Il Progetto del Terzo Giorno
In occasione del Salone del Mobile 2015, l’Istituto Svizzero di Milano presenta Il Progetto del Terzo Giorno, un laboratorio di produzione aperto al pubblico tra estetica industriale, arte e primitivismo, a cura di Emanuele Marcuccio in collaborazione con Timothée Calame e Yannic Joray.
Comunicato stampa
In occasione del Salone del Mobile 2015, l’Istituto Svizzero di Milano presenta Il Progetto del Terzo Giorno, un laboratorio di produzione aperto al pubblico tra estetica industriale, arte e primitivismo, a cura di Emanuele Marcuccio in collaborazione con Timothée Calame e Yannic Joray.
Il Progetto del Terzo Giorno vuole offrire al pubblico un’esperienza che si muove tra i territori di confine collettivamente riconosciuti come arte e design, in relazione alle diverse necessità economiche e culturali che stimolano e regolano la produzione e la diffusione, accogliendo così il pubblico in un luogo misterioso che non è più una galleria, una vetrina, un teatro, una bottega.
Gli elementi formali e materiali presenti nello spazio, in particolare i tavoli e la scenografia, sono utilizzati come strumenti di creazione ed esecuzione di forme nuove, oltre ad essere rappresentativi delle diverse pratiche ed esperienze produttive dei tre artisti che animano il laboratorio.
I partecipanti sono invitati a realizzare oggetti inediti che prendono corpo dalla convergenza di forme tecniche, linguaggi estetici e modelli di utilizzo provenienti da ambiti produttivi e di distribuzione differenti tra loro e lo spazio espositivo è trasformato in un luogo poliedrico di produzione e partecipazione.
Il Progetto del Terzo Giorno propone uno spazio e un tempo critico che precede la moderna differenziazione tra arte e design e che non ha la necessità di rimarcare la consueta distinzione fra la produzione dell’oggetto funzionale e quella dell’oggetto artistico.
Il laboratorio, della durata di quattro giorni, si articola in diversi atti all’interno dei quali vengono proposte attività di produzione e interventi di discussione.
Programma
15 aprile ore 18.30 Inaugurazione
17 aprile L’intervento di Studio Klass si sviluppa intorno al concetto di utile/inutile e indaga il confine tra forma e funzione degli oggetti. I due designer fondatori dello studio, Marco Maturo e Alessio Roscini, inviteranno i partecipanti a produrre manufatti inediti.
Biografie
Emanuele Marcuccio (Milano, 1987) è un artista con base a Losanna dove frequenta il Master in Arti Visive dell'ECAL - Ecole cantonal d’art et de design de Lausanne. Attraverso il disegno e l’utilizzo di tecniche di produzione industriale descrive in diverse forme le sue emozioni e la malinconia in relazione al funzionamento della modernità. Ha recentemente esposto il suo lavoro con Lodos Contemporaneo a Mexico City, Boatos Fine Arts a São Paulo, Karma International a Zurigo e al Musée des Beaux Arts di Losanna.
Timothée Calame (Ginevra, 1991) ha studiato alla HEAD - Haute école d’art et design di Ginevra ed é uno dei co-fondatori dello spazio indipendente Marbriers4 di Ginevra. La sua pratica artistica è focalizzata sulla pittura e sulla scrittura e, nelle sue mostre più recenti, sulle alterazioni sociali generate dalla costruzione e definizione di situazioni collettive nello spazio espositivo. Il suo lavoro è stato esibito al Paramount Ranch di Los Angeles, UP State a Zurigo, Truth and Consequences, Centre d’Art Contemporain, Forde a Ginevra e New Jerseyy, Basilea.
Yannic Joray (Berna, 1986) è tutor della ZHdK - Zürcher Hochschule der Künste e parte del programma educativo della Kusthalle Zurich. Dal 2014 co-organizza un programma espositivo (muda mura muri) a Vienna e Zurigo che si concentra sulla pratica artistica. Ha recentemente esposto nelle gallerie The Duck e Société a Berlino, Studiolo a Zurigo e alla Kunshalle Liestal.
Marco Maturo e Alessio Roscini nel 2009 fondano a Milano Studio Klass, realtà che si occupa di industrial design. Il lavoro di Studio Klass predilige l’innovazione dal punto di vista funzionale e di utilizzo del prodotto, con particolare attenzione ai materiali e al linguaggio formale.