Roma 900
Simbolismo, Secessione, Futurismo, Nuovo Classicismo, Scuola Romana, Figurazione e Astrazione: il XX secolo nella Città eterna.
Comunicato stampa
Sontuose figure femminili, Ritratti di celebri personaggi, Vedute dellUrbe e della campagna romana, Nature morte rigorose o vibranti, sono i principali soggetti affrontati dagli artisti protagonisti della nuova mostra della Fondazione Magnani Rocca, fra i quali:
Afro, Balla, Bocchi, Cambellotti, Capogrossi, Carena, Casorati, Conti, Crali, De Carolis, Depero, De Chirico, De Pisis, Discovolo, Donghi, Dottori, Fillia, Funi, Gentilini, Guttuso, Levi, Lionne, Mario Mafai, Antonietta Raphaël Mafai, Mancini, Manzù, Marini, Benedetta Marinetti, Melli, Monachesi, Pirandello, Prampolini, Sartorio, Savinio, Scipione, Severini, Sironi, Socrate, Spadini, Stradone, Tamburi, Tato, Turcato.
La mostra, dal 21 marzo al 5 luglio 2015, promossa dalla Fondazione Magnani Rocca e da Roma Capitale, Assessorato Cultura e Turismo Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è a cura di Maria Catalano, Federica Pirani, Stefano Roffi.
Lesposizione, attraverso oltre cento splendide opere, intende presentare il "Novecento romano", quindi il collezionismo pubblico e la cultura artistica a Roma nella prima metà del XX secolo, nella complessità dei linguaggi che si sono succeduti, con gli artisti e i movimenti di riferimento. Prosegue così presso la Villa dei Capolavori - sede della Fondazione a Mamiano di Traversetolo, vicino a Parma - lindagine della grande arte italiana del Novecento.
Il percorso proposto dai curatori dellesposizione permette una lettura aperta attraverso livelli intrecciati tra loro. Così la visita ai capolavori delle civiche collezioni romane è articolata in una sequenza di sezioni, coerenti al loro interno, in grado di condurre il visitatore dalle opere legate alle ricerche stilistiche tardo-naturaliste e simboliste di inizio Novecento - Sartorio, Mancini, Spadini, Bocchi, De Carolis, Balla - agli esiti più audaci e innovativi del Secondo Futurismo - Depero, Benedetta Marinetti, Prampolini, Tato - per proseguire con la ricca sezione sul valore della tradizione italiana e il dialogo con lantico - Casorati, De Chirico, Savinio, De Pisis, Severini, Sironi, Carrà - e con quella altrettanto articolata della Scuola Romana - Mafai, Scipione, Afro, Tamburi, Funi; il percorso si conclude con la figurazione e lastrazione degli anni cinquanta, da Guttuso a Turcato, Capogrossi e Pirandello.
Il progetto della mostra nasce dalla collaborazione tra la Galleria dArte Moderna di Roma Capitale e la Fondazione Magnani Rocca, che nella realizzazione dellevento hanno avuto modo di confrontare la loro storia, il loro patrimonio e la loro attività di valorizzazione delle collezioni.
Proprio il dialogo tra le due collezioni permette anche di porre in rapporto opere di medesimi autori - come Guttuso, De Pisis, Carrà, Severini, Manzù, De Chirico, Mafai, Tamburi - eseguite in tempi e in situazioni diverse, mostrando così alcune tappe fondamentali della ricerca personale di alcuni dei più significativi artisti dellarte italiana del Novecento.
La mostra propone anche un confronto tra la storia e la vocazione dei due musei. La Galleria dArte Moderna di Roma nata nel 1883 e aperta al pubblico nel 1925, rivela una forte intenzione celebrativa dellItalia post-unitaria e fascista attraverso un programma di acquisizioni guidato dalle autorità civiche al fine di documentare lambiente artistico della capitale dItalia nei suoi molteplici aspetti. La Fondazione Magnani Rocca, istituita nel 1978 e aperta al pubblico nel 1990, originata dal grande amore per larte di un singolo collezionista, quale Luigi Magnani, raccoglie le opere da lui scelte per accompagnare i suoi pensieri, le sue riflessioni, il suo esistere.
Il visitatore potrà ammirare e contemplare le singole opere già di per sé ricche di suggestioni o avventurarsi nei percorsi di relazioni e confronti che esse stesse suggeriscono.
Alla collezione della Galleria dArte Moderna di Roma Capitale appartengono oltre tremila opere, fra le quali le oltre cento gemme selezionate per la mostra: dipinti, sculture, lavori grafici che costituiscono un patrimonio prezioso per la storia del collezionismo e della cultura artistica a Roma e in Italia sullo scorcio dellOttocento e lungo la prima metà del Novecento.
Le opere provengono da successivi e continuativi acquisti operati dal Comune di Roma presso le più importanti rassegne espositive nazionali organizzate nella capitale, in particolare, dal 1931, le Quadriennali dArte Nazionale, e da donazioni private che in alcuni casi hanno incrementato la collezione con fondi consistenti di uno stesso artista. A opere emblematiche come Il Cardinal Decano di Scipione, del 1930, in mostra a Mamiano, si affiancano numerose testimonianze delle tendenze artistiche presenti nella complessa cultura figurativa della prima metà del XX secolo, dal movimento di Novecento al Realismo Magico, dal Secondo Futurismo allarticolato percorso della scultura italiana tra tradizione e modernità; larte italiana è così documentata in tutte le sue numerose sfaccettature e nel rapporto dialettico con le avanguardie europee. Lacquisizione negli anni novanta di unopera come Comizio di Giulio Turcato (1950), pure esposta a Mamiano, sembra concludere idealmente questo percorso segnando, nel delicato equilibrio tra figurazione e astrazione, il passaggio ai linguaggi della contemporaneità.
La mostra è corredata da un ricco catalogo (Silvana Editoriale) che, oltre a riprodurre le opere esposte, comprende saggi di Giovanna Bonasegale (Dalla Scuola Romana a Turcato), Marco Carminati (Roberto Longhi e la Scuola Romana), Maria Catalano (Naturalismo e Simbolismo e Nuovo Classicismo), Federica Pirani (Futurismo e Aeropittura), Gloria Raimondi (Secessione e Divisionismo a Roma), Maria Catalano e Federica Pirani (La Galleria dArte Moderna di Roma Capitale: una collezione a Roma), Stefano Roffi (Luigi Magnani dalla Capitale alla Villa dei Capolavori).