, viene
aperto continuativamente al pubblico. L’8 settembre 1997 viene inaugurata la ristrutturazione del museo, in
nuovi e più ampi locali.
L’attuale mostra è organizzata in vista di un nuovo, più scientifico e razionale riallestimento delle collezioni
museali del Museo-Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto e per proporre ad un pubblico più vasto,
ed internazionale, che visita gli spazi del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, questo ricco e prezioso
patrimonio di arte e di fede.
Inoltre per rendere ancor più significativa l’esposizione saranno presentate alcune opere, in collezioni pubbliche
e private romane, strettamente collegate con la basilica lauretana e con gli artisti che in essa hanno
operato.
Oltre al nome prestigioso di Lorenzo Lotto, sarà possibile incontrare nella mostra quelli di Pomarancio,
Guido Reni, Annibale Carracci, Andrea Sacchi, Filippo Bellini, Simon Vouet ed altri. Inoltre la mostra sarà
arricchita da una sezione dove verranno esposti preziosi reperti del Tesoro della Santa Casa, ad iniziare
dal prezioso Crocifisso, opera di Gianbologna, e da una scelta di artistiche ceramiche urbinate cinquecentesche,
di cui il Museo-Antico Tesoro di Loreto possiede una ricchissima raccolta.
Il percorso della mostra si snoderà secondo il seguente itinerario scientifico. La Prima Sezione ospiterà
una scelta significativa di dipinti di Lorenzo Lotto, realizzati espressamente per la basilica lauretana dal
pittore veneziano, che concluse i giorni della sua vita proprio a Loreto, dove era stato accolto come “oblato”.
Accanto ai dipinti lotteschi di Loreto saranno esposti altri suoi dipinti in collezioni romane, a partire dal
celebre “San Girolamo” delle collezioni del Museo di Castel Sant’Angelo, dipinto a Roma da Lotto quando
era impegnato nella decorazione dell’appartamento vaticano di Giulio II, che hanno attinenza con i dipinti di
Loreto. Il confronto tra i due nuclei contribuirà certamente ad accrescere le conoscenze su questo grande
artista.
La Seconda Sezione raccoglie opere già collocate sugli altari ed altri ambienti della basilica poi sostituite da
opere musive, come nella basilica vaticana, ed ora conservate nel Museo-Antico Tesoro di Loreto. Saranno
esposte opere di Perin del Vaga, Filippo Bellini, Pomarancio, Guido Reni, Simon Vouet ad altri.
La Terza Sezione della mostra sarà dedicata all’iconografia lauretana e presenterà opere di Annibale Carracci,
Andrea Sacchi, Mariano Fortuny, oltre ad alcuni artisti contemporanei come Alberto Sughi, Floriano
Bodini, Enrico Manfrini ed altri che hanno saputo artisticamente interpretare il mistico volo della Santa Casa
da Nazaret a Loreto.
La Quarta Sezione infine espone preziosi reperti del Tesoro della basilica, scampati alle razzie napoleoniche
e ad un grave furto in epoca recente, accanto ad una scelta significativa di ceramiche urbinate e vasi
da farmacia provenienti dalle botteghe cinquecentesche dei Fontana e dei Patanazzi, così come di Castelli,
con alcuni “alberelli” di Antonio Grue, e faentine.
La mostra vuole offrire così uno spaccato significativo del ricco patrimonio artistico lauretano.