(From) Ars to Mars
In occasione dell’edizione 2015 del Salone Internazionale del Mobile, Esh Gallery presenta (From) Ars to Mars, progetto in cui il designer Domenico Orefice e l’architetto Stefan Davidovici si confrontano relativamente ai concetti di natura e spazio, tematiche in linea con la ricerca della galleria.
Comunicato stampa
ESH GALLERY
(FROM)ARS TO MARS
Domenico Orefice, Materia Caduca
Stefan Davidovici, Mars Architectures
14 aprile – 3 maggio 2015
opening: 14 aprile h.1800
In occasione dell’edizione 2015 del Salone Internazionale del Mobile, Esh Gallery presenta (From) Ars to Mars, progetto in cui il designer Domenico Orefice e l’architetto Stefan Davidovici si confrontano relativamente ai concetti di natura e spazio, tematiche in linea con la ricerca della galleria.
Con Cas(c)ina, Strawland, Domenico Orefice ci racconta la sua visione e il suo forte legame con la tradizione e la terra: un micropaesaggio dedicato a Milano, ai suoi dintorni e alla sua manifattura artigiana.
L’ambiente rurale lombardo viene ricreato utilizzando un materiale naturale e tradizionale del luogo, quale la paglia, declinato in differenti texture atte ad esprimere le variazioni e le componenti del paesaggio.
Moduli rappresentanti un villaggio e diverse cascine, i cui disegni prendono spunto dalle tipologie planimetriche di cascine esistenti nel territorio, sono collocate negli spazi della galleria per raccontare una storia circa la tradizione ed il tema agricolo – così importante ed in linea con la mission dell’Expo - ripercorrendo i diversi passaggi dal processo produttivo a quello alimentare, dall’ambiente al materiale stesso di cui è fatto.
In Mars Architecture, una serie di disegni, Stefan Davidovici ci introduce al tema dell’importanza dell’architettura come potente espressione artistica. Si chiede l’architetto, cosa succederebbe se chi progetta si lasciasse andare alla sola immaginazione, senza pensare all’utilità e alla funzione della struttura? Stefan Davidovici immagina il pianeta Marte, “lontano, vuoto, libero, pulito e ventoso” come luogo perfetto per ideare un tipo di architettura completamente slegata dal ruolo. Un luogo così puro in cui è possibile intendere l’architettura come spazio di arte assoluta. Libertà di esplorare Marte come se esplorassimo il nostro spazio interiore; come definisce Davidovici stesso “entrambi sono sconosciuti, infiniti, pieni di sorprese, immensamente lontani e molto vicini”.