Josh Winters / Terry Smith

Informazioni Evento

Luogo
CASAMADRE
Piazza dei Martiri 58, Palazzo Partanna , Napoli, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
06/03/2015

ore 19,30

Artisti
Josh Smith, Terry Winters
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Mostra doppia personale

Comunicato stampa

QUASI TRENT'ANNI, QUASI UNA VITA. TRA TERRY WINTERS, CLASSE 1949, E JOSH SMITH, CLASSE 1976, SCORRE COME UN FIUME CARSICO LA STORIA DELLA CRISI DELLA PITTURA NEL SECOLO SCORSO. DELLA PITTURA AMERICANA, ANZI NEWYORCHESE, PER ESSERE VERAMENTE PRECISI. COME SE IL LAVORO DELL'UNO FOSSE SPONDA DELL'ALTRO: CORNICI, TELE E VERNICI SBALLOTTATE QUA E LÀ CONTRO GLI SCOGLI DELLE IDEOLOGIE MINIMALISTE, CONCETTUALI, TECNOLOGICHE, SEMPRE E OVUNQUE AFFIORANTI NEL NUOVO SECOLO CHE, PER GIUNTA, AVREBBE LA PRETESA DI APRIRE UN MILLENNIO. TRA WINTERS E SMITH ANCHE LE STAGIONI DELLE ULTIME NARRAZIONE PITTORICHE (POP, ESPRESSIONISMO, GRAFFITI), RAPIDE SPUMEGGIANTI CHE HAN TRASCINATO DUE O TRE GENERAZIONI NEL PRECIPIZIO DI ESTETICHE ALLA MODA. E ALLORA CHE COSA, QUALE FORZA TIENE L'UNO CON L'ALTRO, COSÌ DIVERSI E COSÌ ATTENTI AL RISPETTIVO LAVORO DA VOLERSI PRESENTARE INSIEME? DI PRIMO ACCHITO SI DIREBBE UNA PITTURA CHE NON RACCONTA PIÙ NULLA, CHE SI SVOLGE IN SUPERFICIE, CHE È PURO MA ORGOGLIOSO E FLUENTE LINGUAGGIO. SE WINTERS SEMBRA AVER CHIUSO I CONTI CON LA LEZIONE MODERNISTA AGGIRANDO LA BARRIERA RAZIONALISTA TRA SUPERFICIE E CONTENUTO PER IMPORRE UNA PITTURA DELLE COSE, INTESE COME ARCHITETTURE SCIENTIFICHE REMOTE, FASCINOSI INTRECCI DI IPOTESI MENTALI DELLA REALTÀ, IL PIÙ IRRUENTO E E DISINCANTATO SMITH NON SOLO HA RINUNCIATO A DISTINGUERE TRA LINGUAGGIO DELL'ARTE E VERITÀ DEL MONDO, MA ADDIRITTURA SI FA GIOCO DELLA QUESTIONE CON L'INSOLENZA DEL VERO PITTORE POSTMODERNISTA, CAPACE DI TUTTO E DEL CONTRARIO DI TUTTO. DA UNA PARTE LE TESSITURE E I RETICOLI BIOMORFI, I SOTTOMONDI MICROSPICI, DUNQUE UNA RAPPRESENTAZIONE CHE È IL LATO IMMAGINIFICO E ARTIFICIALE DEL REALE, DALL'ALTRO GLI SPECCHI CIECHI, TUTTI DELIZIOSAMENTE INCORNICIATI, DENTRO CUI LA PITTURA OCCLUDE IL RAPPRESENTABILE SFOGGIANDO MOLTE POSSIBILITÀ TECNICHE, CIOÈ DIVERSI MODI DI DIPINGERE CHE NON PORTANO A NULLA. E' EVIDENTE CHE NÉ WINTERS NÉ SMITH, LE CUI PERSONALI ESPERIENZE SONO MATURATE IN AMBITI CULTURALI DISTANTI, VOGLIANO O POSSANO ESPORRE QUI IDEE COMUNI O VICEVERSA SEMPLICEMENTE DIALOGARE CON VOCI DISCORDANTI. QUESTA MOSTRA SEMBRA PIUTTOSTO INDICARE L'AMICHEVOLE CONSAPEVOLEZZA DEI DUE ARTISTI DI CONDIVIDERE TUTTI I PROBLEMI INSOLUTI. OPPURE QUESTA MOSTRA È IL MODO MOLTO DISCRETO PER ALLUDERE A UN PUNTO DI CONTATTO E DI SIMPATIA TRA IL PITTORE METICOLOSO CHE PER TUTTA LA VITA COSTRUISCE IL CAMPO DELLA SUA VISIONE INSISTENDO SU IMMAGINI ALEATORIE QUANTO PERFETTAMENTE FONDATE SU PARADIGMI SCIENTIFICI, CAMPI DI RESISTENZA SAPIENZIALI, STRUTTURE PERCETTIVE RUBATE ALLA NATURA, E QUELL'ALTRO PIÙ GIOVANE E INQUIETO SPERIMENTATORE DI TECNICHE E DI LINGUAGGI, MANIPOLATORE INSTANCABILE DI FORME E DI MATERIALI, ONNIVORO COSTRUTTORE E DISTRUTTORE DI POSSIBILITÀ VISIVE. COME SE TERRY WINTERS E JOSH SMITH SI UNISSERO QUI E ORA PER DIRE A UNA VOCE SOLA CHE LA PITTURA È QUESTIONE DI FORZA CHE SI ESPRIME E CHE DURA AL DI LÀ DEL LINGUAGGIO E DELLA RAPPRESENTAZIONE NEL FLUSSO DEL TEMPO, DENTRO O FUORI DALL'ATTUALITÀ, INDIPENDENTEMENTE DALLA BIOGRAFIA DI QUESTO O DI QUELLO: TENENDO CONTO DELLE CIRCOSTANZE E DELL'IMPONDERABILE MA IMMAGINANDO L'ASSOLUTO; GUARDANDO NELL'ABISSO MA GIOIOSAMENTE LANCIATI SULLA SUPERFICIE LISCIA O RUVIDA DELLA VITA.