Interior affairs
10 artisti interpretano lo spazio abitativo gli interni che abitiamo parlano di noi e forse talvolta hanno una vita propria.
Comunicato stampa
interior affairs
10 artisti interpretano lo spazio abitativo
gli interni che abitiamo parlano di noi e forse talvolta hanno una vita propria.
Robert Campin situava scene bibliche in ambientazioni olandesi del XV secolo;
Johannes Vermeer è famoso per la dettagliata intimità degli ambienti e dei loro abitanti.
la pittura inglese del ‘700 è dominata da “conversation pieces”.
gli interni sono stati usati per esprimere particolari stati psicologici: dalla camera da letto di van Gogh agli spazi domestici surreali di Renè Magritte.
recentemente numerosi fotografi hanno fatto degli “interiors” un soggetto di ricerca consistente, pensiamo a
Hiroshi Sugimoto, Thomas Demand e Candida Hofer
interior affairs è un pretesto per parlare di interni:
quale rapporto abbiamo con gli spazi in cui abitiamo o abbiamo vissuto o vorremmo abitare?
come ci rappresentano? o cosa ci rappresentano?
cosa ci evocano, ricordano, che influenza hanno sulla nostra vita?
come li “costruiamo” o concepiamo?
che siano impressioni, proiezioni, emanazioni, desideri, idealizzazioni, rappresentazioni di vissuti o vissuti mancati,
gli artisti in mostra propongono un “affair”,
una relazione con uno spazio interno fisico, ma non solo, e con la presenza/assenza di personaggi che lo abitano e che a loro volta si rapportano ad esso.
la mostra vorrebbe anche essere un gioco di rimandi e relazioni tra gli artisti e le loro opere,
l’osservatore e uno spazio espositivo non neutro, ma ancora una volta ambiente abitativo
(giorgio osella – tomdesign)