An Art of One’s Own
La mostra collettiva An Art’s of One’s Own nasce dal lavoro di 10 Artiste la cui ricerca necessita dell’intimità di un luogo, di una “stanza” in cui veicolare il ricamo, il disegno, la cera, la scrittura.
Comunicato stampa
In esposizione: Carla Accardi, Irma Blank, Dadamaino, Angiola Gatti, Andi Kacziba, Maria Lai, Elena Modorati, Carol Rama, Elisabeth Scherffig, Eva Sørensen
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A Room of One’s Own è un saggio di Virginia Woolf pubblicato per la prima volta nel 1929 ed basato su due conferenze tenute a Newnham e Girton, college femminili dell’Università di Cambridge nel 1928. Parafrasandone il titolo, la mostra collettiva An Art’s of One’s Own nasce dal lavoro di 10 Artiste la cui ricerca necessita dell'intimità di un luogo, di una "stanza" in cui veicolare il ricamo, il disegno, la cera, la scrittura.
Ribaltandone inoltre il concetto, il lavoro dell'Artista diventa la stanza nella quale il fruitore viene "accolto"; pur nel tentativo di decostruire il linguaggio patriarcale, le Artiste propongono un lavoro scevro dalla rabbia dovuta all'esclusione del mondo artistico attivo, privilegiandone l'aspetto della ricerca artistica tout court.
Lontano da un lavoro di contestazione e femminismo radicale, il lavoro delle 10 artiste, declinato con più o meno violenza o trasgressione, seppur di epoche diverse, si riferisce invece ad una sorta di post patriarcato, concetto ben delineato dalla filosofa tedesca Heide Goettner-Abendroth nel suo saggio Le società matriarcali, nel quale il termine si rifà al concetto di "all'inizio le madri", dal più antico significato di arché che concerne l'interrogazione dell'origine, dell'inizio.
La forma matriarcale di una società prevede un'economia bilanciata (l'indipendenza economica paventata dalla Woolf nel saggio) e, a livello sociale, la discendenza matrilineare all'interno di un contesto di orizzontalità non gerarchica. E infine, una forte inclinazione spirituale che attraversa ogni aspetto della vita e che poggia sul divino femminile.
Quindi un lavoro ed attitudine contemporanei, lontani ed evoluti rispetto alle affermazioni della Woolf secondo cui "nessuna delle grandi scrittrici aveva figli" o il riferimento all'impossibilità delle donne di riuscire ad ottenere un posto nella società.
Il lavoro delle 10 Artiste vi accoglierà nell'unica stanza della galleria Raffaella De Chirico fino al 12 aprile.