Roberta Sanges – Icone senza titolo

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA DIVINARTE
Via Giacomo Matteotti 3, Mentana, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
07/02/2015

ore 18,30

Artisti
Roberta Sanges
Curatori
Andrea Romoli Barberini, Marco Liberati, Novella Sammarco
Generi
arte contemporanea, personale

Curata da Marco Liberati, Andrea Romoli Barberini e Novella Sammarco, l’esposizione presenta circa venti opere (12 dipinti su tavola e 8 chine su carta) rappresentative della ricerca intrapresa dall’artista romana dal 2000 ad oggi.

Comunicato stampa

Si inaugura il 7 febbraio (fino al 14 febbraio 2015), presso la Galleria DiVinArte di Via Giacomo Matteotti a Mentana (Roma), la personale di Roberta Sanges, Icone senza titolo.
Curata da Marco Liberati, Andrea Romoli Barberini e Novella Sammarco, l’esposizione presenta circa venti opere (12 dipinti su tavola e 8 chine su carta) rappresentative della ricerca intrapresa dall’artista romana dal 2000 ad oggi.

“ […] Tavole, […] recuperate sovente come materiale di riciclo da vecchie mensole e altri arredi per sottolineare nel contempo la componente etica del proprio fare e il valore salvifico dell’arte, che ha in suo potere la possibilità del riscatto dall’obsoleto all’eterno. Legni di recupero, quindi, che la Sanges lavora sapientemente per riportarne alla luce quella sorta di identità della materia, fatta in questo caso di venature e nodi. Su queste trame dettate dalla natura, l’artista individua e legge sagome antropomorfe che evidenzia con i pigmenti, secondo una prassi complessa che sembra quasi negare se stessa attraverso l’addizione, prima, e la progressiva sottrazione, con carte abrasive, della medesima materia pittorica. A sancire la conclusione dell’opera sarà il raggiungimento del punto di equilibrio tra la forma suggerita dal legno e quella interpretata dall’artefice, nel rispetto e nella leggibilità di entrambe. Così si generano le figure della Sanges: da un’azione che combina ed esalta le diverse condizioni a priori date dalle identità, naturale del legno e culturale dell’artista, con il conseguente riaffiorare in superficie di suggestioni che rinviano, non di rado, alla lezione dei grandi maestri del passato […].

(dal testo in catalogo di A. Romoli Barberini)