David Douard – So
Per la sua prima mostra personale in Italia, l’artista francese David Douard interviene con un lavoro site-specific, attorno alla figura centrale di una scultura sospesa.
Comunicato stampa
Per la sua prima mostra personale in Italia, l’artista francese David Douard interviene con un lavoro site-specific, attorno alla figura centrale di una scultura sospesa. Una figura antropomorfa, di cui si scorgono solo due gambe a mezz’aria, colta nel momento di scendere dall’alto o di saltare – ma di fatto appesa – che l’artista riconduce al fenomeno del suicidio soprattutto d’età adolescenziale.
L’immagine ambigua crea uno stato di incertezza rispetto alla scena cui assistiamo, un dispositivo ibrido chiamato a rispondere al tema del linguaggio, dell’interruzione del pensiero ma altresì alla possibilità che la parola e la conoscenza possano continuamente riprendere vita, attraverso un flusso ininterrotto tra la sfera della vita e quella della morte.
SO, le due lettere che come i tasti di una macchina da scrivere sono impresse sulle suole della figura, trasmettono un tale senso di continuità. SO è la congiunzione utilizzata nel linguaggio comune all’inizio di una frase, intercalare che presuppone la successiva elaborazione di un pensiero. Ma enfatizza altresì una pausa, un passaggio, un punto tra un prima e un dopo.
Douard lavora spesso sugli interstizi: visibile e invisibile, presenza e assenza, qui e altrove. Che si tratti di un universo microscopico, cui egli allude in molti precedenti lavori legati all’assunzione di cibo o di acqua e alle insidie che essi nascondono, o come qui, del limbo spazio-temporale in cui emisferi diversi incidentalmente si toccano, si intersecano, si palesano.
L’artista rapporta così la presenza fisica delle proprie sculture a parole, concetti, versi e poesie che autori anonimi hanno messo liberamente in circolazione, in rete, sintetizzando in un immaginario di natura animista l’origine del pensiero e di tutte le cose, in quella sfera sospesa che gli oggetti inanimati attivano rispetto alla propria capacità di agire nella restituzione di un’immagine.
Attraverso l’utilizzo di molteplici media che comprendono video, scultura, suono, testi, collage, Douard conferma così il suo interesse per la creazione di ibridi di genere e accorcia le distanze tra organicità e tecnologia, tra sedimentazioni archetipe –tortuosamente rimodellate, riformulate e proiettate in un immaginario futuro – e il senso intimo del presente, perennemente in bilico.
La mostra è parte di un progetto più ampio, che include la realizzazione del primo artist’s book di David Douard, pubblicato e prodotto da cura.books, che sarà lanciato ad aprile.
DAVID DOUARD è nato nel 1983 in Francia. Vive e lavora a Parigi. Tra le mostre personali recenti: Johan Berggren Gallery, Malmö, Svezia (2014); Mo’Swallow, Palais de Tokyo, Parigi (2014); )juicy o’f the nest, SculptureCenter, New York (2014). Tra le mostre collettive: Ernesto, CEAAC, Strasburgo, Francia (2014); L’Europe des Artistes, Astrup Fearnley Museet, Oslo (2014); The Great Acceleration, Taipei Biennial 2014, a cura di Nicolas Bourriaud, Tapei, Taiwan (2014); Geographies of Contamination, a cura di Vincent Honoré, Laura McLean-Ferris, Alexander Scrimgeour, DRAF, Londra (2014); Meanwhile... Suddenly And Then, a cura di Gunnar Kvaran, 12th Biennale de Lyon, Francia (2013). L’artista lavora con le gallerie Johan Berggren Gallery di Malmö e Galerie Chantal Crousel, Parigi.