Valeria Scuteri – Come nell’amore
L’artista, torinese di adozione, intessendo ad un telaio sperimentale fili di ferro e acciaio, o manipolando lane e altri materiali con l’uncinetto, il lavoro a maglia o il libero intreccio, raccoglie le antiche tradizioni, rielaborandole alla luce della contemporaneità.
Comunicato stampa
In occasione di San Valentino la galleria ADD-art ospita una delle più famose fiber artist italiane nella mostra "COME NELL'AMORE, la fiber art di Valeria Scuteri" a cura di Claudia Bottini.
L'artista, torinese di adozione, intessendo ad un telaio sperimentale fili di ferro e acciaio, o manipolando lane e altri materiali con l’uncinetto, il lavoro a maglia o il libero intreccio, raccoglie le antiche tradizioni, rielaborandole alla luce della contemporaneità.
Opere-installazioni che trasformano lo spazio e ci raccontano, accostando luminosità e oscurità, vuoto e sostanza, la sua poetica amorosa: Primo appuntamento, Innamorati e Rondini.
Valeria Scuteri crea installazioni entro la quale addentrarsi, tra tessiture e invenzioni, lirismo e raffinate tecniche sperimentali. Nelle sue mani la struttura basilare di trama e ordito esprime “come nell’amore” la tensione degli opposti ed assume una dimensione che va al di là del semplice tessuto. L’artista, agisce sulla sensibilità delle persone ed è capace di promuovere in loro un rinnovamento, agendo contemporaneamente sul piano dell’etica come su quello dell’estetica.
Opere dove la tessitura è viva e densa di significato, dove tutto è possibile al fine di creare un nuovo impatto visivo e tattile. La fiber art della Scuteri è un’esplosione di entusiasmo e creatività, moderna Aracne dimostra che questa antica tecnica può continuare a dare un contributo importante all’espressione umana. Gli Innamorati (2008), sono figure evanescenti che si baciano nudi, spogliati dallo sguardo che li percorre nell’assenza dei corpi. In alto le Rondini, simbolo di rinascita “aiutano i loro sogni a prendere il volo”, scrive Valeria. Le rondini riposano per un momento sul lungo filo, per poi tornare all’accogliente nido. Il nido diventa borsetta, oggetto di seduzione amorosa come le scarpette con il tacco o l’elegante vestito nero del Primo appuntamento, una delle opere realizzate per la mostra.
Come nell’amore ci racconterà l’amore anche grazie alle poesie scritte per queste installazioni.
La Fiber Art di Valeria Scuteri intreccia trame che formano il meraviglioso tessuto della vita e dell’amore.
VALERIA SCUTERI è nata a Stignano, in provincia di Reggio Calabria, debutta come pittrice con una personale alla galleria Ceppi di Torino, avviando contemporaneamente un’originale e inedita ricerca sulle possibilità sperimentali del tessile che la condurrà più tardi ad essere riconosciuta fra le anticipatrici in Italia della Fiber Art. Trasferitasi a Torino all'età di nove anni, si è diplomata al liceo artistico, seguendo successivamente il corso di pittura dell’Accademia Albertina e la Scuola libera del Nudo.
Pittrice e scultrice, matura la sua formazione frequentando l’atelier del maestro piemontese Teonesto Deabate, figura fondamentale lungo tutto il suo percorso professionale e umano.
Oltre ad aver condotto corsi di educazione all’immagine per insegnanti e progetti didattici sperimentali, tiene workshop specialistici di Fiber Art. Tra questi si ricorda il seminario “Le dita di Penelope”, svolto per conto dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Vimercate nell’ambito dell’omonimo progetto, e accolto nel 2012 presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Al suo lavoro sono state dedicate alcune tesi di laurea in diverse università italiane. Parla di lei anche il libro di testo di Arte e Immagine per le scuole “Belle Arti, Immagine e Comunicazione” della Casa Editrice Petrini.
Vince il 1° Gran Prix Intercontinentale d’Arte Città di Venezia Star svoltosi nel ’79 a Palazzo Grassi di Venezia. Segue, nel 1998 a Moncalieri (TO), il Premio Saturnio per l’Arte e la Cultura. Nello stesso anno, le televisione tedesca l’ha scelta come protagonista per l’Italia di un documentario sulla donna e mamma/artista intitolato “Das Ende der Mama”.
Dopo diverse esposizioni in Italia e all’estero, viene invitata come unica artista ad esporre a Palazzo Gonzaga di Volta Mantovana e alla performance nei giardini, nell’ambito di “Racconti di Moda”, dove riceve il prestigioso Premio alla Carriera. Attualmente sta lavorando a sculture monumentali, realizzate tessendo migliaia di fili e destinate a grandi spazi in modo da relazionarsi tra luce naturale e artificiale seguendo una progettualità creativa in costante riflessione tra mondo esterno e interiore.