Futurustico: Paradigma e Avanguardia
In occasione di Green Utopia 2015, CanyaViva realizzerà una struttura in Bambù e Arundo Donax all’interno della quale, grazie ad una “call for artist”, si esibiranno in otto, tra collettivi e artisti, durante tutto il tempo di permanenza dell’opera.
Comunicato stampa
CANYAVIVA è un collettivo multidisciplinare il cui obbiettivo
è rafforzare le connessioni fra l’uomo e il suo ambiente naturale, sociale e culturale. Si tratta di un progetto aperto su vari fronti,
che dall’architettura si espande alla permacultura e alla ricerca artistica, terapeutica e culturale, lavorando su diversi livelli
e integrandoli creativamente in una visione olistica.
http://canyaviva.com
GREEN UTOPIA è una manifestazione che riflette sulla possibilità di costruire “La Città Vegetale” attraverso la mostra esempi reali
di quella che è la risposta più innovativa e concreta alle esigenze contemporanee in materia di sostenibilità per l’architettura, il design e l’interior. Tra gli altri protagonisti di Green Utopia 2015,
la vegetecture, tecnica di progettazione che prevede l’uso dell’elemento vegetale in architettura e design; il verde tradizionale e tecnico, un valido ed efficace strumento
per la costruzione delle nuove città; il natural design, ultima tendenza del green design, oggetti che contengono piante; l’agricoltura urbana, dagli orti condivisi alle coltivazioni domestiche.
http://greenutopia.architetto.info/chi-siamo/
In occasione di Green Utopia 2015, CanyaViva realizzerà una struttura in Bambù e Arundo Donax all’interno della quale, grazie ad una “call for artist”, si esibiranno in otto, tra collettivi e artisti, durante tutto il tempo di permanenza dell’opera.
Obiettivo del progetto e della call individuare “improvvisazioni collettive che non si limitino al semplice intervento solista, ma si concentrino sul coinvolgimento del pubblico, sull’ascolto ed il supporto reciproco. Si vuole focalizzare l’attenzione sull’utilizzo artistico della rete finalizzato a portare avanti pratiche collettive ed orizzontali, dilatando il concetto di arte a tutte quelle forme creative che uniscono in relazione processuale diverse entità individuali, con l’obiettivo di creare un organismo artistico impermanente originato dall’azione spontanea delle menti e dei corpi implicati nella sua costruzione.”
I progetti selezionati sono molto diversi tra loro, ma tutti accomunati da una visione che è la stessa di CanyaViva e Green Utopia: esiste la possibilità di cambiare la percezione del mondo intorno a noi, cominciando con una osservazione più cosciente e sensibile, mediante la partecipazione e la collaborazione tra gli individui.
“Nell’Era della Rete non è più pensabile che l’opera individuale/individualista, figlia della Generazione Garnier, abbia più valore di quella collettiva” ci dice Elena Scaratti artista e teorica di CanyaViva, poiché il paradigma della rete, che detronizza quelli cartesiano e newtoniano, ci insegna che la vita è COOPERAZIONE e che per tanto nulla può essere scevro di questo assunto, nemmeno l’arte a quanto pare, poiché espressione della Natura-umana.
“CanyaViva voleva attuare questo processo, renderlo reale, riconoscibile” continua Scaratti “per questo abbiamo aperto lo spazio e chiesto con una call di mandarci idee per l’opera collettiva”. Questo non significa che il singolo viene annullato, ma il contrario: il singolo apporta se stesso, la sua unicità e concorre all’unicità del tutto, poiché senza quel singolo il resto sarebbe diverso. In questo modo se ne afferma l’importanza, senza però che esso perda il punto di vista essenziale ovvero che ciascun “io” è parte di una maglia il cui pronome è “noi”.
Lo spazio di CanyaViva dentro Green Utopia sarà ogni giorno espressione di un congiunto di individui, animato da attività volte a ricucire la relazione tra le persone stesse e lo spazio in cui interagiscono, scorrono o soffermano anche solo per un istante, e la percezione di quel luogo dipenderà dall’interazione di ogni elemento, vivo, urbano, organico, dinamico, mobile, statico, ritmico, sonoro, musicale.
Il 14 aprile dalle ore 18 si inaugura con la presenza dell’artista pugliese Sergio Racanati con la proiezione del corto DESOLEE- RESTO- DARK MATTER un lavoro di analisi in cui si affrontano i temi della deriva, dell'abbandono, delle periferie, della natura martoriata, mostrandoci le reali conseguenze del paradigma cartesiano, a cui la stessa CanyaViva risponde con l’architettura in canna. La video proiezione proseguirà fino al 17 quando inizierà invece un Workshop di tecniche della performance dal titolo
TRA IL CORPO SOCIALE ED IL CORPO RELAZIONALE
tenuto dallo stesso Racanati e aperto a tutto il pubblico interessato.
A partire dal 20 aprile sarà invece il momento del collettivo Urbanslow// che sarà presente con il progetto Damare-amare diviso in due momenti distinti: il primo fino al 23 prevede video proiezioni dei film girati durante la performances dello scorso aprile 2014: dal porto di Renzo Piano a Genova al ragno gigante di Louise Bourgeois a Bilbao attraverso i porti di Marsiglia, Barcellona, fino a San Sebastian. Un viaggio per sperimentare le conseguenze delle relazioni umane e tessere le loro storie. A partire dal 23 invece inizierà la realizzazione dell’opera-performance: la tessitura di una rete nel mondo reale quale metafora della vita, a cui tutto appartiene, mediante l’interazione con il pubblico.
Dal 24 fino al 26 sarà il momento di LABERINTICO di Jessica Moroni e delle sue improvvisazioni con i passanti, in cui l’artista stabilisce punti di contatto e avvicinamenti capaci di generare nuovi effetti nello spazio relazionale e fisico in cui si muove. Jessica darà forma a una rete impalpabile fatta di complicità e accostamenti tra i soggetti coinvolti.
A seguire nel week end del primo maggio il programma prevede l’introduzione di musica e balli, il tutto in una chiave folcloristica.
I Fresquini, un duo composto da Francesca Montanari e Yoan Degeorge, faranno rivivere pezzi dimenticati e saranno con noi per attivare quei processi spontanei di sinergia e partecipazione, che solo musica e cibo sono in grado di generare. Con loro, in tempi diversi, si esibirà anche “La Yaqué” Elena Brandi, introducendo nella dimensione creativa il ballo e l’uso del corpo. L’improvvisazione è volta al coinvolgimento della gente, alla sua partecipazione diretta che sarà promossa dalla performer stessa mentre condividerà con il pubblico passi e movimenti. All’interno dello spazio di CanyaViva avranno luogo anche le presentazioni di due giovani autori i cui romanzi trattano in il tema della geometria della Natura come matrice delle cose: le sequenze numeriche di Fibonacci per Marco Bellomi che il 2 maggio dalle 18 presenterà il suo ultimo romanzo Fidia con Giovanni Vegezzi e Aurora Lonetto fondendo critica, teatro, recitazione, dibattito, e il Palindromo di Francesco D’Isa sarà invece presentato 3 maggio sarà alle 18, dall’autore e dal neuro scienziato Matteo Salimbeni.
Gli eventi multidisciplinari si concluderanno con Antonio Alberti, che dal 3 all’8 maggio presenta il progetto THEREFORE.THE PUZZLE PROJECT un’installazione interattiva che intende riprodurre simbolicamente un processo cooperativo orientato alla ricerca della Verità.