Caravaggio e Francesco: davanti al dipinto
Caravaggio a Monza per la prima volta. Al Serrone della Reggia è infatti in arrivo il “San Francesco in Meditazione”, appartenente al patrimonio del Fondo degli Edifici di Culto e conservato a Roma, in deposito presso la Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini.
Comunicato stampa
Caravaggio a Monza per la prima volta. Al Serrone della Reggia è infatti in arrivo il “San Francesco in Meditazione”, appartenente al patrimonio del Fondo degli Edifici di Culto e conservato a Roma, in deposito presso la Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini. La tela negli ultimi anni è stata oggetto di approfonditi studi scientifici che ne hanno confermato l'attribuzione al Caravaggio, avanzata sin dal suo ritrovamento a Carpineto Romano. La mostra, a ingresso gratuito, è promossa dal Consorzio Villa Reale e Parco di Monza e Il Cittadino di Monza e Brianza, mentre l'organizzazione dell'evento espositivo è curata da Culture. L'iniziativa anticipa di poche settimane l'apertura delle manifestazioni che vedranno la Villa Reale come sede di rappresentanza in occasione di Expo 2015.
Apre a Monza il primo aprile la mostra “Caravaggio e Francesco: davanti al dipinto”, incentrata su “San Francesco in Meditazione” del Caravaggio, appartenente al F.E.C. - Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno. L’iniziativa si avvale del sostegno di MiBACT, Regione Lombardia, Provincia di Monza e Brianza, Comune di Monza, ed è stata realizzata con il contributo di Camera di Commercio di Monza e Brianza, Confindustria Monza e Brianza e Rottapharm Biotech.
La composizione del “San Francesco in Meditazione”, come accade per molti soggetti sacri del Caravaggio, è di straordinaria essenzialità. Il santo di Assisi è rappresentato con il teschio tra le mani e una croce lignea accanto, secondo un'iconografia che si rifà alle meditazioni cappuccine. Il dipinto è ambientato in una grotta, in cui Francesco è genuflesso senza però appoggiare le ginocchia a terra, in un atteggiamento pietistico che egli stesso trasmise ai frati Minori; le toppe e gli strappi del saio mettono in rilievo la povertà professata da San Francesco.
Roberto Scanagatti, Sindaco di Monza, commenta con grande entusiasmo l'iniziativa espositiva: «Ospitare un’opera come “San Francesco in Meditazione” del Caravaggio è un onore e un grande privilegio, per la Reggia di Monza e per tutta la nostra città. Tutti i cittadini potranno fino al 19 aprile godere gratuitamente di una tela di grande pregio, in un allestimento suggestivo all’interno del Serrone, grazie anche al sostegno di soggetti che credono nel valore sociale dell’arte, ma grazie soprattutto all’incessante lavoro e all’impegno che il Consorzio continua a compiere per mantenere l’offerta culturale del sistema Reggia di Monza all’altezza del suo valore. Dopo De Chirico, McCurry e, a breve, l’apertura della grande mostra di EXPO sul fascino e il mito dell’Italia nelle tele dei maestri mondiali dell’arte, l’opera del Caravaggio dà ancora una volta al sistema Reggia di Monza e alla nostra città un grande rilievo nel panorama espositivo nazionale e internazionale. Assicuro il mio impegno come Sindaco e come Presidente del Consorzio per fare in modo che si possa continuare con determinazione su questa strada. E ringrazio i promotori e gli organizzatori che danno a Monza questa grande opportunità». Sottolinea a sua volta l’AD de “Il Cittadino di Monza e Brianza” Samuele Sanvito: «Come protagonisti dell’informazione sul territorio siamo particolarmente lieti di promuovere una mostra di grande prestigio, che unisce al valore dei contenuti la comunicazione al pubblico degli studi effettuati dagli specialisti. La mostra inoltre vuole costituire la prima iniziativa di una serie di progetti analoghi da realizzare in loco con scadenza annuale».
«Il dipinto, in deposito presso la Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini di Roma, fu ritrovato nel 1968 presso la chiesa di San Pietro di Carpineto Romano», dichiara il curatore dell’esposizione Andrea Dusio. «Una volta pulito e confrontato con l’opera a medesimo soggetto sita in Santa Maria della Concezione in Roma, riconosciuta all'inizio del Novecento come autografa, nel 2009 è stato definitivamente attribuito al Merisi grazie agli studi compiuti da Rossella Vodret, Carlo Giantomassi e Donatella Zari. Lo studio ha contestualmente portato a ritenere la versione di Santa Maria della Concezione, plausibilmente, una seconda versione, non necessariamente autografa, e comunque elaborata nella prima cerchia degli imitatori del Caravaggio».
IL PERCORSO ESPOSITIVO
Elementi didascalici all’ingresso veicolano al pubblico - raccolto in piccoli gruppi per la visita guidata - una prima conoscenza sommaria della figura del Merisi. Un breve video introduce idealmente al periodo storico corrispondente alla produzione romana del pittore e, in particolare, alla sua fuga da Roma dopo l'episodio di Campo Marzio. A seguire, il percorso procede attraverso un corridoio che presenta su parete una timeline di Caravaggio e sull'altra antiche fonti che raccontano la figura del santo. Tutto questo viene infine coronato dalla visione dell’opera confortata dalla lettura della guida, che invita poi i presenti a un rapido excursus sulla rappresentazione di Francesco in meditazione sul teschio.
LO SPAZIO
Il Serrone della Villa Reale, progettato e costruito nel 1790 dall’architetto Giuseppe Piermarini con apertura sul roseto, era definito “orangerie” per le piante esotiche e rare che vi venivano conservate. Con i suoi cento metri di lunghezza è stato inaugurato insieme con la Rotonda dell’Appiani il giorno del ventennale di matrimonio dell'Arciduca Ferdinando e di Maria Beatrice Ricciarda d’Este. Nel 1985 questa struttura è stata restaurata per divenire sede di rassegne e mostre inerenti l'arte moderna e contemporanea. Attualmente il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza sta effettuando l’opera di rifacimento delle facciate, del tetto e degli interni. Si approssima inoltre l’inizio dei lavori di restauro conservativo degli affreschi della Rotonda dell’Appiani.